Sfecidi (o Sfegidi) Famiglia di Insetti Imenotteri Aculeati Apoidei. Vespe solitarie, di medie e grandi dimensioni, hanno corpo slanciato con lungo peduncolo addominale, livree appariscenti in cui predominano [...] i colori giallo, rosso, nero. Le femmine vanno a caccia di altri insetti o ragni, che paralizzano iniettando un veleno con il pungiglione e trasportano nel nido, dove servono da pasto alle larve. I nidi sono scavati nel terreno, nel legno o costruiti ...
Leggi Tutto
RODENTICIDI
Attilio del Re
Paolo Fontana
Neologismo ricalcato sull'inglese; indica i prodotti chimici usati per distruggere i roditori.
La lotta contro i roditori si fa di regola con esche avvelenate [...] , ad azione rapida e immediata detossificazione per cui i roditori morti non rappresentano un pericolo per i predatori; norbormide, veleno selettivo per tutti i membri del genere Rattus,
tossico non letale per altri roditori e privo di effetto o poco ...
Leggi Tutto
suggere
In Rime CV 7, seguito da ‛ di ': chi la giustizia uccide e poi rifugge / al gran tiranno, del cui tosco sugge, dove sembra si alluda a papa Clemente V, che dopo aver ucciso la giustizia trova [...] rifugio presso Filippo il Bello (il gran tiranno) di cui " succhia " il veleno, cioè la cupidigia, vizio contrario alla giustizia (cfr.Mn I XI 11). ...
Leggi Tutto
Medico e zoologo (Milano 1833 - Napoli 1877), prof. di anatomia comparata nell'univ. di Napoli (dal 1866); socio corrispondente dei Lincei (1871). Eseguì importanti ricerche, soprattutto sugli animali [...] marini (secrezione dell'acido solforico nei Gasteropodi, fosforescenza degli animali); descrisse i Desmoscolecidi; fu in Egitto (1872-73) e vi compì studî sul veleno dei serpenti e della tarantola. ...
Leggi Tutto
PANCERI, Paolo
Giuseppe Montalenti
Medico e zoologo, nato a Milano il 23 agosto 1833, morto a Napoli il 12 marzo 1877. Si laureò in medicina a Pavia nel 1856; nel 1866 fu nominato professore di anatomia [...] per ragioni di salute, e vi compì studî sul veleno dei serpenti e della tarantola.
Diede sviluppo al gabinetto di di Nematodi marini (Napoli 1878); Esperienze intorno agli effetti del veleno della Naja egiziana e della Ceraste (1873).
Bibl.: E. ...
Leggi Tutto
Zoologo, nato a Napoli nel 1848 da genitori svizzeri; insegnò per oltre un trentennio all'università di Bologna, dove morì l'11 maggio 1925. Si occupò dei più svariati problemi di biologia animale. Illustrò [...] per primo la topografia e la struttura intima della ghiandola del veleno nei serpenti; altre ricerche morfologiche, istologiche e fisiologiche riguardano l'occhio dei pesci, gli organi fotogeni degli Scopelidi (pesci) e delle lucciole, la muscolatura ...
Leggi Tutto
GIAMBICA, POESIA
Gino Funaioli
. Gli antichi, a cominciare da Aristotele, la definirono per poesia dell'invettiva o del vituperio personale (ψόγος), dell'ira (rabies), della maldicenza (maledicum carmen, [...] criminosi iambi), dell'insulto; onde le etimologie, da ἰάπτειν, latinamente iacere, iaculari, o da ἰὸν βάζειν "dir saette, dir veleno", e simili, di cui la prima ha ottenuto larga adesione anche nel mondo moderno. Aristotele nella Poetica e Proclo in ...
Leggi Tutto
Gentildonna francese (Coeuvres 1571 - Parigi 1599), sorella di François-Annibal I. Ispirò nel 1591 una vivissima passione a Enrico IV, che la fece sposare prima a Nicolas d'Amerval de Liencourt e poi, [...] ottenuto l'annullamento del matrimonio, l'avrebbe probabilmente fatta regina se non fosse improvvisamente morta (si parlò anche di veleno). A Enrico IV, che l'aveva creata marchesa di Monceaux e duchessa di Beaufort, diede due figli, César e ...
Leggi Tutto
Genere di Ofidio della famiglia Boidi, con rappresentanti nell'America tropicale e nel Madagascar.
La famiglia dei Boidi comprende i più grandi serpenti viventi. Portano denti su entrambe le mascelle e [...] sulle altre ossa del palato. Non possiedono in nessun caso un vero apparecchio inoculatore del veleno e possono dirsi, in generale, innocui per l'uomo. Hanno coda breve e in parte prensile. Presentano rudimenti del cinto pelvico e degli arti ...
Leggi Tutto
Si denominano antidoti i cosiddetti contravveleni, cioè i mezzi che vengono impiegati per neutralizzare gli effetti di sostanze tossiche sull'organismo; e si chiama antidotismo lo studio del loro modo [...] mirano essenzialmente, con meccanismo chimico o fisico-chimico, a impedire, o per lo meno a limitare, la penetrazione del veleno dal punto di applicazione nel torrente della circolazione: la loro azione è dimostrabile anche con la prova m vitro. A ...
Leggi Tutto
veleno
veléno (poet. venéno) s. m. [lat. venēnum, prob. affine a Venus «Venere», e quindi con il senso originario di «filtro amoroso»]. – 1. a. Sostanza di origine esogena che, introdotta per qualsiasi via, anche in dosi relativamente piccole,...
velenoso
velenóso (letter. ant. venenóso) agg. [dal lat. tardo venenosus, der. di venenum «veleno», rifatto su veleno]. – 1. Che agisce come veleno, che contiene o elabora o inietta sostanze tossiche: sostanza v.; un liquido v., una pozione...