capire [lat. capĕre, con mutamento di coniug.] (io capisco, tu capisci, ecc.). - ■ v. intr. (aus. avere, ma i tempi comp. sono rari), non com. [poter entrare in un luogo, esservi contenuto, spec. fig.] [...] . Finestra di approfondimento
Cogliere indizi o impressioni - Il sign. di «percepire con l’intelletto» è espresso da molti verbi, dei quali c. è il più generico e frequente, spesso sentito come colloquiale. Di registro più formale sono comprendere ...
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-ino¹ [dal lat. -inus, suff. aggettivale] (f. -ina). - 1. Suff. con valore alterativo, che forma il diminutivo di sost., come nipotino, paesino, ecc., e di agg., come bruttino, leggerino, ecc. (talora [...] sost., con sfumature diverse, come biondino, ecc.). 2. Suff. con funzione derivativa, che serve alla formazione di nomi e di agg., tratti in genere da verbi o sost. (per es., bagnino, triestino, cerino, ecc.). ...
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bloccare [dal fr. bloquer, der. di blocus "blocco²"] (io blòcco, tu blòcchi, ecc.). - ■ v. tr. 1. a. [tagliare le comunicazioni con un luogo: b. una città] ≈ isolare, tagliare fuori. ‖ accerchiare, assediare, [...] ↑ immobilizzare. ↔ lasciare andare. d. [privare un veicolo di ogni possibilità di manovra, spec. nel part. pass. coi verbi restare e rimanere: restare bloccato nel traffico] ≈ imbottigliare, paralizzare. 2. (estens.) a. [rendere fermo, stabile e sim ...
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cominciare [lat. ✻cominitiare, der. di initiare "dar principio", col pref. com- (= cum)] (io comìncio, ecc.). - ■ v. tr. [fare il primo atto di un'azione, dare principio a qualcosa, anche con la prep. [...] quantità d’opere pubbliche (F. De Roberto). Per l’uso fam. di attaccare come «cominciare» si rimanda alla scheda attaccare.
Come verbo intr., c. può riferirsi sia a persone sia a cose. Per persone che per la prima volta si cimentano in determinate ...
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Fabio Rossi
offendere. Finestra di approfondimento
Offendere fisicamente e moralmente - Si può danneggiare qualcuno in molti modi, con le percosse, con i comportamenti, con le parole, ecc. Se il danno [...] ; l’esito negativo dell’esame ha leso il suo amor proprio.
Offendere con le parole - Se si offende con le parole, il verbo più com. è insultare: per non aver voluto insultare villanamente quella ragazza, fui posto agli arresti per tre mesi (G. Verga ...
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-eggiare [lat. volg. -idiare, gr. -ízein]. - Suff. derivativo di verbi tratti da nomi (amoreggiare, corteggiare, lampeggiare, occhieggiare, sceneggiare, schiaffeggiare), da aggettivi (amareggiare, folleggiare, [...] largheggiare, scarseggiare), più raramente da avverbi (indietreggiare); ha una variante, di tradizione dotta, -izzare ...
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-eggio [der. di -eggiare]. - Terminazione di nomi a suff. zero tratti da verbi formati col suff.-eggiare: conteggio, noleggio, sorteggio. ...
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eglino /'eʎino/ (o ellino) pron. pers. m. pl. [da egli, con la terminazione -no della 3a pers. pl. dei verbi] (f. pl., raro, élleno), ant. - [plur. di egli, conservatosi più a lungo (nell'uso lett. e pop. [...] tosc.) con valore pleonastico dopo il verbo nelle proposizioni interrogative: che sanno E. della potenza E dello splendore dei suoi? (G. D'Annunzio)] ≈ essi, loro. ...
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intro- [dal lat. intro "dentro" (anche come elemento comp.)]. - Primo elemento di parole composte (in genere verbi, o sost. e agg. derivati da questi), che significa "dentro" e indica per lo più movimento, [...] direzione verso l'interno, penetrazione ...
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toccare [voce di origine onomatopeica] (io tócco, tu tócchi, ecc.). - ■ v. tr. 1. a. [avvicinare la mano a qualcuno o a qualcosa stabilendo un contatto: t. l'acqua con un dito] ≈ (lett., scherz.) tangere, [...] fondo alla tasca la sua fida pistola (I. Nievo).
Toccare appena - Se si tocca delicatamente qualcosa si può usare il verbo sfiorare, che sottolinea in genere l’accidentalità del tocco: passando, ho sfiorato la lampada, che è caduta. Come sinon. fam ...
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Assieme ai ➔ nomi, i verbi sono una categoria di parole (➔ parti del discorso) cruciale nell’organizzazione lessicale e grammaticale delle lingue, al punto da essere considerati un universale linguistico: mentre infatti nelle lingue questa o...
I verbi sintagmatici sono verbi polirematici (cioè composti da più elementi; ➔ polirematiche, parole) come andare giù, tirare su, venire fuori, mettere sotto, ecc., che hanno la struttura verbo + particella. Il verbo è di solito un verbo di...