Shakespeare, William
Rosa Maria Colombo
Il creatore del teatro moderno
Poeta e drammaturgo inglese di assoluta grandezza, Shakespeare compendia in sé un’epoca di feconda creatività teatrale, la cosiddetta [...] in un canestro di fichi l’aspide da lei richiesto per suicidarsi assicura l’efficacia del suo morso e del suo veleno.
L’illusione scenica. Contaminazione di stili e mescolanza di versi e prosa – il verso di Shakespeare è l’endecasillabo – si ...
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BORROMEO, Vitaliano
Giuseppe Pignatelli
Nacque a Milano il 3 marzo 1720, in una delle più nobili famiglie milanesi, terzogenito del conte Giovanni Benedetto e di Clelia del Grillo. Dopo aver compiuto [...] viva la devozione religiosa, mentre le classi colte erano state corrotte dalla lettura "di stranieri libri pieni di veleno pestilenziale alla Religione ed a' buoni costumi"; l'episcopato e il clero, sebbene il loro comportamento fosse ineccepibile ...
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GOZZADINI, Tommaso
Giorgio Tamba
Nacque a Bologna poco prima del 1390 da Nanne di Gabione e da Giovanna Negrisoli. Fu uno degli ultimi dei loro numerosi figli e con la madre e i fratelli più giovani [...] gennaio del 1442, e vi fu chi in questa sua morte così rapida volle sospettare, probabilmente a torto, l'azione di un veleno.
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Bologna, Ufficio dei memoriali, Provvisori, voll. 704, 21 maggio 1425; 748, 21 luglio 1435 ...
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MAFFUCCI, Angelo (Angiolo, Angelo Maria)
Stefano Arieti
Nacque a Calitri, nell'Alta Irpinia, il 17 ott. 1847 in una famiglia di agricoltori, da Michele e da Benedetta Nicolais. Il M., deludendo le aspettative [...] alla prole attraverso "la generazione", ossia per via placentare e con l'allattamento (Ricerche sperimentali intorno al passaggio del veleno tubercolare dai genitori alla prole, in Riv. critica di clinica medica, I [1899-1900], pp. 221-229; L ...
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FRANZESI, Albizzo, detto Biccio (Biche)
Antonella Astorri
Secondo dei tre figli del cavaliere Guido, proveniva dal territorio di Figline Valdarno, Comunità sottoposta alla giurisdizione fiorentina e [...] fratelli Franzesi erano amministratori. Nel corso del processo che fece seguito all'evento, un testimone dichiarò infatti che il veleno con cui sarebbe stato perpetrato il delitto era stato preparato nell'abitazione che il F. divideva con il fratello ...
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CASERINI, Mario
Roberta Ascarelli
Nacque a Roma il 26 febbr. 1874 da Oreste, impiegato, e da Isabella Rosati, in una famiglia piccolo-borghese. Secondo la Prolo, esordì come attore di teatro con la [...] della morte, Ma l'amor tuo mi redime;1916: Chi mi darà l'oblio senza la morte?, Fiore di autunno, Fra gli artisti del veleno, Passano gli anni, Amore che uccide, Come in quel giorno, La vita e la morte, L'ombra;1917: Capitan Fracassa, Una notte a ...
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DEL VECCHIO, Bonaiuto
Giuseppe Monsagrati
Nacque a Pesaro il 9 apr. 1818, ma non c'è nessuna certezza su questa data che, a parere di alcuni, andrebbe spostata indietro di cinque anni.
Anche sulla famiglia [...] 1854, p. 395) fa comunque risalire al gennaio del 1854 (secondo altri sarebbe morto in Francia per una dose di veleno), il D. stava lavorando a una Storia del Papato, vero e proprio atto di denuncia della compiuta decomposizione di una istituzione ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Gaetano Filangieri
Saverio Ricci
Nella crisi del dispotismo illuminato Gaetano Filangieri elaborò un disegno di trasformazione radicale dello Stato d’antico regime. Il suo costituzionalismo repubblicano [...] che gli costò il potere. I massoni brindarono alla regina di Napoli, mentre Tanucci denunciava in una sua lettera il loro «veleno», ormai circolante anche nei caffè, nei salotti delle dame e nei conventi.
Dell’iniziazione di Filangieri non c’è prova ...
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CLAUDIA de' Medici, duchessa di Urbino
Gino Benzoni
Ultimogenita di Ferdinando I, granduca di Toscana, e di Cristina di Lorena, nacque a Firenze il 4 giugno del 1604, divenendo molto presto una pedina [...] improviso d'apoplesia". Morte per colpo apoplettico avevano, infatti, sentenziato i medici, senza per questo fugare i sospetti di veleno o addirittura di strangolamento (il collo - si diceva - aveva dei lividi), ché circolavano le voci d'una vendetta ...
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ENRIQUEZ, Enrico
Pietro Messina
Nacque a Campi (Lecce) il 30 sett. 1701, da una famiglia di antica origine spagnola. Il padre, Giovanni, era principe di Squinzano e marchese di Campi, la madre era Cecilia [...] risguardi, e senza proprio interesse" (Ibid., f. 143), ma "nostro mortal nemico" (Ibid., f. 201 v) e "borsa piena di veleno" (Ibid., 249, f. 41 6r). L'E. gli fece anche scrivere personalmente da Benedetto XIV (ottobre 1744) per rassicurarlo circa le ...
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veleno
veléno (poet. venéno) s. m. [lat. venēnum, prob. affine a Venus «Venere», e quindi con il senso originario di «filtro amoroso»]. – 1. a. Sostanza di origine esogena che, introdotta per qualsiasi via, anche in dosi relativamente piccole,...
velenoso
velenóso (letter. ant. venenóso) agg. [dal lat. tardo venenosus, der. di venenum «veleno», rifatto su veleno]. – 1. Che agisce come veleno, che contiene o elabora o inietta sostanze tossiche: sostanza v.; un liquido v., una pozione...