-ile¹ [dal lat. -ilis]. - Suff. di agg., di origine lat. o di formazione ital., tratti da sost. o da verbi (febbrile, gentile, ostile, primaverile, signorile); il suff. è ben rappresentato in nomi di luoghi [...] destinati a contenere oggetti o animali (campanile, canile, ovile) ...
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Fabio Rossi
vedere. Finestra di approfondimento
Percepire con la vista - Parallelamente all’opposizione tra ascoltare e sentire (v. scheda ASCOLTARE), quella tra guardare e v. implica in genere un maggior [...] un’esclamazione tra sé e sé: ma guarda un po’ che cosa mi tocca sopportare! Data l’alta frequenza di questi due verbi, in contesti esclamativi, in usi fam. o region. da v. e guardare si sono originate anche delle interiezioni. La prima, anvedi!, è ...
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re- [dal lat. re-]. - Pref. presente in verbi italiani, e nei loro derivati, con valore equivalente a ri-, in quanto esprime per lo più il ripetersi di un'azione nello stesso senso o in senso contrario [...] (reagire, reazione; reiterare, respingere, ecc.); talora ha solo funzione derivativa (refrigerare) ...
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-ato¹ [lat. -atus, coincidente con la desinenza masch. -atus del part. pass. dei verbi della coniug. in -are]. - Suff. derivativo usato per formare nomi indicanti una carica, quindi, per estens., il luogo [...] , ducato; dalla desinenza del part. pass. si sviluppa il valore di -ato per formare sost. che esprimono la nozione del verbo che funge da base: abitato, adorato, tracciato; negli agg. derivati da sost., significa "fornito di" o "simile a": alato ...
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noia /'nɔja/ s. f. [prob. dal provenz. noja, enoia]. - 1. a. [senso di insoddisfazione che proviene dal sentirsi occupato in una cosa monotona, dall'incapacità di decidere e di agire, ecc.: n. profonda, [...] lettuccio (G. Verga); scusi tanto l’incomodo e mille grazie della sua garbatezza (C. Collodi). Dare n. è sostituibile dai verbi disturbare o infastidire: che cosa avete che vi disturba? (C. Goldoni); feci un passo per scostarmi dalla candela che mi ...
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regolare¹ agg. [dal lat. regularis, der. di regŭla "regola"]. - 1. a. [conforme a una regola, a un regolamento: nomina, elezione r.] ≈ regolamentare, [di cose militari] d'ordinanza. ↑ ineccepibile, legale, [...] . ‖ valido. ↔ irregolare. ↑ illegale, illegittimo. ‖ nullo. b. (gramm.) [conforme alle norme linguistiche più frequenti: verbi r.] ↔ irregolare. c. (sport.) [conforme al regolamento del gioco: azione r.] ≈ regolamentare. ↔ falloso, irregolare ...
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avanti (ant. e poet. avante) [lat. tardo abante, da ante rafforzato con la prep. ab]. - ■ avv. 1. a. [per indicare la posizione o la direzione frontale o anteriore: andare, venire, spostarsi a.; a. c'è [...] in a.] ≈ avanti, innanzi. ↔ all'indietro, a ritroso, indietro. b. [per indicare la posizione o la direzione frontale, con verbi di stato: dare uno sguardo a.] ≈ davanti, di fronte, dinanzi. ↔ didietro, dietro, indietro. ● Espressioni (con uso fig ...
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obbligare [dal lat. obligare, der. di ligare "legare", col pref. ob-] (io òbbligo, tu òbblighi, ecc.). - ■ v. tr. 1. [stringere con obbligo, con la prep. a del secondo arg.: il giuramento obbliga un teste [...] . Manzoni); mi ha portato all’esasperazione. Spingere è, per l’appunto, un sinon. d’uso più com. rispetto ai verbi precedenti, anche se non implica necessariamente un obbligo esterno ma talora una semplice forte volontà: un irrefrenabile desiderio di ...
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occhio /'ɔk:jo/ s. m. [lat. ŏcŭlus]. - 1. (anat.) a. [organo di senso atto a ricevere gli stimoli luminosi e a trasmetterli ai centri nervosi dando origine alle sensazioni visive] ≈ Ⓖ (poet.) ciglio, Ⓖ [...] , seduta stante, subito. ↔ adagio, lemme lemme, lentamente, piano piano. 2. a. (fig.) [spec. al plur., con i verbi aprire e chiudere, l'occhio come emblema della coscienza] ● Espressioni: aprire gli occhi → □; fig., vedere di buon occhio [con affetto ...
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odio /'ɔdjo/ s. m. [dal lat. odium]. - 1. [sentimento fortemente negativo nutrito verso qualcuno, per cui se ne desidera il male e persino la morte: nutrire, covare o. contro qualcuno; portare o. a qualcuno] [...] più un severo giudizio morale o un senso di forte distacco o superiorità, oppure una sorta di rabbia. Tuttavia i primi due verbi, rispetto ai sost. relativi, sono spesso riferiti anche a cose e possono indicare un generico non amare, soprattutto in ...
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Assieme ai ➔ nomi, i verbi sono una categoria di parole (➔ parti del discorso) cruciale nell’organizzazione lessicale e grammaticale delle lingue, al punto da essere considerati un universale linguistico: mentre infatti nelle lingue questa o...
I verbi sintagmatici sono verbi polirematici (cioè composti da più elementi; ➔ polirematiche, parole) come andare giù, tirare su, venire fuori, mettere sotto, ecc., che hanno la struttura verbo + particella. Il verbo è di solito un verbo di...