Montani, Giuseppe
Ernesto Travi
, Letterato (Cremona 1789 - Firenze 1833); barnabita, insegnò lettere a Lodi dal 1807. In seguito al decreto del 1810 che scioglieva tutte le istituzioni religiose, scelse [...] di Lodi, e successivamente di filosofia. Autore dei Fiori (1817) dedicati a Isabella Teotochi Albrizzi, delle Canzonette a Venere Italica (1817), cioè di anacreontiche e d'idilli sensibili a esigenze scientifiche e artistiche a un tempo, educatore di ...
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fazione (fazzone)
Luigi Vanossi
Vocabolo di derivazione francese, assai comune nell'antico volgare: ricorre in If XVIII 49, al plurale, nel senso di " fattezze ", " lineamenti ": O tu che l'occhio a [...] se' tu Caccianemico.
La forma ‛ fazzone ' è solo nel Fiore, di solito riferita a bellezza femminile, come nella descrizione di Venere: A voler raccontar de' suo' sembianti / e de la sua tranobile fazzone, / sarebbe assai vie più lungo sermone / ch'a ...
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Musicista (Grünhain, Sassonia, 1586 - Lipsia 1630); studiò a Dresda con R. Michael; fu poi a Weissenfels precettore e musico presso una famiglia gentilizia; quindi alla corte di Weissen quale maestro di [...] sua ingente produzione di musica d'ogni genere, ma specialmente vocale-strumentale, sia chiesastica sia profana (Ghirlanda di Venere ovvero nuove canzoni profane, Cymbalum Sionium sive cantiones sacrae, ecc., pubbl. dal 1609 in poi) si pone, con ...
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Gemäldegalerie Alte Meister Fra le più importanti pinacoteche europee, fondata a Dresda dai principi elettori di Sassonia fra la fine del 17° e la prima metà del 18° secolo. Il nucleo più importante della [...] , manieristi e barocchi, fu acquistato nel 1747 dal duca di Modena. Accanto a tele quali La Madonna Sistina di Raffaello o la Venere di Giorgione vi sono opere di maestri fiamminghi e tedeschi del 15° e 16° sec. quali J. van Eyck, A. Dürer, L ...
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Pittore. Nacque a Sermoneta nel 1752, morì a Roma nel 1795. Scolaro di Stefano Pozzi, subì influenze dal Batoni e dal Mengs. C'è nella sua arte qualcosa di quella sensibilità nordica che penetrò in Roma [...] fine del sec. XVIII. Fra le sue opere sono da ricordare: il S. Elia e il Purgatorio in S. Martino ai Monti, una Venere con Ascanio nel palazzo Cesarini a Roma; una Vestizione di S. Bona nel duomo di Pisa. Eseguì anche ritratti - per i Caetani, suoi ...
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Vulcano
Emanuele Lelli
Il dio del fuoco e dei vulcani
In Grecia, Efesto è il dio della metallurgia, sposo di Afrodite o di una delle Cariti (le romane Grazie), creatore di armi straordinarie e di splendidi [...] forza bruta con la bellezza del gioiello che essa produce, il mito greco fa di Efesto lo sposo di Afrodite (Venere). Afrodite, tuttavia, non è una sposa fedele ed Efesto deve continuamente subirne i tradimenti. Il più famoso, perché coinvolge un ...
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Regista cinematografico inglese (n. Newport, Hampshire, 1942). Dopo essere stato pittore e montatore, si è dedicato alla regia, rivelando un non comune talento figurativo, che si traduce talvolta in un [...] narrativo: The draughtsman's contract (I misteri del giardino di Compton House, 1982); A zed and two noughts (Lo zoo di Venere, 1985); The belly of an architect (1987); Drowning by numbers (Giochi sull'acqua, 1988); The cook, the thief, his wife and ...
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VALERIO Edituo (Valerius Aedituus)
Cesare GIARRATANO
Epigrammista latino di poco anteriore a Q. Lutazio Catulo, console nel 102 a. C.
Di lui ci restano due epigrammi. Il primo descrive l'effetto che [...] produce sul poeta la vista della donna amata: lontana imitazione dell'ode di Saffo dello stesso argomento. L'altro dice che il poeta non ha bisogno di fiaccola perché nel petto gli arde la fiamma, accesagli da Venere. ...
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cielo
Andrea Mariani
Ideale Capasso - Giorgio Tabarroni **
. Termine dalle moltissime occorrenze, compare nell'opera dantesca 349 volte (e 2 nel Fiore). Più spesso è usato nel Convivio, ma anche nelle [...] base al quale può computarsi il tempo; in If II 78 il c. è quello della Luna (e cfr. Pd XVI 82); in Pd IX 118 è quello di Venere; in Pd II 130 il ciel cui tanti lumi fanno bello è il c. delle Stelle fisse (cfr. Pd II 21 e Rime C 3, in cui il geminato ...
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EVAN
A. Comotti
Nome etrusco di una dea che sembra potersi identificare con Eos. Su uno specchio di provenienza ignota dell'Antiquarium di Berlino essa appare, infatti, accanto a Thinth (Tithonos) a [...] (Adone) e alla ninfa Mean: seduta su una roccia, essa porge una corona ad Atunis. Qui appare dunque come ancella di Venere. Infine., sola, vestita di una lunga tunica e alata, E. è raffigurata sulla parte inferiore di uno specchio da Sovana, mentre ...
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venere
vènere s. f. [dal nome proprio lat. Venus -nĕris]. – 1. Nome di un’antica divinità italica e quindi romana, assimilata alla dea greca Afrodite, venerata come dea della natura, dei campi e dei giardini, della fecondità, dell’amore e...
venia
vènia s. f. [dal lat. venia «favore, grazia» (concessa dagli dei), affine a Venus «Venere»]. – Perdono, remissione di colpa o di mancanza (e s’intende di solito leggera): chiedere, domandare, concedere, ottenere venia; degno, meritevole...