I sinonimi (dal gr. synonymía «uguaglianza di nome») sono le parole (tecnicamente, i lessemi; ➔ lemma, tipi di) che hanno ugual significato fondamentale (Marello 1995), come casa e abitazione, morto e [...] lo esprime in modo più forte o più debole (pieno ~ colmo: la vasca è piena/colma);
(b) modo: due verbi quasi-sinonimici denotano lo stesso tipo di evento, svolto però secondo modalità diverse (sorridere ~ sghignazzare);
(c) connotazione: due termini ...
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Le formule esclamative sono unità di varia natura ed estensione (sintagmi, frasi e frammenti di frase) accomunate dalla funzione di esprimere in modo diretto sentimenti o emozioni del parlante (gioia, [...] introdurre anche frasi desiderative del tipo se Dio vuole!
Tra le frasi esclamative troviamo formule costruite con verbi all’imperativo: accanto a elementi lessicalizzati e registrati dai dizionari come interiezioni improprie (dai, guarda, senti, ecc ...
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FRANZONI, Diodato
Lucinda Spera
Non si hanno notizie biografiche riguardanti questo grammatico vissuto nel XVII secolo. Poco si può dedurre dagli indizi presenti nell'unica opera che di lui ci è rimasta, [...] tale opera l'intenzione di continuarla, se i lettori avessero mostrato di "compiacersene", con una seconda parte dedicata a verbi, avverbi, nomi e pronomi, con cui avrebbe cercato di "purgare affatto l'Italiana scrittura" (p. 215). Probabilmente alla ...
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Il discorso indiretto libero è una delle forme tradizionalmente riconosciute del ➔ discorso riportato, cioè uno dei modi che offre la lingua per riprodurre enunciati appartenenti a un atto di enunciazione [...] cfr. Mortara Garavelli 1985: 120 segg.).
Tra gli indici di natura cotestuale si segnalano in particolare la prossimità di verba dicendi, sentiendi, declarandi, ecc. e la presenza nelle immediate vicinanze del discorso indiretto libero di enunciati in ...
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Per monolinguismo si intende l’uso di un solo codice o varietà linguistica, e più specificamente nell’uso letterario di un unico registro stilistico o modulo espressivo omogeneo e selezionato da parte [...] con cuore, meno frequente; ➔ monottongo) o fenomeni di ascendenza letteraria come il condizionale in -ia («Trasumanar significar per verba / non si porìa»: Par. I, 70-71).
Più appariscente la compresenza di una «pluralità di strati lessicali» (che ...
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Le parlate dei diversi gruppi zingari in Italia sono riconducibili al romanes (o lingua romani, romani čhib), una lingua ben definibile storicamente e strutturalmente, ma comprendente varietà dialettali [...] ) → vah «mano»; kerés → čeréh «tu fai»;
(b) prestiti di verbi coi suffissi -in- ~ -isar-: rom abruzz. pinsin- ← it. pensare; koda);
(d) la seconda persona singolare in -an- ~ -al (anche nel verbo «essere»: per «io sono, tu sei» si ha in sinto hom, hal ...
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Graziadio Isaia Ascoli, nato a Gorizia nel 1829 da ricca famiglia ebraica e formatosi nell’ambiente plurilingue della città, si dedicò da autodidatta allo studio delle lingue e della linguistica, pubblicando [...] di -d eufonica (Ned è certo).
Anche nella morfosintassi si rileva la predilezione per forme all’epoca in regresso: nei verbi (vegga, richiegga, stieno), nei pronomi (ell’è tuttavolta un’invidia, le costoro discipline, tal facoltà […] cui [= che] l ...
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In linguistica il prestito indica un qualsiasi fenomeno di ➔ interferenza, dovuto al contatto e all’influsso reciproco di comunità che parlano lingue diverse, e non solo lingue letterarie o generalmente [...] sono i sostantivi – e specie quelli legati a nuovi oggetti o nuove nozioni – i più soggetti all’interferenza, mentre risultano rari i verbi e ancor di più gli aggettivi, a meno che fra le due lingue non si sia instaurato un rapporto più intimo.
Così ...
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Eugenio Montale nacque a Genova nel 1896 da famiglia borghese e trascorse l’infanzia e l’adolescenza tra la città natale e Monterosso (nelle Cinque Terre). Non fece studi classici a scuola, ma fu sostanzialmente [...] , l’energia nella rappresentazione degli oggetti esterni e l’onomaturgia, cioè il gusto delle coniazioni d’autore: verbi derivati da sostantivo o aggettivo – che figurano anche nella Bufera e altro – come indorarsi, dispiumare, inostrare, annottare ...
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Un linguaggio tecnico della gastronomia si può datare per l’italiano già ai primi secoli (sicuramente agli inizi del Trecento), molto prima cioè della circolazione di ricettari classici, dai trattati rinascimentali [...] caso dei maccheroni, che in età moderna sono «pasta lunga forata a sezione rotonda»; regionali sono anche verbi come trifolare, farcire (settentrionali), abbuffarsi (siciliano, in origine «gonfiarsi come un rospo», da buffa «rospo»), e fraseologismi ...
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verbo
vèrbo s. m. [dal lat. verbum «parola», e nei grammatici «verbo»]. – 1. a. Parola. Con questo sign., è com. ormai soltanto in alcune espressioni (per es., ripetere a verbo a verbo, parola per parola), e soprattutto in alcune frasi negative...
verbo-visivo
agg. Che si avvale della parola e dell’immagine. ◆ Siccome invece [Hugo] Pratt è stato grande artista soprattutto in quanto narratore a fumetti (e se a qualcuno l’espressione può parere ancora riduttiva, «narratore verbo-visivo»),...