Con l’espressione strutture assolute si indicano sintagmi e costrutti che non hanno rapporti di dipendenza sintattica con altri costituenti della frase e con il resto dell’enunciato in cui compaiono (Simone [...] di un avverbio che non rientra fra gli argomenti di un verbo, ponendosi al di fuori della frase:
(31) previa accettazione della participiali e gerundive, con uno o più argomenti anteposti al verbo:
(37) Leggesi che Platone nato, dormendo ne la culla ...
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I diminutivi sono un tipo di alterati (➔ alterazione) per derivazione il cui significato è genericamente attenuativo. L’attenuazione ha esiti diversi a seconda della base di derivazione. Rainer (1990: [...] è il caso, per es., di miniappartamento, miniriforma, microspia, sottopagare, ipodotato, ecc. (➔ prefissi).
Bertinetto, Pier Marco (2004), Verbi deverbali, in Grossmann & Rainer 2004, pp. 465-472.
Gaeta, Livio (2004), Nomi d’azione, in Grossmann ...
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ONOMATOPEE
Le onomatopee (chiamate anche fonosimboli) sono parole o gruppi di parole invariabili che riproducono o evocano un suono particolare, come il verso di un animale o il rumore prodotto da un [...] sostantivi
il tic tac della sveglia, i chicchirichì dei galli, un patatrac
o dare origine a sostantivi e verbi
miao ▶ miagolio / miagolare
tic tac ▶ ticchettio / ticchettare.
Usi
Dovendo riprodurre un suono, spesso le grafie sono oscillanti
Una ...
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La formazione delle parole riguarda l’insieme dei meccanismi e dei procedimenti di cui una lingua si serve per costruire parole (dette più tecnicamente lessemi), e permette quindi il continuo arricchimento [...] , che è perfettamente regolare da un punto di vista sia formale sia semantico; infatti può essere formata a partire dal verbo rubare (V), con il significato «persona che abitualmente o per professione V», secondo un modello regolare che dà origine a ...
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Il nesso ‹-gn-› è il digramma utilizzato per la resa grafica della nasale palatale [ɲ], suono di formazione neolatina (cognato, agnello, dignità, usignolo, ognuno, ecc.), che in posizione intervocalica [...] ˈɲːamo] e spegniate [speˈɲːate], ecc.
Recentemente si è però diffuso l’uso di scrivere le forme dei verbi in -gnare e -gnere anche senza ‹i› diacritica: disegnamo / disegniamo e disegnate / disegniate. Inizialmente rifiutato dai grammatici, quest’uso ...
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La lingua italiana dei segni (o lingua dei segni italiana), spesso chiamata con la sigla LIS, è la lingua adottata nella comunicazione dalle persone italiane sorde che si riconoscono membri di una comunità [...] (fig. 2), il segno MOTORE, che viene collocato in un punto dello spazio a destra del segnante (fig. 3); per ultimo il verbo, nello stesso punto in cui era stato collocato il soggetto (figg. 4-5).
Nella traduzione in LIS della frase «l’uomo legge un ...
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Da non confondere né con parola né con lessema, il lemma (dal lat. lemma, «argomento, tema», a sua volta dal gr. lē ̂mma, «premessa») è una «unità grafica che costituisce l’intestazione di un articolo [...] da sottoporre a riduzione. Una differenza importante sta nel fatto che non è affatto comune la regola di lemmatizzare i verbi all’infinito: in latino, greco antico, e greco moderno, essi vengono infatti presentati alla prima persona singolare del ...
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La pragmatica è il settore degli studi linguistici e semiotici che si occupa del rapporto fra i segni e i loro utenti, ovvero dell’uso dei segni, che ha sempre luogo in un contesto. Preannunciata dal filosofo [...] anzitutto un’analisi del significato in termini di intenzioni del parlante (Grice 1989; trad. it. 1993: 219-231). Fra gli usi del verbo inglese to mean c’è il «voler dire» di un parlante, quello che Grice chiama «significato non-naturale» e che non è ...
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Nella terminologia linguistica, forma di composizione impropria o per contatto, cioè accostamento di due o più parole che vengono a formare una locuzione compiuta, conservando inalterati il senso, la funzione [...] queste i nomi sono invariabili e molti di essi, senza cambiar forma, possono essere impiegati come nomi o come verbi, come verbi o come aggettivi. Queste variazioni semantiche sono rese intelligibili per la g. di particelle e i rapporti grammaticali ...
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Il numero è la categoria grammaticale che serve a codificare la quantità dei referenti di diversi elementi linguistici. Le principali definizioni di numero presenti nelle grammatiche e nei dizionari tuttavia [...] numero è determinata dall’accordo con il soggetto. La questione non è però solo grammaticale: il numero del verbo interviene in modo rilevante nel regolare il rapporto tra gli interlocutori. Gli allocutivi (➔ allocutivi, pronomi) distinguono infatti ...
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verbo
vèrbo s. m. [dal lat. verbum «parola», e nei grammatici «verbo»]. – 1. a. Parola. Con questo sign., è com. ormai soltanto in alcune espressioni (per es., ripetere a verbo a verbo, parola per parola), e soprattutto in alcune frasi negative...
verbo-visivo
agg. Che si avvale della parola e dell’immagine. ◆ Siccome invece [Hugo] Pratt è stato grande artista soprattutto in quanto narratore a fumetti (e se a qualcuno l’espressione può parere ancora riduttiva, «narratore verbo-visivo»),...