Qualsiasi malattia caratterizzata da una lesione anatomica, per lo più diffusa, del parenchima encefalico, con caratteristiche evolutive più o meno spiccate, e di natura degenerativa, displasica, tossica, [...] e la vena cava, parte del sangue proveniente dall’intestino ‘salta’ il fegato ed entra direttamente nel sistema venoso generale. A livello cerebrale si realizza allora un’abnorme concentrazione di sostanze tossiche in grado di interferire con il ...
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Trapianti
Carlo Umberto Casciani
Valerio Cervelli
Generalità
Nel campo delle scienze mediche uno dei progressi più consistenti del 20° sec. è rappresentato dai t. d'organo. Con il termine trapianto [...] indica la sostituzione chirurgica di un organo malato con uno sano; ciò avviene con l'esecuzione di anastomosi vascolari arteriose e venose, al contrario dell'innesto che non prevede anastomosi vascolari. Il t. è ortotopico quando l'organo sano viene ...
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FLEBITE (dal gr. ϕλέψ "vena")
Ottorino Uffreduzzi
Processo infiammatorio della parete venosa, il quale, per essere più intenso nella tonaca intima, porta assai presto ad alterazioni tali di questa da [...] . La causa può essere puramente tossica, ma assai più spesso è in rapporto con agenti batterici, che giungono nella parete venosa attraverso i vasa vasorum. Il semplice passaggio di germi nelle vene principali di rado dà luogo a una flebite, se non ...
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È un grave stato di rapido indebolimento generale dell'energia nervosa e muscolare che si accompagna a profonda depressione della forza cardiaca; si manifesta con senso di grave malessere, pallore della [...] grande quantità nei vasi addominali. Il cuore, che poteva essere anche normale, a causa del diminuito afflusso venoso, scarsamente riempito nelle sue cavità e nelle arterie coronarie s'indebolisce rapidamente, però non determina né stasi circolatoria ...
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LUDWIG, Karl Friedrich Wilhelm
Michele Mitolo
Fisiologo, nato a Witzenhausen (Kassel) il 29 dicembre 1816, morto a Lipsia il 24 aprile 1895. Studiò medicina a Erlangen e a Marburgo, dove s'addottorò [...] delle secrezioni in generale, sulla linfogenesi, sulla funzione dei reni, sui gas del sangue arterioso e del sangue venoso, sull'azione del vago, sui movimenti dell'intestino, sulle condizioni meccaniche della circolazione nel fegato, ecc. Escogitò ...
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Malattia che colpisce più spesso i giovani di sesso maschile, a carattere infiammatorio con decorso cronico, di natura ignota, forse infettiva o tossinfettiva, che colpisce tutti i vasi, specialmente le [...] prodotti infiamaatori fino alla fomazione di un vero tessuto fihroso, come un cordone pieno nel vaso arterioso o venoso (tromboangioite obliterante); caratteristica di questa affezione, e che ha valore differenziale, è, secondo l'autore, la grande ...
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La frequente comparsa di un aspetto livido o di una tinta bluastra o cianotica (v. cianosi) limitata in certe parti del circolo periferico, e cioè a carico delle dita, delle mani e dei piedi, specialmente [...] , o prevalentemente, ai territorî in cui il sintomo si produce. Si tratta di un processo di rallentamento capillare-venoso della corrente sanguigna della estremid delle dita. Il ristagno del sangue spesso si associa con deformazioni locali a carico ...
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RIMA, Tommaso
Arturo Castiglioni
Medico, nato l'11 dicembre 1775 a Mosogno nel Canton Ticino, morto a Venezia il 26 febbraio 1843. Destinato alla carriera ecclesiastica, studiò dapprima a Locarno poi [...] da Cornelio Celso, poi completamente dimenticata, e affermò per il primo, nel 1825, la dottrina sul movimento inverso del sangue venoso come effetto e causa delle varici. La cura radicale indicata dal R. fu nel 1890 descritta dal chirurgo tedesco F ...
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COTUGNO, Domenico
Loris Premuda
Nacque a Ruvo di Puglia (Bari) il 29 genn. 1736 da Michele e dalla seconda moglie Chiara Assalemmi, di umili condizioni sociali ed economiche.
Dimostrando fin dalla tenera [...] Del moto reciproco del sangue per le interne vene del capo, in cui il C., proponendosi la rivalutazione del sistema venoso che dopo la celebre enunciazione di W. Harvey del 1628 era decaduto dalla posizione di rilievo per l'innanzi detenuta, intende ...
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Il prodigioso sviluppo della c. nel corso dell'ultimo decennio, noto al pubblico per quanto attiene le conquiste più appariscenti divulgate dai mezzi d'informazione di massa, è frutto non solo di continue [...] mesi con una seconda operazione con la quale si ricostruivano due camere atriali separate e nelle quali il ritorno venoso veniva invertito, in modo tale da riavviare all'aorta e all'arteria polmonare flussi di sangue qualitativamente appropriati ...
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venoso
venóso agg. [dal lat. venosus «ricco di vene»]. – 1. a. In medicina, che appartiene o si riferisce a una vena, relativo alle vene: vaso v., la vena stessa; valvola v., seno v., ecc. In partic., sangue v., il sangue, relativamente povero...
torcolare1
torcolare1 s. m. [dal lat. torcŭlar -aris, der. di torquēre «torcere»]. – 1. letter. ant. Torchio, strettoio. 2. In anatomia, torcolare o torculare di Eròfilo (lat. scient. torcular Herophili, dal nome del medico e anatomista greco...