PÉRET, Benjamin
Paola Ricciulli
Scrittore francese, nato il 4 luglio 1899 a Rezé, presso Nantes, e morto a Parigi il 18 settembre 1959. Arrivato a Parigi nel 1920, entra subito in contatto con A. Breton, [...] alle cui posizioni resterà legato per sempre. Surrealista, porta tuttavia con sé lo spirito combattivo ed esasperato del Dada, P. testimonia di un dérèglement totale unito a una certa vena di ottimismo comico che lo distingue da Breton. La prima ...
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Nato a Chieti il 17 novembre 1812, morto a Trani il 7 marzo 1876. Traduttore di poeti stranieri moderni (Schiller, Byron e altri) e seguace dei romantici in liriche, poemetti epico-lirici, drammi, principalmente [...] vera speranza dell'arte italiana, tanto aveva di vena calda e di bagliori fantastici. Ma L'Americano la Terre des morts?, Parigi 1860, p. 271 segg.; F. Galvani, Biogr. di P. De V., Firenze 1847; A. Porta, Byronismo ital., Milano 1923, p. 311 segg. ...
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Radiologo, nato a Bologna il 21 luglio 1874, morto a Grottaferrata (Roma) il 30 ottobre 1939. Primario radiologo dell'Ospedale maggiore di Bologna, fu per molti anni collaboratore di A. Murri quale radiologo [...] sella turcica, sull'appendice, sulla valvola ileociecale, sul colon dove per primo ha messo in evidenza uno sfintere che porta il suo nome, sugli aspetti del versante pilorico del duodeno, sulla regione vateriana del duodeno, sull'immagine della ...
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CLEMENTE IX, papa
Luciano Osbat
Giulio Rospigliosi nacque a Pistoia il 27 genn. 1600 da Girolamo e Maria Caterina Rospigliosi (Debitori e creditori di Girolamo di Milanese Rospigliosi e del figliuol [...] oratoria) e filosofica.
Nel 1618, o l'anno successivo, si portò a Pisa per completare gli studi di filosofia e per quelli di nunzio apostolico, il Rospigliosi sottolineò la sua vena comica approfondendo gli elementi realistici tratti dalla vita ...
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VERRI, Pietro
Carlo Capra
– Nacque a Milano il 12 dicembre 1728, primogenito di Gabriele, patrizio milanese e giurista, futuro senatore (1749) e reggente (v. la voce in questo Dizionario), e di Barbara [...] ’ufficio di protettore dei carcerati (1751-52) e nel 1753 lo portò con sé a Vienna per presentarlo a corte e fargli avere il du coeur de l’homme» si aggiungeva in questi anni una vena satirica che rimarrà tipica di Verri; ne sono prova due almanacchi ...
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droghe
Francesco Clementi
L’uso delle droghe risale agli inizi della civiltà, anche se l’uso collettivo e di massa è un fenomeno sorto nel 20° secolo. Nel corso degli anni si è abbassata, in modo preoccupante, [...] e quindi con la possibilità di somministrarsi la d. direttamente in vena, e con l’evolversi della conoscenze chimiche che hanno permesso la ad altre, complicando il quadro clinico, e costituisce la porta d’entrata all’uso di d. più ‘pesanti’. ...
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De Sica, Vittorio
Bruno Roberti
Nicoletta Ballati
Regista e attore teatrale e cinematografico, nato a Sora il 7 luglio 1901 e morto a Neuilly-sur-Seine (Île-de-France) il 13 novembre 1974. Grande autore [...] fino al 1942, nella nuova compagnia Tofano-Rissone-De Sica, portando sulle scene prevalentemente drammi di U. Betti (I nostri sogni, ossessioni familiari. In essa D. S. accentuò una vena intimista e ritrovò l'afflato, il concreto senso della ...
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Cammarano, Michele
Pittore (Napoli 1835 - ivi 1920). Iniziò i suoi studi, nel 1853, al Reale istituto di Belle Arti di Napoli e li completò alla scuola naturalistica di Posillipo, allievo di Gabriele [...] Smargiassi e dei fratelli Palizzi. In lui la vena naturalistica convisse con un forte sentimento di partecipazione civile Italia si dedicò a soggetti militari come La carica dei bersaglieri a Porta Pia del 1871 e Il 24 giugno 1859 a San Martino, ...
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Informatica
Fabrizio Luccio
Franco P. Preparata
Carl-Erik Fröberg
Piero Sguazzero
Piero Dell'Orco e Tomaso Poggio
Teoria della computazione di Fabrizio Luccio
SOMMARIO: 1. Origine e motivazioni. [...] , d, m), con t ∈ S, d ∈ Π, m ∈ {Á, →}, la macchina si porta nello stato t, cancella c dal nastro e scrive al suo posto d, sposta la testa sul nastro di di fiato in diverse parole (per es. ‛la vena' e ‛l'avena'), di interpretare una singola forma ...
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ALIGHIERI, Dante
Siro A. Chimenz
Nacque a Firenze nel 1265, entro il periodo in cui il sole è nella costellazione zodiacale dei Gemelli - come egli stesso ci fa sapere (Par. XXII, vv. 112-117) -, cioè [...] ", e più di una volta, forse "si condusse a tremar per ogni vena", costretto a mendicare l'ospitalità altrui (cfr. Par. XVII, vv. 58 Il nome dell'A. appare tra gli esclusi del sesto di Porta S. Pietro, insieme con i figli di messer Cione del Bello ...
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porta1
pòrta1 s. f. [lat. pŏrta, affine a pŏrtus -us «porto3»] (pl. -e; pop. ant. le pòrti). – 1. a. Vano aperto in un muro o altra struttura per crearvi un passaggio costituito da un elemento orizzontale (soglia) posto a livello del pavimento,...
vena2
véna2 s. f. [lat. vēna] (pl. -e, ant. -i). – 1. a. In anatomia, vaso sanguifero in cui scorre il sangue in direzione centripeta, ossia dalla periferia verso il cuore; a differenza delle arterie, le vene corrono generalmente in superficie,...