Naturalista e letterato (Ginevra 1742 - ivi 1809), pastore protestante e bibliotecario a Ginevra. Si occupò principalmente di fisiologia vegetale e in modo particolare della fotosintesi; fra le opere letterarie [...] merita menzione la Histoire littéraire de Genève (3 voll., 1786) ...
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Botanico russo (n. 1840 - m. 1870); studiò anche in Francia e Germania; si occupò del laboratorio di fisiologia vegetale e dell'Orto botanico di Pietroburgo. I suoi lavori più significativi riguardano [...] l'istologia. Osservò e descrisse cristalli di ossalato di calcio che si trovano, per es., nelle Leguminose e nelle Rosacee, avvolti da una sottilissima membrana cellulosica, spesso congiunta alla parete ...
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Medico e naturalista olandese (Breda 1730 - Bowood, Londra, 1799), medico di corte a Vienna. Compì ricerche di fisiologia vegetale, distinguendo nelle piante il fenomeno della "purificazione" dell'aria [...] (cioè dell'emissione di ossigeno in conseguenza della sintesi clorofilliana) che si produce alla luce, da quello della sua "contaminazione" (cioè dell'emissione di anidride carbonica, conseguenza della ...
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crittocromo
Amedeo Alpi
Fotorecettore responsabile della percezione della luce blu nelle piante. Il nome deriva dalle Crittogame, ordine vegetale che comprende alghe, felci e muschi, in cui le risposte [...] alla luce blu apparivano particolarmente evidenti e anche per la natura ‘criptica’ di questo recettore, la cui scoperta ha richiesto molti anni di studio. In realtà i recettori della luce blu sono più ...
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xeroacantico Si dice della vegetazione spinosa, la cui spinescenza è da porsi in relazione con ambienti aridi. Una formazione vegetale x., come quelle tipiche di alta montagna mediterranea, oltre il limite [...] altitudinale della vegetazione arborea, è composta di suffrutici xeromorfi spinosi e più o meno nettamente pulviniformi, con copertura discontinua ...
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Botanico (Pavia 1853 - Roma 1936), prof. di botanica (dal 1880) nell'univ. di Modena, quindi di botanica (1883-1924) e di fisiologia vegetale (1924-28) a Roma, dove fondò (tra il 1884 e il 1889) l'Istituto [...] ed erbario coloniale (con sede a Roma dal 1905 al 1915, poi a Firenze), raccolta delle piante e dei prodotti vegetali dell'Africa orientale. Socio nazionale dei Lincei (1901) e (dal 1929) accademico d'Italia. Nella sua produzione scientifica sono da ...
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Botanico e micologo italiano (Padova 1864 - Milano 1903); prof. di botanica nelle univ. di Camerino e di Sassari, poi di patologia vegetale a Milano. Importanti i suoi lavori iconografici sui funghi, Fungi [...] moricolae (1885-89) e Icones fungorum (3 voll., 1898 e segg.) e varie monografie. Insieme col fratello Antonio fondò (1892) la Rivista di patologia vegetale, primo periodico del genere in Italia. ...
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Sottile lamina, soprattutto metallica, e, per estensione, strato sottilissimo di roccia, di minerale, di legno, di tessuto organico o vegetale.
Anatomia
Una struttura a l. è riconoscibile in alcuni organi. [...] vario aspetto fornisce criteri per la classificazione dei generi delle Agaricacee.
L. mediana Membrana primaria delle cellule vegetali, composta prevalentemente da pectine, a ridosso della quale si forma la parete cellulare (➔ membrana).
Geologia
In ...
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In botanica, detto di galla o cecidio che deriva da anomalie (ipertrofie, iperplasie) nella formazione dei tessuti di un organo vegetale, come per es. le erniosi. ...
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vegetale1
vegetale1 agg. [dal lat. mediev. vegetalis, der. di vegetare «vegetare»]. – 1. Dei vegetali, che concerne i vegetali: regno v., uno dei due raggruppamenti in cui nel passato venivano suddivisi gli esseri viventi; comprendeva i vegetali...
vegetale2
vegetale2 s. m. [uso sostantivato dell’agg.]. – Organismo che si differenzia dagli animali per un insieme di caratteri, tra cui l’autotrofismo, la mancanza di mobilità e di capacità di reagire agli stimoli esterni, la crescita illimitata...