Il participio è un modo non finito del verbo (➔ modi del verbo), suddiviso in una forma detta passata (amato) e una presente (amante), entrambe continuazioni dirette delle forme equivalenti latine (amatus [...] i normali termini (www.fiscoetasse.it)
Mentre la costruzione passiva con il verbo andare denota un obbligo, quella formata con venire (➔ ausiliari, verbi; ➔ movimento, verbi di) tende a descrivere un’azione generica, abitualmente ripetuta o protratta ...
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Per coniugazione si intende l’insieme delle variazioni morfologiche del verbo in relazione al modo, al tempo, all’aspetto, alla diatesi, alla persona, al numero e al genere. Il termine (dal lat. coniugatiōnem [...] ’ausiliare;
(b) ➔ tempi composti, costruiti con l’ausiliare (essere o avere; ➔ ausiliari, verbi; ➔ concordanza dei tempi).
Proprio per questa loro funzione basilare, gli ausiliari essere e avere possono essere considerati come «le colonne portanti di ...
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L’espressione italiano popolare, attestata già nell’Ottocento (si trova, per es., negli Opuscoli sulla lingua italiana di Giovanni Romani, Milano, Silvestri, 1827, p. 407), deve il suo successo negli studi [...] anche esempi come suo di lui, suo di loro);
(e) nel sistema verbale, gli scambi fra gli ausiliari dei verbi attivi (➔ ausiliari, verbi), in rapporto ai diversi sostrati dialettali (ho rimasto; sono mangiato; vi avete sbagliato), la presenza di forme ...
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Il termine predicato (lat. praedicātu(m) «ciò che è affermato [di qualcosa]») compare per la prima volta all’inizio del medioevo nel commento di Boezio al De interpretatione aristotelico. Aristotele aveva [...] .
Il predicato verbale è costituito da un verbo predicativo autonomo (➔ verbi; ➔ predicativi, verbi) lessicalmente pieno (quindi non un ausiliare o un verbo supporto; ➔ ausiliari, verbi; ➔ verbi supporto). Il verbo è la testa lessicale del predicato ...
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L’➔italiano regionale usato in Sardegna (cfr. Loi Corvetto 1983) è una varietà che, nei suoi tratti principali, è diffusa presso tutti gli strati sociali dell’isola, non è recepita come marcata in maniera [...] e del Sassarese:
(15) antipatica che sei
(16) buono che è questo pane
È da segnalare, infine, l’uso come ausiliare (➔ ausiliari, verbi) di volere, impiegato con il participio passato per indicare necessità e dovere (come accade anche in Campania e in ...
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Le cosiddette forme colloquiali (o colloquialismi) caratterizzano il dialogo informale e spontaneo, ovvero condizioni comunicative proprie del parlato (➔ colloquiale, lingua; ➔ lingua parlata). Esse sono [...] modali seguiti da intransitivi: ho / sono dovuto partire; cfr. Cortelazzo 2007b e, in diacronia, Telve 2007; ➔ ausiliari, verbi).
Numerosissimi i colloquialismi lessicali e semantici, spesso originari ➔ dialettismi o termini gergali: ad es., beccare ...
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I tempi composti sono forme della ➔ coniugazione verbale costituite da un ausiliare + il participio passato del verbo: l’ausiliare contiene le informazioni grammaticali di tempo, ➔ aspetto, modo e ➔ persona [...] base a un complesso intreccio di fattori di natura molto varia (morfologica, sintattica e semantica) (➔ ausiliari, verbi).
Per quanto riguarda gli ausiliari del passivo, l’alternanza tra essere e venire è sottoposta prima di tutto a una restrizione ...
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L’espressione costruzione passiva indica un gruppo di costrutti sintattici che servono a esprimere una delle ➔ diatesi possibili in italiano, cioè la diatesi passiva. La frase nell’esempio (1) contiene [...] formale, la diatesi passiva comporta una costruzione tipica, composta da una perifrasi costituita da un verbo ausiliare + participio passato (➔ ausiliari, verbi). Le forme del passivo, in italiano, sono dunque tutte composte (in questo l’italiano ...
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Con il termine diatesi (dal gr. diáthesis, lett. «disposizione»; in inglese è in uso il termine voice, reso in italiano con voce) si intende una categoria propria dei ➔ verbi che serve a esprimere le correlazioni [...] ’ausiliare avere (10); i monovalenti hanno solo la diatesi attiva e nelle forme perifrastiche utilizzano l’ausiliare essere (11; ➔ ausiliariverbi):
(9) a. il palazzo crolla
b. il bambino mangia il gelato
c. Marco regalò un anello a Giovanna
(10 ...
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Si chiamano enclitiche le parole (soprattutto ➔ monosillabi) che, non possedendo accento proprio, si ‘appoggiano’ prosodicamente alla parola precedente, formando con essa un’unità accentuale (a volte anche [...] a) se funge da riflessivo (➔ riflessivi, pronomi; ➔ riflessivi, verbi), può comparire come proclitico (13 a.) e come enclitico (13 del riflessivo si sulla scelta dell’ausiliare del verbo (➔ ausiliari, verbi). Quando è proclitico, induce la scelta dell ...
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verbo
vèrbo s. m. [dal lat. verbum «parola», e nei grammatici «verbo»]. – 1. a. Parola. Con questo sign., è com. ormai soltanto in alcune espressioni (per es., ripetere a verbo a verbo, parola per parola), e soprattutto in alcune frasi negative...
ausiliario
auṡiliàrio agg. e s. m. [dal lat. auxiliarius, der. di auxilium «aiuto»]. – 1. agg. Che è di aiuto: forze, truppe a.; libri a., tutti quei libri o scritture contabili di imprese commerciali che servono di preparazione o di svolgimento...