caos /'kaos/ (ant. cao) s. m. [dal lat. chaos, gr. kháos, che contiene la stessa base kha- dei verbi kháiksō, kháskō "essere aperto, spalancato"]. - 1. (filos.) [nelle antiche cosmologie greche, il complesso [...] degli elementi materiali senza ordine che preesiste all'universo ordinato] ≈ confusione, disarmonia, disordine. ↔ armonia, equilibrio, ordine, regola. 2. (fig.) [grande disordine, turbamento: che c. in ...
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lasciare [lat. laxare "allargare, allentare, sciogliere", der. di laxus "allentato"] (io làscio, ecc.). - ■ v. tr. 1. [cessare di tenere e sim.] ≈ mollare. ↔ reggere, stringere, tenere, tirare. 2. (estens.) [...] d’uso fam.: non meritava d’essere piantata (in asso) così. Ma ci si può lasciare, in modo molto più innocuo, ricorrendo ai verbi recipr. salutarsi (il sinon. più comune), congedarsi, separarsi: ci siamo lasciati non più di un quarto d’ora fa e mi ha ...
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più [lat. plus, compar. neutro di multus "molto"]. - ■ avv. 1. a. [come comparativo dell'avv. molto, in maggior quantità, in maggior misura: quello chep. conta è che si rimetta presto in salute] ≈ maggiormente. [...] non posso] ≈ a dismisura, da non poterne più, eccessivamente. b. [come termine di confronto tra due sost., due agg., due verbi, seguito dalla cong. che: il successo p. che rallegrarlo lo stupì] ≈ invece (di), piuttosto. 2. [preceduto dall'art. determ ...
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faccia /'fatʃ:a/ s. f. [lat. facies "forma, aspetto, faccia", affine a facĕre "fare"] (pl. -ce). - 1. a. [parte anteriore esterna della testa dell'uomo, che va dalla fronte al mento: f. emaciata] ≈ (spreg.) [...] la Doretta rimase col suo grugno senza poterla spuntare [I. Nievo]). Da quest’ultimo sign. di grugno derivano i verbi ingrugnare (o ingrugnarsi) e ingrugnire (o ingrugnirsi) «immusonirsi, tenere il broncio», e i relativi agg. ingrugnato e ingrugnito ...
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lì avv. [lat. illīc]. - [in quel luogo, in quel posto, indicante in genere luogo non molto discosto da chi parla o da chi ascolta e unito a verbi di quiete e di moto verso luogo: sta' (o mettiti) lì e [...] non ti muovere; mi trovavo lì per combinazione] ≈ (lett.) ivi, là. ↔ qua, qui. ● Espressioni (con uso fig.): fam., essere lì (lì) per [essere in procinto di fare qualcosa: essere lì lì per dire qualcosa] ...
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caro [lat. carus "amato, diletto" e, quindi, anche "ricercato, costoso"]. - ■ agg. 1. [di essere animato o cosa, a cui si è affezionati: le persone c.; è un c. ricordo di mio padre] ≈ amato, beneamato, [...] della città] ≈ (region.) carestoso, costoso, dispendioso, (fam.) salato. ↔ a buon mercato, conveniente, economico, vantaggioso. ■ avv. [con i verbi vendere, comprare, pagare, costare, a un prezzo alto: i viaggi costano c.] ≈ a prezzo elevato. ‖ molto ...
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-uglio [lat. -ūlium, terminazione ricavata dagli agg. in -ūlis]. - Suff. derivativo di sost. tratti da sost. o da verbi, di valore collettivo, talora spreg. (cespuglio, miscuglio, rimasuglio). ...
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Fabio Rossi
odio. Finestra di approfondimento
Sfumature d’odio - Vari nomi vengono dati ai sentimenti negativi che si nutrono verso qualcuno o qualcosa. Tra questi, o. è il termine più generale e com., [...] più un severo giudizio morale o un senso di forte distacco o superiorità, oppure una sorta di rabbia. Tuttavia i primi due verbi, rispetto ai sost. relativi, sono spesso riferiti anche a cose e possono indicare un generico non amare, soprattutto in ...
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-ura [lat. -ūra]. - Suff. derivativo di sost. tratti da verbi, che designano la nozione verbale astratta o un oggetto concreto (arsura, cattura, cottura, tintura, vettura); si ha valore collettivo, per [...] es., in capigliatura, ossatura, frittura; può essere applicato anche ad agg. (altura, bruttura, frescura, sozzura) e anche in questo caso l'evoluzione ha condotto a un valore collettivo (sozzura, verdura, ...
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usare /u'zare/ [lat. ✻usare, der. di usus, part. pass. di uti "usare"]. - ■ v. tr. 1. a. [fare funzionare un oggetto piegandolo agli scopi per i quali è stato costruito, ideato e sim.: sai u. il computer?] [...] consumare o del com. prendere: fare uso di droghe.
Usi positivi - Se ciò che viene usato è estremamente utile, i verbi più appropriati saranno i formali avvalersi (di), giovarsi (di), valersi (di), o anche le espressioni trarre profitto o giovamento ...
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Assieme ai ➔ nomi, i verbi sono una categoria di parole (➔ parti del discorso) cruciale nell’organizzazione lessicale e grammaticale delle lingue, al punto da essere considerati un universale linguistico: mentre infatti nelle lingue questa o...
I verbi sintagmatici sono verbi polirematici (cioè composti da più elementi; ➔ polirematiche, parole) come andare giù, tirare su, venire fuori, mettere sotto, ecc., che hanno la struttura verbo + particella. Il verbo è di solito un verbo di...