L'Ottocento: chimica. La chimica della vita
Noel G. Coley
La chimica della vita
La chimica animale e vegetale
Lo studio degli esseri viventi e di ciò che si riusciva a produrre da essi ha giocato un [...] acquisire tutto l'azoto necessario per i loro muscoli; la questione, tuttavia, non fu risolta fino alla scoperta delle proteine vegetali.
Il britannico William Prout (1785-1850), meglio noto per la sua ipotesi sui pesi atomici e sulla struttura della ...
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Medico italiano (Milano 1813 - Cassano Magnago 1902). Primario all'Ospedale maggiore di Milano: dimostrò (1842) la natura vegetale della tigna favosa, isolò e descrisse l'anchilostoma duodenale (1843) [...] e legò il proprio nome alla corea elettrica, detta appunto corea di Dubini ...
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Sostanza costituita in prevalenza da carbonio, formatasi naturalmente od ottenuta artificialmente da materiali di origine animale e vegetale.
C. fossili
Classificazioni. - Il c. fossile è una roccia [...] decolorante, negli zuccherifici; in terapia, per le sue proprietà antidotiche (contro veleni e tossine).
C. di legna (o c. vegetale) Prodotto solido della carbonizzazione del legno, nero lucente, molto poroso e fragile. La densità di circa 1,5 kg/dm3 ...
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In botanica, forma e dimensione particolare, priva di valore tassonomico, che può essere assunta da una specie vegetale in risposta a particolari fattori ambientali, per es. la statura nana e la forma [...] cespugliosa assunta da numerose specie arboree quando si trovano a vivere in alta quota ...
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Botanico (Stoccarda 1805 - Tubinga 1872), professore a Tubinga (dal 1835). Si occupò di istologia, anatomia e fisiologia vegetale. Studiò l'origine e la natura della membrana cellulare, lo sviluppo dei [...] vasi, l'origine e la funzione degli stomi. Introdusse in istologia il termine di protoplasma ...
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Botanico italiano (Chiavari 1833 - Napoli 1905); prof. di botanica nelle univ. di Genova, Bologna e Napoli. Socio nazionale dei Lincei (1900). Il suo primo scritto sulla fecondazione delle Asclepiadee [...] rivela la fede che D. aveva nelle cause finali in natura, convincimento che sviluppò in Pensieri sulla biologia vegetale (1867), da lui definita lo studio delle relazioni, e dei conseguenti adattamenti morfologici e, più raramente, funzionali, degli ...
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Botanico (Breslavia 1839 - Berlino 1916). Assistente al museo agrario di Berlino, fu in seguito direttore della stazione di fisiologia vegetale di Proskau. Tra i suoi numerosi lavori (circa 300), importantissimi [...] sono quelli di patologia vegetale. S. fu tra i primi fitopatologi che estesero alle piante il concetto di resistenza e predisposizione alle malattie. Socio straniero dei Lincei (1903). ...
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Botanica
Abbozzo del germoglio (cioè l’asse caulinare) e dei fillomi da questo originati. L’embrione vegetale ha al suo apice una gemma, dalla quale si svilupperà il fusto della pianta; sia il fusto sia [...] asessuale per gemmazione, ovvero il processo di riproduzione agamica o asessuale che si riscontra sia negli organismi vegetali sia negli animali. Nei Protozoi e nei Saccaromiceti il nucleo si porta in una protuberanza della cellula dividendosi ...
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Complesso delle specie vegetali, spontanee o inselvatichite, che vivono in un dato territorio. La complessità del mondo vegetale e i limiti umani fanno sì che i ricercatori circoscrivano i loro studi a [...] gruppi limitati di piante; per questo motivo si è soliti parlare, per es., di f. lichenica (composta da tutte le specie di licheni che crescono in un dato territorio), di f. briofitica (relativa ai musci), ...
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vegetale1
vegetale1 agg. [dal lat. mediev. vegetalis, der. di vegetare «vegetare»]. – 1. Dei vegetali, che concerne i vegetali: regno v., uno dei due raggruppamenti in cui nel passato venivano suddivisi gli esseri viventi; comprendeva i vegetali...
vegetale2
vegetale2 s. m. [uso sostantivato dell’agg.]. – Organismo che si differenzia dagli animali per un insieme di caratteri, tra cui l’autotrofismo, la mancanza di mobilità e di capacità di reagire agli stimoli esterni, la crescita illimitata...