BARBATELLI, Bernardo, detto Bernardino Poccetti (Bernardino delle Grottesche, Bernardino delle Facciate, Bernardino delle Muse)
Luisa Marcucci
Nacque a Firenze, nell'agosto del 1548, da un Bartolomeo [...] nei particolari di forme in controluce, dove veramente riesce a portare la sfaccettatura di Andrea del Sarto fino all'effetto di anche in questo genere straordinari effetti pittorici di vena macchiettistica, fondendo con autentico gusto e sensibilità ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Angelo Rusconi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’Ottocento è il secolo in cui il balletto raggiunge il suo maggior successo e la piena [...] non sia affatto un’assoluta novità, è la Taglioni a portarla all’alto virtuosismo e a renderla famosa, anche per la sua l’ultimo capolavoro di un romanticismo ormai lontano dalla vena originaria.
Esiti tardo-romantici nella Russia imperiale
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TAMAGNI, Vincenzo
Fabrizio Biferali
‒ Nacque il 10 aprile 1492 a San Gimignano (Siena) da Bernardo di Chele, membro di una famiglia di proprietari terrieri (Castrovinci, 2017, p. 16); nulla è noto riguardo [...] affreschi con due Figure muliebri danzanti nella lunetta sopra la porta d’ingresso e con tre Putti alati con cornucopia dovuta al «grave choc psicologico» che ne aveva prosciugato la vena creativa in seguito a quell’immane tragedia (Chastel, 1983, p ...
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Una pompa e una rete di tubi per nutrire tutte le cellule del corpo
Le centinaia di miliardi di cellule che formano i vari organi e tessuti devono continuamente ricevere ossigeno e sostanze nutritive, [...] la vita, perché il sangue non circola e quindi non porta più ossigeno e sostanze nutritive al cervello e agli altri organi distribuito in tutti gli angoli del corpo, termina con la vena cava nell'atrio destro, viene chiamato grande circolo (v. ...
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ERRANTE, Vincenzo
Rosario Contarino
Commediografo siciliano, nacque probabilmente a Castelbuono (Palermo), dove in ogni caso visse e operò; la sua data di nascita si deve collocare all'incirca nel 1578, [...] sua qualche greve risonanza.
L'E., con la sua vena urbana e i suoi giudiziosi scioglimenti rispettosi del buon costume incontrollabili o dagli eccessi furbeschi e parodistici. Egli porta nella sua scrittura un entusiasmo di giovane letterato, che ...
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Soprattutto con l’avvento dei corpora (➔ corpora di italiano) e degli strumenti informatici per consultarli, è divenuto possibile studiare con metodi statistici l’andamento di occorrenza di parole e di [...] http://sslmit.unibo.it/repubblica/), il lemma tosse occorre 933 volte, vena 4599, e gli hapax sono termini che in effetti sembrano molto rari frequenti in assoluto in un testo o corpus porta raramente a osservazioni interessanti. Si utilizzano invece ...
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VENTURA, Giovanni
Lorenzo Trovato
Nacque a Milano il 6 luglio 1800, da Raffaele, di professione orologiaio, e da Maddalena Bassi.
Alcune fonti riportano il 1801 come anno di nascita (Poesia milanese…, [...] punto che fu generalmente considerato secondo solo al suo modello Porta e a Tommaso Grossi. Non a caso, infatti, e alla scrittura, sebbene anche in questo campo la fiorente vena poetica degli anni Trenta e Quaranta sembrò essersi ormai asciugata.
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Manuela Gianandrea
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Vissuto a cavallo fra XIX e XX secolo, Rodin domina la scultura del suo tempo. Straordinariamente [...] bacio (1886) e L’eterno idolo (1889), due marmi esemplari della vena di erotismo che percorre tutta l’attività dell’artista. Sorta di Giudizio finale scultoreo, la Porta dell’Inferno desume dall’affresco michelangiolesco della Sistina la composizione ...
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BALDI, Lazzaro
Evelina Borea
Nacque a Pistoia nel 1624 circa. Attratto dalla fama del conterraneo Pietro Berrettini da Cortona, desiderò avviarsi alla pittura sotto la sua guida e pertanto lo raggiunse [...] nel tempietto borrominiano in S. Giovanni in Oleo a Porta Latina, dipinti nel 1658 circa; qui il pittore e pittore lo spingeva a dedicarsi a opere pie, il B. trova una vena di drammaticità, nello sbattimento di lumi e di moti, che sembra rifarsi alla ...
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AVERSA, Tommaso
Anna Migliori
Nato a Mistretta (Messina) nel 1623, Compì gli studi letterari a Palermo, dove trascorse buona parte della sua vita, legato da amicizia con alcuni personaggi fra i più [...] è altrettanto rigorosa, mentre si accentua una vena popolaresca che si riallaccia direttamente alla tradizione del di Ortensio Scammacca, Siracusa 1910, pp. 31 s.; R. La Porta-Parlato, Note sul teatro popolare siciliano,Palermo 1917, pp. 47-52; ...
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porta1
pòrta1 s. f. [lat. pŏrta, affine a pŏrtus -us «porto3»] (pl. -e; pop. ant. le pòrti). – 1. a. Vano aperto in un muro o altra struttura per crearvi un passaggio costituito da un elemento orizzontale (soglia) posto a livello del pavimento,...
vena2
véna2 s. f. [lat. vēna] (pl. -e, ant. -i). – 1. a. In anatomia, vaso sanguifero in cui scorre il sangue in direzione centripeta, ossia dalla periferia verso il cuore; a differenza delle arterie, le vene corrono generalmente in superficie,...