GONZAGA, Ludovico
Gino Benzoni
Quarto dei cinque figli maschi del duca di Mantova Federico II e di Margherita Paleologo, vede la luce il 18 sett. 1539: lo precedono Francesco, Federico (che muore in [...] Biron, è sul G. che ricade "il carico totale" - così Davila - dell'esercito. Provvede all'erezione di un forte a I Gonzaga, Varese 1967, pp. 340 s., 433; S. Mastellone, Venalità e machiavellismo in Francia…, Firenze 1972, ad ind.; A.L. Martin, Henry ...
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FERDINANDO II de' Medici, granduca di Toscana
Irene Cotta Stumpo
Nacque a Firenze il 14 luglio 1610 da Cosimo II e da Maria Maddalena d'Austria, sorella dell'imperatore Ferdinando II.
Sin dai primi [...] processo di ritorno del patriziato cittadino e dell'antica nobiltà toscana alle cariche di corte e di governo promosso già a giudizio del Galluzzi, dalla debolezza della granduchessa Cristina e dalla venalità dei ministri. Va riconosciuta tuttavia ...
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CALIGARI, Giovanni Andrea
Gaspare De Caro
Nacque a Brisighella il 14 ott. 1527 da Giuliano e da Comelia Gualamini. Nel 1547 si trasferì a Bologna, dove si addottorò in diritto nel 1554. In questo stesso [...] tutto l'impegno desiderabile. Le stesse carichedello Stato furono attribuite prevalentemente, secondo le richieste le cause di questa scarsa assistenza del braccio secolare nella venalità dei consiglieri arciducali: "Qui è hora tanto manco speranza ...
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CORRER, Giovanni
Angelo Baiocchi
Nacque a Venezia il 20 maggio 1533 da Angelo di Giovanni e da Paola di Vettore Vallaresso, che si erano sposati nel 1522.
Il padre percorse una buona carriera nell'amministrazione [...] regie" distribuendo cariche religiose; non "impacciarsi" della Chiesa, perché le cose spirituali e le temporali sono "incompatibili"; fermare la corruzione, lo sfaldamento della società e delle istituzioni, la partigianeria e la venalità. La lotta ...
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DE ANDREIS, Francesco Tranquillo (Tranquillus Andronicus Parthenius)
Silvano Cavazza
Nacque a Traù in Dalmazia da Giovanni e da Clara tra il 1490 e il 1495.
La famiglia era una delle più antiche della [...] a Traù, dove rivestì cariche nell'amministrazione veneziana (fu sopracomito della galera della città nel 1488 e 1490 della Curia romana, accusata di venalità, di lusso, di corruzione: ai suoi costumi viene contrapposta la povertà evangelica della ...
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LEONE
Gianluca Borghese
Le origini e l'anno di nascita di L. non sono noti. Monaco, nel 981 divenne abate del monastero romano dei Ss. Bonifacio e Alessio sull'Aventino.
Il monastero, affidato quattro [...] presunta ignoranza e venalità, avrebbe perso prestigio e autorevolezza agli occhi delle Chiese orientali, d rispetto alla data normalmente proposta, intorno al 1000, per lasciare tale carica nel 1002, quando era ancora vivo Ottone III, e uscire dalla ...
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CASATI, Carlo Emanuele
Agostino Borromeo
Terzogenito di Alfonso e di Bianca Secco Borella, nacque intorno al 1600, probabilmente a Lucerna, città nella quale il padre risiedeva in qualità di rappresentante [...] comunque, non prese subito possesso dellacarica ma continuò a servire nell'esercito delle Fiandre, mentre la rappresentanza diplomatica alla conclusione di un accordo, dato che la notoria venalità degli Svizzeri spingeva le autorità ad agire "più per ...
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DELLA CHIESA, Carlo Francesco Renato, marchese di Cinzano
Enrico Stumpo
Nacque a Saluzzo il 4 luglio 1624, primogenito di Giovanni Antonio, conte di Stroppo, e di Lucrezia Castagna.
Di famiglia d'antica [...] lire. Sarebbe tuttavia errato credere che la carriera del D. fosse dovuta alla venalità. Questa gli servì in qualche caso per abbreviare i tempi dell'attesa nel passaggio da una carica ad un'altra, o per ottenere di mantenerne più d'una. Gli altri ...
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ALBERGATI, Fabio
Elena Fasano Guarini
Nacque a Bologna nel 1538 da Filippo e da Giulia Bargellini. Le notizie sulla sua vita sono scarse e non prive di incertezze. Chiamato ad Urbino da Guidubaldo della [...] stati è ammesso dall'A. soltanto in funzione rigorosamente difensiva. Abolizione dellavenalità degli uffici, limitazione del diritto di commerciare, esclusione delle arti decorative e stretta vigilanza sugli spettacoli sono altre norme di governo ...
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MASI, Cosimo
Giuseppe Bertini
– Nacque a Firenze, forse nel 1537, da Giovan Battista, imparentato con un ramo della famiglia che aveva dato alla città priori e gonfalonieri, e da Francesca Scarlattini.
Divenuto [...] della posizione elevata che occupava nel governo dei Paesi Bassi, divenne inviso a molti fiamminghi, che lo accusarono di venalità: protezione accordata agli italiani che approfittavano delle loro cariche per arricchirsi. In un memoriale, Champagney ...
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venalita
venalità s. f. [dal lat. tardo venalĭtas -atis]. – Il fatto di essere venale, di essere cioè, o di poter essere, oggetto di commercio, di compravendita: v. di un bene; in partic., nel diritto intermedio e moderno, prassi per la quale...
vendita
véndita s. f. [der. di vendere; cfr. lat. vendĭtus, part. pass. di vendĕre]. – 1. a. L’azione di vendere, il fatto di venire venduto: con il ricavo della v. della fattoria ho comprato una casa in città; dopo la v. dell’azienda, ho...