Vedi SFINGE dell'anno: 1966 - 1973
SFINGE (v. vol. vii, p. 230)
M. G. Picozzi
Mostro fantastico, rappresentato generalmente nell'antichità classica con testa femminile e corpo leonino alato.
Arte cretese-micenea. [...] anche s. maschili senz'ali. Nella prima metà del VI sec.a. C. la s. appare nelle pitture della Tomba Campana di Veio, dove è rappresentata in piedi, con grosso corpo, lunghissime gambe ed ali incurvate in alto, con una policromia vivacissima. Una più ...
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APOLLO (᾿Απόλλον, Apollo)
A. de Franciscis*
Figlio di Zeus e di Latona, è una delle principali divinità dell'Olimpo la cui luce illumina la vita spirituale greca. In lui la tradizione assomma più aspetti. [...] con A. e Dafne: O. Elia, Pitture murali e mosaici nel Museo Naz. di Napoli, Roma 1932, nn. 150, 152, 155.
Statua di Veio: G. Q. Giglioli, in Antike Denkmäler, iii, fasc. 5, Berlino - Lipsia 1926; S. Ferri, in Arch. Class., vi, 1954, p. 115 ss.
Statua ...
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acropoli
Fabrizio Di Marco
Il cuore delle città antiche
La parola acropoli deriva dalla lingua greca e significa letteralmente "città alta" (àkros "alto", pòlis "città"). Posta dunque in posizione [...] ancora visibili ruderi delle acropoli di Alatri, Ferentino, Segni, Norba e Palestrina) e nel territorio della civiltà etrusca (Tarquinia, Veio, Volterra). Ma anche a Roma, tra la fine dell'Età del Bronzo e l'inizio dell'Età del Ferro, cominciarono ...
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ENEA (Αἰνείας, Aenēas)
F. Castagnoli
Mitico eroe della Troade, divenuto anche il massimo eroe del Lazio, cantato da Virgilio nell'Eneide.
Nato sull'Ida da Venere e da Anchise, fu difensore di Troia e [...] , una gemma della Bibliothèque Nationale di Parigi - ambedue opere etrusche della prima metà del V sec. - alcune statuette fittili trovate a Veio, del V o del IV sec. a. C., l'hydrìa Vivenzio del museo di Napoli, e inoltre monete di Segesta, Ilio ...
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FALISCA, Civiltà
S. M. Puglisi
I confini territoriali della civiltà f. possono essere tracciati solo genericamente, indicando la tradizione letteraria i Falisci come un popolo che, insieme ai Capenati, [...] Roma intraprende nei territori a N del Tevere, nel V-IV sec. a. C., e specialmente dopo la caduta di Veio, l'ambiente falisco manifesta la sua appartenenza all'orbita politica etrusca, senza che ciò significhi assimilazione culturale. La civiltà f ...
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Vedi VILLANOVIANA, Civilta dell'anno: 1966 - 1973
VILLANOVIANA, Civiltà
B. d'Agostino
A) I precedenti. - B) Formazione della civiltà v. - C) Fasi cronologiche. - D) Cronologia assoluta. - E) Interpretazioni [...] di I fase, a Monte S. Angelo, a breve distanza da Veio cui vanno aggiunti i pochi trovamenti di Narce e dell'agro capenate. contributo culturale che proviene loro da quest'ultimo. Se Veio, specie nella II fase avanzata, si differenzia nella ...
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(gr. ᾿Απόλλων) Divinità della religione greca, figlio di Zeus e di Leto (Latona). La sfera nella quale esercita la sua sovranità è costituita principalmente dalla musica, dalla medicina, dalla mantica; [...] ai tipi greci. A modelli ionici della fine del 6° sec. a.C. si riallaccia la vigorosa statua fittile policromata di Veio. L’arte romana copiò in genere i tipi greci classici ed ellenistici. Il Medioevo rappresentò A. come dio salvatore e medico ...
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Popoli e culture dell'Italia preromana. L'influenza greca nell'arte italica
Antonio Giuliano
L’influenza greca nell’arte italica
Dalla prima colonizzazione al v sec. a.c.
La Sicilia e l’Italia meridionale
La [...] a uccelli, forse di tradizione euboica, viene ingigantita e trasferita nella ceramica e nella pittura parietale (una tomba di Veio) già alla fine dell’VIII secolo.
Motivo che precede l’arrivo di maestranze greche – che ben presto assimileranno la ...
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La falsificazione in archeologia
Licia Vlad Borrelli
Isabella Damiani
Filippo Salviati
Giovanna Antongini
Tito Spini
Claude-François Baudez
Guido Devoto
I falsi archeologici
di Licia Vlad Borrelli
Per [...] suoi cugini e da A.A. Fioravanti. Vendute in frammenti, furono esposte in un momento nel quale le strepitose scoperte di Veio richiamavano l'attenzione degli studiosi e dei profani sull'arte etrusca. Se già le opere di Dossena rivelano la mano di un ...
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Vedi PROTOCORINZI, Vasi dell'anno: 1965 - 1996
PROTOCORINZI, Vasi
L. Banti
La parola protocorinzio fu usata per la prima volta nel 1881 da G. Loeschke, seguito dal Furtwängler che, fino dal 1879, contemporaneamente [...] dipinte a colori alternati sul fondo nero. Uno dei più begli esempî di policromia su nero è un'òlpe di Villa Giulia, da Veio (boston 397, pittore di), che ha inciso sulla spalla il gruppo del leone che atterra il toro. Ugualmente ricca di effetto è l ...
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hic manebimus optime
〈ik manèbimus òptime〉. – Frase latina che ripete, accorciandole, le parole (integralmente: signifer, statue signum, hic manebimus optime «vessillifero, ferma l’insegna, qui staremo benissimo») che un centurione romano,...