DELLA ROCCA, Dino
Maria Luisa Ceccarelli Lemut
Figlio di Ranieri. di Ubertino, apparteneva ad una famiglia originaria della Maremma pisana.
Visdomini di Rocca a Palmento - da cui prendevano il nome [...] conti di Donoratico, ancora minorenne. Con la morte di Ranieri Novello, avvenuta inattesa il 5 giugno 1347 - si disse per veleno propinatogli per volere dei Della Rocca - venne a mancare il punto di riferimento nella vita comunale e la lotta tra le ...
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CAVINA, Tommaso
Giustiniana Migliardi-O'Riordan Colasanti
Figlio di Vincenzo quondam Bertone, apparteneva ad una nobile famiglia romagnola, originaria del borgo di San Pietro di Cavina presso Faenza, [...] in città, dove, per ordine dello stesso duca Ercole, fu ospitato in Castel Vecchio. Qui morì, non senza sospetto di veleno, l'8 settembre dopo aver dettato al domenicano fra' Bartolomeo da Modena il proprio testamento con cui, dopo numerosi lasciti ...
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BAFFO, Cecilia
Franz Babinger
Nacque verso il 1525, figlia naturale di Niccolò Venier, signore dell'isola di Paro, e di certa Violante Baffo, della quale poco si conosce circa i rapporti con la omonima [...] ammalò gravemente e nel dicembre ebbe una ricaduta con vomiti violenti. Si parlò di cancro allo stomaco, ma anche di veleno che la favorita di suo figlio Murâd III, Safiyye Sultân, le avrebbe propinato. Questa, "slava od albanese di origine", godette ...
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CARACCIOLO, Marino Francesco Maria
Raffaele Barometro
Nacque a Resina, presso Napoli, il 17 luglio 1668, da Francesco Marino principe di Avellino e da Geronima di Ettore Pignatelli, duca di Monteleone. [...] , nel 1716. Da Napoli si trasferì poi a Vienna, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita.
Morì, con sospetto di veleno, il 18 febbr. 1720 a Vienna, e le spoglie furono trasportate, alcuni anni dopo, ad Avellino.
Fonti e Bibl.: Napoli, Bibl ...
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BIANCA Capello, granduchessa di Toscana
Gaspare De Caro
Nacque a Venezia nel 1548: il giorno è ignoto, e ignoto era alla stessa B., la quale invano, in età ormai matura, faceva ricerche in proposito [...] dell'improvvisa scomparsa dei due granduchi, sebbene tra i contemporanei non mancasse di circolare la solita voce di veleno, che sembrava accreditata dalla repentinità del caso e dall'indubbio vantaggio che ne traeva il cardinale Ferdinando. Certo ...
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BOCCALINI, Aurelio
Gino Benzoni
Figlio di Traiano e di Ersilia Ghislieri, nacque presumibilmente nel 1607; Clemente di nome, assunse quello di Aurelio entrando, a diciassette anni, nell'Ordine dei serviti, [...] leggenda, da lui stesso e dal fratello creata, di un Traiano celebratore della libertà veneta e, perciò, eliminato dal veleno spagnolo.
Un ulteriore incidente tuttavia lo rese ancor più sospetto agli occhi della Signoria; il 21 ag. 1649 un assassino ...
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BORGIA, Angela
Roberto Zapperi
Nacque in data imprecisata negli ultimi decenni del sec. XV da Jofré Lanzol de Romani e da Juana de Moncada. Il padre, figlio di un Lanzol e di Juana Borja, sorella del [...] .
Morì a Sassuolo il 4 maggio 1521 e non mancò di circolare una voce che ne attribuiva la morte al veleno della suocera. Alla sua esile vicenda biografica dedicò una fortunata novella Conrad Ferdinand Meyer.
Fonti e Bibl.: N. Machiavelli, Legazioni ...
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DELLA TORRE, Lucio
Gino Benzoni
Primogenito di Sigismondo di Carlo e della nobile veneziana Cecilia Mocenigo, nacque nel 1696, probabilmente nel castello avito di Villalta, e fu subito immesso in un'atmosfera [...] madre muore a Pordenone, nella "nobile e deliziosa dimora" abitata spesso dal D. e dal fratello, si sospetta per veleno propinatole dal figlio - egli si rivela sgarbato, brutale, manesco anche nella vita coniugale. E, sorpresa la moglie mentre, col ...
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POLLINI, Girolamo
Ginevra Crosignani
POLLINI, Girolamo. – Nacque a Firenze, presumibilmente nel 1544, da «parenti nobilissimi» (Ghilini, II, 1647, p. 154).
La tradizionale opera sugli scrittori domenicani [...] alopecia (quella da avvelenamento da arsenico è ben nota alla medicina moderna): «[...] due volte in questo tempo m’è stato dato il veleno, la prima fu in Casa de la Duchessa di Nortumberland, e di poi quì in Torre, si come io n’ho ottimi e ...
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BELLI, Domenico
Lemigio Marini
Figlio di Pierino e di Giulia Damiani, dei signori di Priocca, nacque il 21sett. 1548; il luogo non è conosciuto, ma potrebbe essere Asti, dove, il padre si era recato [...] tutti a Torino sapevano benissimo, non era certo conveniente mettersi nell'impresa ginevrina. Il B. avvertì chiaramente il veleno dell'argomento spagnolo, e come Filippo II e i suoi consiglieri temessero anche allora nell'avventuroso duca sabaudo un ...
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veleno
veléno (poet. venéno) s. m. [lat. venēnum, prob. affine a Venus «Venere», e quindi con il senso originario di «filtro amoroso»]. – 1. a. Sostanza di origine esogena che, introdotta per qualsiasi via, anche in dosi relativamente piccole,...
velenoso
velenóso (letter. ant. venenóso) agg. [dal lat. tardo venenosus, der. di venenum «veleno», rifatto su veleno]. – 1. Che agisce come veleno, che contiene o elabora o inietta sostanze tossiche: sostanza v.; un liquido v., una pozione...