I monosillabi, cioè le parole costituite da una sola sillaba, sono forme particolari dell’italiano; sono infatti poco numerosi e presentano diverse peculiarità dal punto di vista fonologico.
Se si escludono [...] , dottor; ➔ appellativi), mentre la consonante finale di parole con una distribuzione libera, come i nomi e i verbi entrati in italiano attraverso il prestito, subisce processi di ➔ adattamento diversi.
Bafile, Laura (1997), Parole grammaticali e ...
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DIACRITICI, SEGNI
Nella lingua scritta, i segni diacritici sono lettere che non corrispondono a un suono, ma servono soltanto a determinare (dal greco diakritikòs ‘che distingue’) la giusta pronuncia [...] la grafia nel dizionario;
– nella 1a persona plurale dell’indicativo e del congiuntivo e nella 2a persona plurale del congiuntivo dei verbi con radice in nasale palatale gn (bagniamo, sogniate) in cui la i è superflua dal punto di vista fonetico e ...
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Le preposizioni articolate con base di possono avere valore ➔ partitivo, indicando il ‘prelievo’ di una parte da un insieme:
(1) ho comprato del pane
(2) ho incontrato degli amici
Il ➔ sintagma nominale [...] Simone 1993: 79):
(11) ho sentito parlare di delle cose preoccupanti.
Se il partitivo è messo in rilievo prima del verbo (➔ focalizzazioni), è obbligatoria la ripresa con ne (si ha dunque una dislocazione a sinistra; ➔ dislocazioni): ciò vale per il ...
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COMPOSTE, PAROLE
Le parole composte sono parole formate dall’unione di due o più parole o parti di parole.
• I nomi composti possono essere formati combinando:
– nome + nome
pescecane (pesce + cane)
compravendita [...] + acqua)
biondo cenere (biondo + cenere)
– avverbio + aggettivo
malsano (mal(e) + sano)
sempreverde (sempre + verde)
– avverbio + verbo (al participio passato)
maleducato (mal(e) + educato)
• Gli avverbi composti possono essere formati da:
– avverbio ...
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Si chiama dislocazione (cioè «spostamento») un tipo di costruzione tipica della lingua parlata (ma riscontrabile, fin dall’italiano antico, anche in alcune varietà di quella scritta: vedi oltre; ➔ lingue [...] ripresi da un pronome clitico (➔ pronomi di ripresa), sia spostati (o meglio, isolati) alla fine della frase (a destra del verbo), e quindi anticipati da un pronome clitico. A seconda del tipo di spostamento, si hanno così la dislocazione a sinistra ...
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Tra le varietà regionali italiane, quella di Roma presenta alcune caratteristiche specifiche: da un lato si tratta, ormai da molti decenni, della varietà con cui tutti gli italiani vengono più spesso a [...] o ci fai?; se non sei pazzo, prima o poi ti ci fanno diventare), e soprattutto di ci ‘attualizzante’ davanti al verbo avere non ausiliare (ci ho fame); questo tratto è ormai proprio del neostandard, ma pare effettivamente di origine romana o comunque ...
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Un enunciato viene definito ellittico quando non è costruito attorno a un predicato verbale completo ed esplicito e quando tale predicato può essere recuperato letteralmente a partire dal suo contesto [...] Io vado. E tu [Ø]?
In un testo quale il seguente viene invece inserito uno tra i possibili verbi del dire, che si collegano al verbo intervenire del primo enunciato:
(3) Su Cassano ieri è intervenuto anche Mazzarri, allenatore della Samp fino ad una ...
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I tempi semplici sono forme della ➔ coniugazione verbale in cui la morfologia grammaticale viene suffissata (➔ flessione) alla base lessicale del verbo (➔ tempi composti).
Questa struttura morfologica [...] flessione verbale di tempo, ➔ aspetto, modo (➔ modi del verbo) e ➔ persona e la semantica lessicale sono analiticamente ripartite tra composte in cui l’ausiliare habere, posposto al verbo lessicale, si è poi pienamente grammaticalizzato come suffisso ...
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Il gerundio è un modo verbale non finito invariabile, formato con i suffissi -ando (prima coniugazione) e -endo (seconda e terza). Ha una forma semplice (cantando) e una forma composta (avendo cantato).
Il [...] gli era passata su (Edmondo De Amicis, Cuore, p. 6)
Inoltre, il gerundio può rimandare a un complemento d’agente del verbo principale passivo. Il complemento d’agente può essere, a sua volta, implicito, come in (44), o esplicito, come in (45):
(44 ...
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Con alterazione si designa il fenomeno, riconducibile alla ➔ formazione delle parole, per cui un affisso modifica una parola senza mutarne né la categoria grammaticale né le proprietà denotative essenziali. [...] in grado di dare. Ad es., top-ol-one ha una connotazione scherzosa rispetto a top-one.
Bertinetto, Pier Marco (2004), Verbi deverbali, in La formazione delle parole in italiano, a cura di M. Grossmann & F. Rainer, Tübingen, Niemeyer, pp. 465-472 ...
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verbo
vèrbo s. m. [dal lat. verbum «parola», e nei grammatici «verbo»]. – 1. a. Parola. Con questo sign., è com. ormai soltanto in alcune espressioni (per es., ripetere a verbo a verbo, parola per parola), e soprattutto in alcune frasi negative...
verbo-visivo
agg. Che si avvale della parola e dell’immagine. ◆ Siccome invece [Hugo] Pratt è stato grande artista soprattutto in quanto narratore a fumetti (e se a qualcuno l’espressione può parere ancora riduttiva, «narratore verbo-visivo»),...