Medico, nato a Garat (Charente) il 16 settembre 1796, morto a Parigi il 29 ottobre 1881. Interruppe gli studî nel 1815, prestando servizio durante i Cento giorni nel 3° reggimento degli ussari. Non ancora [...] addottorato, sostenne l'importanza dell'obliterazione venosa nella patogenesi degli edemi e dei versamenti sierosi viscerali; nella sua dissertazione dottorale (1823) svolse i concetti semeiologici e diagnostici degli aneurismi dell'aorta; seguirono ...
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In anatomia umana, ampia ripiegatura del peritoneo che congiunge l’intestino tenue alla parete posteriore dell’addome; rappresenta il meso dell’intestino tenue. Quando viene tratto verso l’esterno (apertura [...] laparatomica), il m. si dispiega a guisa di ventaglio e mostra in trasparenza una ricchissima trama vascolare, arteriosa, venosa e linfatica.
L’intestino mesenterico è la porzione dell’intestino tenue, rappresentata dal digiuno e dall’ileo, connessa ...
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Shock e stress
Henri Laborit
SOMMARIO: 1. Definizioni: a) stress e aggressione; b) sindrome lesionale e sindrome da reazione; c) i concetti di omeostasi e di mezzo di difesa; d) il concetto di adattamento; [...] della fase di irreversibilità ed è anche il sintomo meno sensibile alla terapia. Mentre il pH può essere controllato, una pCO2 venosa al di sotto di 20 mmHg (2,67 kPa) non si può, praticamente, normalizzare. La misura dell'‛eccesso di base' (BE ...
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pacemaker
Paolo Gallo
Dispositivo elettronico che, attraverso impulsi elettrici, stimola la contrazione cardiaca o ne regola il ritmo. Tale dispositivo è provvisto di batteria ed è connesso tramite [...] sotto la clavicola destra o sinistra. Il pacemaker che può essere temporaneo o permanente, viene inserito attraverso una via venosa (generalmente la vena femorale per il temporaneo e la vena succlavia per il permanente) e può indurre una stimolazione ...
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Lesione elementare cutanea rappresentata da un arrossamento che scompare con la pressione e dovuta a un’aumentata quantità di sangue nei vasi della pelle.
Si dice attivo, quando è provocato da un aumentato [...] rosso, per azione del calore o di processi infiammatori; passivo se dovuto ad aumento di sangue venoso, di colore rosso-bluastro, per effetto di stasi venosa ecc. L’e. può essere circoscritto o diffuso, transitorio o persistente e le cause che lo ...
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sopraorbitario In anatomia, si dice di formazione che si trova al di sopra dell’orbita. Il foro, o incisura s., si trova al terzo medio di ciascuna arcata sopracciliare e in esso passano il nervo e i vasi [...] s. è un ramo del nervo frontale. L’arteria s. deriva dall’arteria oftalmica, la vena s. ha origine nella parte superiore dell’orbita e termina nell’arcata venosa della radice del naso. Rilievo s. o arcata s. sono altri nomi dell’arcata sopracciliare. ...
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SPAZIALE, MEDICINA
Paolo Cerretelli
Da quando è stato possibile realizzare nello spazio prossimo circostante il nostro pianeta condizioni sperimentali di microgravità (g = 10-n,6, il cosiddetto ''quarto [...] ad abbassarsi dal 46 al 43%; dopo il lancio e nel corso dell'esposizione alle condizioni di microgravità, la pressione venosa centrale e periferica subiscono una drastica riduzione, mentre l'ematocrito aumenta di circa 4 punti percentuali e il peso ...
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La medicina nucleare
Flaviano Dosio
Gioconda Taddei
La medicina nucleare, che si avvale dell'applicazione di alcuni principi e tecniche della fisica nucleare alla diagnostica e alla terapia di molte [...] immagine di un organo o di un apparato che abbia captato il tracciante radioattivo che, generalmente immesso nell'organismo per via venosa, può essere rappresentato o come isotopo radioattivo di per sé, come lo sono il tecnezio-99m (99mTc) o lo iodio ...
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Fuoruscita del sangue dai vasi sanguiferi o dal cuore. L’e. si dice interna quando il sangue stravasato si versa in una cavità naturale del corpo (peritoneo, pleure, meningi); esterna, quando si ha versamento [...] , bronchi, vie urinarie). A seconda del vaso da cui deriva, l’e. si distingue in: arteriosa, venosa, o capillare. Emorragie particolarmente cospicue possono richiedere la reintegrazione della massa circolante con somministrazioni parenterali di ...
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trasudato In fisiopatologia, il liquido filtrato attraverso le pareti dei capillari, proveniente dal plasma sanguigno, che si raccoglie negli spazi interstiziali dei tessuti (edema) o nelle cavità sierose [...] è detto anasarca.
Il meccanismo di produzione dei t. è in rapporto a una o più cause: stasi circolatoria venosa o linfatica; alterazioni dell’equilibrio osmotico o oncotico; lesioni tossiche delle pareti dei capillari ecc. Il t. si differenzia ...
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venoso
venóso agg. [dal lat. venosus «ricco di vene»]. – 1. a. In medicina, che appartiene o si riferisce a una vena, relativo alle vene: vaso v., la vena stessa; valvola v., seno v., ecc. In partic., sangue v., il sangue, relativamente povero...
venosino
(meno com. venusino) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Venusinus]. – Di Venosa, cittadina lucana in prov. di Potenza; come sost., abitante o nativo di Venosa. Per antonomasia, il poeta v. o assol. il V., Orazio, nativo appunto di Venusia,...