FRACASSI, Patrizio
Marco Pierini
Nacque a Siena il 24 dic. 1875 da Buonafede, marmista, e Marina Lorenzetti. Nel 1889 si iscrisse all'istituto d'arte di Siena del quale fu allievo fino al 1901. Gli [...] Carrara, Torino). Del 1900 sono la lapide in marmo di Garibaldi a Montieri e il grande gruppo in gesso La prova del veleno, del quale rimangono due sole figure a tutto tondo, il busto di Nerone e lo schiavo avvelenato colto nello spasmo estremo della ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Maria Conforti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
A metà Trecento, dopo un periodo di relativo benessere, la vita delle popolazioni di [...] l’insorgenza della malattia come dovuta al miasma originario, e il successivo diffondersi del contagio al diffondersi del veleno e della corruzione: dunque due stadi successivi del medesimo processo.
La ricerca del capro espiatorio
Sul piano della ...
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Se vedi li occhi miei di pianger vaghi
Mario Pazzaglia
Sonetto (Rime CV), su schema abba abba; cdc dcd, attribuito a D. dalla tradizione manoscritta (Riccardiano 1156 e II II 40, Laurenziano XL 44) [...] in terra. Dopo la prima quartina, si ha un progressivo intensificarsi della tensione drammatica, che culmina, dopo l'immagine del veleno (la cupidigia, l'ingiustizia) che sommerge il mondo (v. 8), nelle due terzine (la paura, il gelo, il silenzio che ...
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Disinfestazione
Eugenia De Luca
La disinfestazione ha per scopo la distruzione di piccoli animali (ratti, arvicole ecc.) o di insetti (zanzare, mosche ecc.) che possono essere vettori di agenti patogeni [...] cibo è un ratto vecchio o malato, che funge così da 'assaggiatore ufficiale' per verificare se le esche sono veleno o cibo edibile. Attualmente vengono utilizzati rodenticidi (sotto forma di esche) ad azione cumulativa anticoagulante, ovvero derivati ...
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SENECA (L. Annaeus Seneca)
L. Brigleb
Oratore, poeta e filosofo stoico romano. Nato verso il 4 a. C. a Cordova in Spagna come figlio dell'oratore L. Anneo Seneca. Insegnante, educatore e ministro consigliere [...] e dal fatto biografico che tutt'e due furono spinti a finire la loro vita con un suicidio forzato per mezzo del veleno.
Lo Hübner credeva di riconoscere una raffigurazione di S. in una cornalina di una collezione privata in Spagna, il Brunn nella ...
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AGNELLI (Agnellis, de Agnellis), Ludovico
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Nacque a Mantova, presumibilmente intorno alla metà del sec. XV. Il 19 genn. 1478 fu creato chierico di camera da Sisto IV papa, che, nel dicembre, lo inviò [...] ott. 1499. Egli morì a Viterbo il 3 novembre dello stesso anno, di peste, o, come vogliono alcuni, per veleno fattogli propinare dal duca Valentino, desideroso di impadronirsi delle sue ricchezze.
Fonti e Bibl.: Iohannis Burckardi, Liber Notarum, in ...
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ARAGONA, Federico d'
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Figlio naturale di Martino il Giovane re di Sicilia e della dama siciliana Tarsia Rizzari, nacque, come sembra, in Sicilia verso il 1403.
Carissimo al padre, anche perché rimasto [...] di tutti i beni e farlo imprigionare. E appunto in carcere il conte di Luna finì i suoi giomi, con fondato sospetto di veleno nel 1438.
Fonti e Bibl.: G. Zurita, Anales de la Corona de Aragón, Zaragoza 1610, XIII, capp. 57-58, 60; III, pp. 190 ...
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Figlio (n. forse a Valenciennes tra il 1274 e il 1276 - m. Buonconvento 1313) di Enrico III, conte di Lussemburgo, e di Beatrice di Avesnes e di Beaumont. Scese in Italia (1311) per restaurare il potere [...] d'Aragona, suo alleato. Ma giunto a Buonconvento, nei pressi di Siena, morì all'improvviso, a torto si disse di veleno. La sua spedizione che era stata accolta con entusiasmo da alcuni (Dante in particolare) nella speranza di una restaurazione ...
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METODISMO
Massimiliano Cardini
. Medicina. - Variamente interpretato nei varî tempi e dai varî autori, fu da J.-E. Dezeimeris fatto uguale al solidismo moderno. E le interpretazioni non concordi dipendono [...] erano astringenti o rilassanti, un terzo metodo di cura essendo quello profilattico, usato per espellere una causa naturale estrinseca, come un veleno, vermi e via dicendo. Contro il laxum si prescrivevano le tenebre, l'acqua e l'aria fredda, erbe e ...
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SFECOIDEI (lat. scient. Sphecoidea)
Athos Goidanich
Grande superfamiglia di Insetti Imenotteri Aculeati, di statura piccola, media o grande, di forme varie ma generalmente slanciate. Le femmine vanno [...] di solito uniforme. La femmina si getta sulla preda e la colpisce con una o più punture dell'aculeo velenoso. Il veleno diffondendosi agisce allora sui centri nervosi e provoca la quasi immediata paralisi (o paresi) delle appendici, di solito in ...
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veleno
veléno (poet. venéno) s. m. [lat. venēnum, prob. affine a Venus «Venere», e quindi con il senso originario di «filtro amoroso»]. – 1. a. Sostanza di origine esogena che, introdotta per qualsiasi via, anche in dosi relativamente piccole,...
velenoso
velenóso (letter. ant. venenóso) agg. [dal lat. tardo venenosus, der. di venenum «veleno», rifatto su veleno]. – 1. Che agisce come veleno, che contiene o elabora o inietta sostanze tossiche: sostanza v.; un liquido v., una pozione...