Il termine di chirurgo (chirurgus, vulnerum medicus) è stato impiegato fin dall'origine per indicare quel medico che curava certe lesioni con atti manuali, come suture delle ferite, riduzioni di lussazioni [...] deve essere dimenticato Tommaso Rima, per la sua dottrina, ripresa dal Trendelenburg nel 1890, sul movimento inverso del sangue venoso, come causa ed effetto delle varici (1825), dottrina che lo portò fin d'allora alla stessa conclusione terapeutica ...
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calcaneodinia
Sindrome dolorosa definita anche talalgia o dolore cronico calcaneare che può avere diverse cause (tendinee, ossee, della borsa sierosa, ecc.). Colpisce prevalentemente i maschi attorno [...] ai cinquant’anni, in sovrappeso, quando riprendono attività dopo un lungo periodo di intervallo. Si può osservare un rallentamento del circolo venoso locale, ma le indagini di radiologia non forniscono dati indicativi sulla causa del dolore. ...
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Dilatazione, più o meno circoscritta, del calibro di un’arteria, dovuta all’alterazione anatomica della sua parete e alla sollecitazione della pressione arteriosa. Secondo la forma gli a. si distinguono [...] in navicolari, sacciformi, fusiformi ecc. (fig. 1); se si crea una comunicazione con un vaso venoso prossimo si parla di a. arterovenoso o fistola arterovenosa. Sede più frequente di a. è l’aorta e in particolare la sua porzione ascendente e l’arco. ...
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PORTALE, SISTEMA (fr. système de la veine porte; sp. sistema de la vena puerta; ted. Pfortadersystem; ingl. portal system)
Giuseppe Favaro
È rappresentato in anatomia ed embriologia comparata da vene, [...] si apre nella vena epatica sinistra: in tal modo anche una certa parte del sangue arterioso fetale passa nel venoso portale. I rami della porta si suddividono in seno al viscere secondo il tipo monopodico, senza anastomizzarsi, e vanno a costituire ...
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iniezione
Introduzione in una cavità del corpo umano, o nei tessuti, di sostanze medicamentose (oppure stupefacenti, o anche velenose) in soluzione o in sospensione, mediante ago e siringa. Secondo che [...] da iniettare sia introdotto nello spessore del derma, nel tessuto sottocutaneo, nei muscoli, nel sangue venoso, nelle cavità articolari, le i. sono dette rispettivamente intradermiche, sottocutanee o ipodermiche, intramuscolari, endovenose, intra ...
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fagocito
Ignazio Marino
Claudia Cirillo
Il sistema dei fagociti mononucleati
I fagociti mononucleati formano un sistema di cellule in grado di fagocitare, processare e rimuovere l’antigene particolato. [...] tre tipi cellulari: monoblasti e promonociti, i precursori midollari dei fagociti mononucleati; monociti circolanti nel sangue venoso periferico; macrofagi tissutali, derivanti dai monociti, che dal sangue migrano nei diversi tessuti, nei quali ...
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In medicina questo termine significa ogni aumento della quantità di sangue arterioso nella massa degli organi, determinato da un maggiore afflusso di sangue, in seguito alla dilatazione delle arterie e [...] alle infiammazioni: così le congestioni del polmone nei primi momenti della polmonite. Le congestioni da diminuzione del deflusso del sangue venoso si dicono meglio iperemie da stasi. L'organo congesto ha un colorito rosso vivo, è più turgido e al ...
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giugulare
Relativo alla regione anteriore del collo (giugulo). Vene g.: sono le maggiori vene del collo distinte da ciascuna parte in interna, esterna, e anteriore. La vena g. interna raccoglie il sangue [...] dalla cavità cranica e principalmente dall’encefalo, facendo seguito, a livello della base del cranio, al seno venoso trasverso della dura madre; scende nelle parti profonde del collo, antero-lateralmente alla colonna vertebrale e lateralmente alle ...
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Lesione elementare cutanea rappresentata da un arrossamento che scompare con la pressione e dovuta a un’aumentata quantità di sangue nei vasi della pelle.
Si dice attivo, quando è provocato da un aumentato [...] rosso, per azione del calore o di processi infiammatori; passivo se dovuto ad aumento di sangue venoso, di colore rosso-bluastro, per effetto di stasi venosa ecc. L’e. può essere circoscritto o diffuso, transitorio o persistente e le cause che lo ...
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stripping
Tecnica chirurgica impiegata generalmente nell’asportazione della safena per il trattamento delle varici degli arti inferiori: consiste nell’introdurre nel lume della vena, sezionata alle due [...] , una sonda particolare (chiamata stripper) che viene fissata a una delle estremità stesse e poi ritirata dall’estremità opposta, determinando in tal modo l’asportazione del tronco venoso, rovesciato come una calza al di sopra dello stripper. ...
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venoso
venóso agg. [dal lat. venosus «ricco di vene»]. – 1. a. In medicina, che appartiene o si riferisce a una vena, relativo alle vene: vaso v., la vena stessa; valvola v., seno v., ecc. In partic., sangue v., il sangue, relativamente povero...
torcolare1
torcolare1 s. m. [dal lat. torcŭlar -aris, der. di torquēre «torcere»]. – 1. letter. ant. Torchio, strettoio. 2. In anatomia, torcolare o torculare di Eròfilo (lat. scient. torcular Herophili, dal nome del medico e anatomista greco...