Il verbo volgarizzare (attestato dal 1268) significa, in senso stretto, volgere un testo latino in lingua volgare (secondo un processo di traduzione ‘verticale’, dalla lingua più prestigiosa a una meno); [...] sintassi e alla testualità dell’originale (Barbato 2001) – dell’umanista napoletano Giovanni Brancati, già traduttore della Mulomedicina di Vegezio e poi della Vita e favole di Esopo; nel 1481, sempre a Firenze, Bernardo Pulci tradusse le Bucoliche ...
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Il Rinascimento. Gli ingegneri del Rinascimento: dalla tecnica alla tecnologia
Paolo Galluzzi
Gli ingegneri del Rinascimento: dalla tecnica alla tecnologia
Nell'immagine convenzionale del Rinascimento [...] appaiono come un attento esercizio d'interpretazione e di divulgazione mediante le immagini di testi classici, come quelli di Vegezio e di Sesto Giulio Frontino, a lui ben noti.
Diversa valutazione meritano altri settori della produzione tecnica del ...
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La scienza bizantina e latina: la nascita di una scienza europea. Le arti meccaniche
Robert Halleux
Emmanuel Poulle
Christian Meyer
Baudouin van den Abeele
Le arti meccaniche
Le conoscenze tecniche [...] periodo intorno al 1430. La traduzione iconografica del testo di Kyeser si basa sull'interpolazione del De re militari di Vegezio, che a quel tempo era molto letto e copiato, nonostante le scarse analogie esistenti tra l'esercito romano, basato sulla ...
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Il termine koinè (meno diffusa la variante grafica coinè) proviene dal greco koinē´, femminile dell’agg. koinós «comune» accordato con diálektos s.f. «lingua», indicante la lingua letteraria usata dai [...] (Coluccia 1994: 396-397).
Brancati, oltre che con la traduzione pliniana, si cimentò pure con una versione di Vegezio e con un trattato esopiano, pervenuti entrambi in forma adespota. Nelle lettere dedicatorie che accompagnano le tre opere si ...
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Si assumono come riferimenti cronologici simbolici di questa voce il 1211, anno del primo documento fiorentino conservato, e il 1375, anno della morte di Boccaccio.
Il Duecento è il secolo nel quale il [...] e da un anonimo di lingua pisana nel 1287-88; da Egidio Romano, tradotto in senese nel 1288; da Orosio e da Vegezio, tradotti da Bono Giamboni a una data non determinabile, ante 1292). Ciò non vuol dire che nel Novellino manchi la capacità di usare ...
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La scienza bizantina e latina prima dell'influsso della scienza araba. Le istituzioni culturali e la trasmissione del sapere
Wesley M. Stevens
Le istituzioni culturali e la trasmissione del sapere
Istituzioni [...] dei fenomeni riguardanti quelle che oggi chiamiamo scienze matematiche, fisiche e naturali erano, oltre ai trattati di Vitruvio e di Vegezio che avevano per argomento de natura rerum, le ampie panoramiche del sapere del tempo ‒ utili anche se non ...
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GUERRA
Mario Silvestri
Angelo Panebianco
Antonio Cassese
Storia
di Mario Silvestri
I primi conflitti armati
La guerra come fenomeno sociale, o come continuazione della politica 'con altri mezzi', [...] esercito si veniva sgretolando spiritualmente e perdeva efficienza. Vi furono pensatori che rifletterono sui possibili rimedi. Mentre Vegezio, alla fine del IV secolo d.C., credeva necessario tornare agli antichi ordinamenti, un anonimo contemporaneo ...
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Il Rinascimento. Il ritorno della scienza antica
Sebastiano Gentile
Il ritorno della scienza antica
Petrarca e il ritorno del 'Cicerone scettico'
Per comprendere la svolta fondamentale che la nostra [...] e al favore che incontrò Vitruvio (il cui Libro X è dedicato alle macchine d'assedio), e possiamo rammentare inoltre Vegezio; ricordiamo poi anche le macchine di Giovanni Fontana (1395-1455), di Mariano di Jacopo, detto il Taccola (1382-1458 ca ...
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