La letteratura della nuova Italia
Andrea Battistini
Nel maggio del 1913, mentre ancora «La Critica» veniva esaurendo la lunga serie di “Note” sulla più recente letteratura italiana, Benedetto Croce, [...] , essendo per lui l’ultimo autore classico, prima del declino che porta al decadentismo. Lo si direbbe una sorta di archetipo, e non positivo, indotta dall’«abbondanza», dalla «veemenza della sua vena» e dall’essere poeta «tutto fantasia, intatto e ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Giuseppe Rensi
Fabrizio Meroi
Nel quadro della filosofia italiana della prima metà del Novecento, quella di Giuseppe Rensi è una figura assai particolare. Nonostante sia stato oggetto, in passato, di [...] 1936.
Pessimismo, irrazionalismo, misticismo
La vena irrazionalistica del pensiero di Rensi, decisiva in una linea di pensiero assai feconda della cultura occidentale, che porta dall’antica sapienza greca almeno fino ad Arthur Schopenhauer (non a ...
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GRAMMATICA, Antiveduto
Roberto Cannatà
Nacque nei pressi di Roma dai senesi Imperiale e Artemisia Camoja (Baglione; Forcella). Non si conosce l'esatta data di nascita collocabile sul finire del 1570 [...] , 1995, p. 15), motivo interpretato con vena sottilmente lirica e con gusto spiccato per l'eleganza V. Mariani, Roma 1935, pp. 292-294; J. Manilli, Villa Borghese fuori di porta Pinciana, Roma 1650, pp. 82, 110; F. Martinelli, Roma ornata… (1660-63), ...
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CATEL, Franz (Franz Ludwig; nei documenti romani, spesso, Francesco Catelli)
Agnese Concina Sebastiani
Nacque a Berlino il 22 febbr. 1778 da Friedrich (di famiglia originaria di Sedan) e Elisabeth Wilhelmine [...] a Roma, nel Pio Istituto Catel.
Ormai la vena più felice della pittura del C. si andava inaridendo il Catel. Nello stesso anno fece un lungo viaggio per l'Europa che lo portò in Francia, Inghilterra, Olanda e Germania (ibid.,XXI [1840], 50, p ...
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CAPUA, PORTA DI
MMario D'Onofrio
Detta anche Porta delle due Torri, la monumentale struttura fortificata fu costruita per espresso volere di Federico II di Svevia, fra il 1234 e il 1239-1240, dinanzi [...] ; Testi Cristiani, 1987). L'altra, segnata da una vena locale, priva di trasparenza sentimentale, tende invece a far Anjou, II, Paris 1904, pp. 707-715; G. De Nicola, Il disegno della Porta di Capua di Federico II, "L'Arte", 11, 1908, pp. 384-385; A. ...
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La Rivoluzione scientifica: i domini della conoscenza. Anatomia
Giuseppe Ongaro
Anatomia
Anatomia animata
Le ricerche anatomiche del Cinquecento, sostituendo alle antiche conoscenze sulla struttura [...] alla ghiandola attraverso l'arteria e ne rifluisce mediante la vena. Questa dottrina della secrezione di lì a poco ricevette cui sono descritte, tra l'altro, numerose formazioni che portano o hanno portato il suo nome: il centro ovale, l'ansa ...
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PACINI, Giovanni
Saverio Lamacchia
PACINI, Giovanni. – Nacque a Catania l’11 febbraio 1796, come attesta l’atto di battesimo custodito nella parrocchia della Madonna dell’Aiuto (Adabbo, 1875, p. IX), [...] aiutò Rossini, che come spesso accadeva era in irreparabile ritardo, a portare a termine Matilde di Shabran per il teatro Apollo, scrivendo tre (a livello tanto macro quanto microformale); una vena melodica felice, capace di dare un’impronta icastica ...
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Festeggiare
Vinicio Ongini
La nascita del nuovo anno
In tutte le epoche ogni popolo ha avuto e ha le sue feste. Gli uomini hanno trovato nella natura, nel ritmo delle stagioni, nella raccolta dei frutti [...] tempesta, era conosciuto in tutta Europa e gli emigranti olandesi portarono la sua storia in America. La prima chiesa di New antichi Greci: essi ritenevano che dall'anulare passasse la 'vena dell'amore', che, a loro parere, andava direttamente al ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luciano Bottoni
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’antitesi classico-romantico, introdotta da Goethe e da Schiller come opposizione tra [...]
Bürger ha colto meglio di ogni altro tedesco quella vena di superstizione che penetra così profondamente nei cuori. Per neve fanno anche della natura un orrendo presagio: dei preti portano un feretro in processione e le loro vesti nere strisciano ...
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FEDERICO UBALDO Della Rovere, duca di Urbino
Gino Benzoni
Nato a Pesaro il 16 maggio (giorno sacro a s. Ubaldo; donde, appunto, il secondo nome) 1605, da Francesco Maria Il Della Rovere e dalla sua [...] alla luce di F. diede la stura alla vena canora dei letterati e al presenzialismo felicitatorio degli il "povero principe" - attesta Scipione Ammirato il Giovane - venne "portato alla sepoltura con lacrime di tutta la città". Più che la fine ...
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porta1
pòrta1 s. f. [lat. pŏrta, affine a pŏrtus -us «porto3»] (pl. -e; pop. ant. le pòrti). – 1. a. Vano aperto in un muro o altra struttura per crearvi un passaggio costituito da un elemento orizzontale (soglia) posto a livello del pavimento,...
vena2
véna2 s. f. [lat. vēna] (pl. -e, ant. -i). – 1. a. In anatomia, vaso sanguifero in cui scorre il sangue in direzione centripeta, ossia dalla periferia verso il cuore; a differenza delle arterie, le vene corrono generalmente in superficie,...