TUROLDO, David Maria
Giuseppe Antonio Camerino
Poeta, nato a Coderno del Friuli il 16 novembre 1916. Sacerdote nella congregazione dei Servi di Maria (1940), pubblicò le sue prime poesie durante la [...] letterarie, si fa strada la sua più segreta e autentica vena di poeta che intende usare la parola lirica come momento stesso anno, la raccolta poetica Fine dell'uomo? e nel 1978 Alla porta del bene e del male, raccolta di lettere e brani di un ...
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PÉRET, Benjamin
Paola Ricciulli
Scrittore francese, nato il 4 luglio 1899 a Rezé, presso Nantes, e morto a Parigi il 18 settembre 1959. Arrivato a Parigi nel 1920, entra subito in contatto con A. Breton, [...] alle cui posizioni resterà legato per sempre. Surrealista, porta tuttavia con sé lo spirito combattivo ed esasperato del Dada, P. testimonia di un dérèglement totale unito a una certa vena di ottimismo comico che lo distingue da Breton. La prima ...
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ALIGHIERI, Dante
Siro A. Chimenz
Nacque a Firenze nel 1265, entro il periodo in cui il sole è nella costellazione zodiacale dei Gemelli - come egli stesso ci fa sapere (Par. XXII, vv. 112-117) -, cioè [...] ", e più di una volta, forse "si condusse a tremar per ogni vena", costretto a mendicare l'ospitalità altrui (cfr. Par. XVII, vv. 58 Il nome dell'A. appare tra gli esclusi del sesto di Porta S. Pietro, insieme con i figli di messer Cione del Bello ...
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CARDUCCI, Giosue
Mario Scotti
Nacque a Valdicastello, frazione di Pietrasanta nella Versilia lucchese, primogenito del dottor Michele e di Ildegonda Celli, il 27 luglio 1835 alle undici di sera. Gli [...] i compromessi di cui l'azione politica non di rado abbisogna lo portano da un lato a chiudersi in un sogno di grandezza e di serena senza il contrappunto di una sensibilità risentita, o alla vena di intime effusioni di consegnarsi senza il velo di una ...
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BOCCACCIO, Giovanni
Natalino Sapegno
Frutto di una libera relazione di Boccaccio, o Boccaccino, di Chellino con una donna di cui nulla sappiamo, nacque, forse a Certaldo, ma più probabilmente a Firenze, [...] di verseggiatore. Riprende ed esaurisce le superstiti scorie della vena allegorica e didattica, presente, come si è visto, lo conduce alle soglie di un nobile castello. Vi si accede per due porte, una bassa e stretta che "mena a via di vita", l'altra ...
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ARETINO, Pietro
Giuliano Innamorati
Nacque ad Arezzo la notte fra il 19 e il 20 apr. 1492. Intorno all'ambiente familiare ed alla giovinezza dell'A. si hanno poche notizie sicure, le quali pur consentono [...] 1551. Così, del resto, sviluppando fino all'esaurimento della vena il modulo che aveva incontrato fortuna, si era condotto con quali il bel catenone di Francesco I, che sempre aveva portato al collo, fu dispensato ai poveri. Fu sepolto, come attestò ...
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BERNI, Francesco
Claudio Mutini
Nacque da Nicolò, notaio, e da Isabella di Francesco Baldi in data non precisabile, ma compresa tra il 1497 e il '98. Per quel che riguarda il luogo, Lamporecchio, di [...] per la prima volta nel sonetto "S'io posso un dì porti le mani addosso", che segna un definitivo distacco con il fallito tentativo scritto per il Fracastoro e recitato a una brigata in vena di avventure burchiellesche, Aristotele offrì al B. un tema ...
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BOIARDO, Matteo Maria
Fiorenzo Forti
Nacque a Scandiano, castello del Reggiano, quando il Sole appariva nella costellazione dei Gemelli (son. 78), quindi fra il 21 maggio e il 21 giugno, nel 1441 o, [...] del duca.
Le versioni. Al tempo degli Epigrammata la vena poetica del B. aveva già trovato il suo naturale Mopso però predice l'avvento di un salvatore da Napoli e i due fatti ci portano, il primo al 23 luglio 1482, il secondo al 14 genn. 1483. Nella ...
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Franco Cambi
Favola
C'era una volta… e c'è ancora, il libro per ragazzi
Scrivere per i ragazzi oggi
di Franco Cambi
16 febbraio
Esce in libreria l'attesissima traduzione italiana di Harry Potter e il [...] tale problema si è fatto di nuovo attuale e decisivo. Come portare il bambino al 'piacere di leggere', a riconoscerlo e a praticarlo Matthew Barrie, dove all'elemento fantastico si accompagna una vena di umorismo che le ha rese celebri anche tra gli ...
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GONZAGA, Scipione
Gino Benzoni
Nacque, nel Mantovano, a San Martino dall'Argine l'11 dic. 1542 da Carlo, marchese di Gazzuolo (1523-55) di Pirro, e da Emilia (1517-76) di Francesco Cauzio (o Cauzzi) [...] alternanza di entusiasmo e di stremata stanchezza perché la vena, così Tasso in una lettera del 29 luglio 1575 Si aspetta una nunziatura a Praga o, almeno, in Polonia. Spera a portata di mano la porpora. Ma non viene nominato nunzio, non figura tra ...
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porta1
pòrta1 s. f. [lat. pŏrta, affine a pŏrtus -us «porto3»] (pl. -e; pop. ant. le pòrti). – 1. a. Vano aperto in un muro o altra struttura per crearvi un passaggio costituito da un elemento orizzontale (soglia) posto a livello del pavimento,...
vena2
véna2 s. f. [lat. vēna] (pl. -e, ant. -i). – 1. a. In anatomia, vaso sanguifero in cui scorre il sangue in direzione centripeta, ossia dalla periferia verso il cuore; a differenza delle arterie, le vene corrono generalmente in superficie,...