(lat. Veii) Antica città etrusca situata presso l’od. Isola Farnese. A sporadiche presenze riferibili a un orizzonte culturale subappenninico e protovillanoviano fa seguito una stabile occupazione del sito. Dell’abitato etrusco, fiorente soprattutto fra l’8° e il 6° sec. a.C., oltre a resti di capanne e case, rimangono avanzi della cinta muraria (6° sec. a.C.) e di alcuni santuari. Tra questi ultimi, ...
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NEPI (Nepet)
L. Rocchetti
Centro dell'alto Lazio a N del Soratte il cui territorio era tra quello dei Veienti e quello dei Falisci; non si sa se i suoi abitanti fossero falisci o etruschi: furono rinvenuti [...] resti di una vasta necropoli, per lo più formata da tombe a camera con pareti di tufo, cui si accedeva da un dròmos. Le località che hanno restituito più materiale sono denominate La Massa, Gilastro, Sante ...
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L'Italia preromana. I siti falisci: Capena
Marco Rendeli
Capena
Antica città del Lazio (gr. Καπίννα; lat. Capena, Capenas), di cui le fonti letterarie ricordano la fondazione (Cato, Orig., XXX, 48; [...] Serv., Aen., VII, 697; Priscian., Inst., IV, 21 e VII, 60) a opera di giovani veienti, mentre l’etnico e il toponimo sono menzionati da Plutarco (Cam., II, 6 e ss.), dal Liber Coloniarum (I, 216 e II, 255) e da Stefano di Bisanzio (s.v. Καπίννα).
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L'Italia preromana. I siti falisci: Falerii
Paola Moscati
Falerii
Principale centro del territorio falisco, oggi noto con il nome di Civita Castellana, sull’altopiano situato tra i Monti Cimini e il [...] a Catone (Orig., 47), una colonia argiva fondata dal mitico eroe Halesus. In epoca storica partecipò attivamente, a fianco dei Veienti, alla lotta contro Roma. Dopo la conquista di Veio, le fonti fanno concludere le ostilità nel 394 a.C., con la ...
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L'Italia preromana. I siti etruschi: Veio
Maria Paola Baglione
Veio
Ubicata nella bassa valle del Tevere, V. era la città d’Etruria più prossima a Roma, alla quale fu legata da un complesso rapporto [...] fittili scoperte nel santuario dell’Apollo, in NSc, 1946, pp. 36-59.
M. Pallottino, Un grande nudo maschile dell’officina plastica veiente, in ASAtene, 24-26 (1946-48), pp. 69-78.
J. Ward-Perkins, Excavations beside the North-West Gate at Veii, 1957 ...
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VULCA
M. Pallottino
Coroplasta etrusco di Veio. Secondo Plinio (Nat. hist., xxxv, 157), che cita Varrone, fu chiamato a Roma e incaricato dal re Tarquinio Prisco di modellare per il tempio capitolino, [...] il 490 a. C. La possibilità di identificare il "maestro dell'Apollo", che è probabilmente anche l'epistates del tempio veiente e della sua decorazione, con V., appare suggestiva, e consentirebbe di spiegare la rinomanza di questo artista alla luce di ...
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Popoli e culture dell'Italia preromana. La ceramica etrusca
Marina Micozzi
Fernando Gilotta
Maria Antonietta Rizzo
La ceramica etrusco-geometrica
di Marina Micozzi
Intorno alla metà dell’VIII sec. [...] tratta soprattutto di piatti, oltre che di anfore, olle stamnoidi, coppe, oinochoai, ampiamente diffusi non solo in area ceretano-veiente, ma anche nel Lazio, nell’agro falisco-capenate e in alcuni centri della Campania e della Sicilia. Dal secondo ...
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FALERII VETERES (Φαλέριοι, Φαλέριον; etn. Faliscus, Φαλίσκος)
G. Cressedi
Oggi Civitacastellana, piccola città in provincia di Viterbo, nell'altopiano che declina dai Monti Cimini verso il Tevere, costruita [...] . In epoca storica, però, F. è entrata ormai nel mondo politico etrusco e si comporta da città etrusca: aiuta ripetutamente i Veienti durante la loro lunga lotta contro Roma, tanto che dopo l'espugnazione di Veio fu assediata da Camillo al quale si ...
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Popoli e culture dell'Italia preromana. I Falisci
Mauro Cristofani
I falisci
Gente dell’Italia preromana (gr. Φαλίσκοι; lat. Falisci) che occupava una zona poco estesa del Lazio, costituita da pianori tufacei [...] documentate a Vignanello, mentre una vera e propria tradizione coroplastica finalizzata alle decorazioni templari, in parte legata alle esperienze veienti-laziali, si isola a partire dagli inizi del V sec. a.C. per le fabbriche dei templi urbani ed ...
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Vedi ACROTERIO dell'anno: 1958 - 1994
ACROTERIO (ἀκρωτήριον, acroterium "sommità", "estremità")
A. Andrén
La parola greca ἀκρωτήριον pare che sia stata usata qualche volta per indicare tutto il frontone [...] de l'Apollon à Véies, in Latomus, VIII, 1949, p. 19 ss.; M. Pallottino, Un grande nudo maschile della officina plastica veiente, in Annuario Atene, XXIV-XXVI, 1950, p. 69 ss.; E. Stefani, Veio - Scoperta di un'antica terracotta architettonica, in Not ...
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