Nome d'arte dell'attrice francese Jeanne-Alfrédine Tréfouret (Marsiglia 1859 - Nizza 1941); figlia di Alexandre Hadingue, attore di provincia, nel 1877 esordì a Parigi al Palais Royal in un vaudeville, [...] La chaste Suzanne. Recitò poi in varî teatri parigini (anche alla Comédie-Française) e in America (1887), drammi di G. Ohnet, M. Prévost, V. Sardou, É. Augier, ecc.: ammirata per la sua bellezza ed eleganza, ...
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Pittore statunitense (n. Cincinnati 1935). Ha studiato all'univ. di Cincinnati e poi alla Boston Museum School. Fra i primi ideatori di happening e di environment (1960: Jim Dine's vaudeville; Car Crash), [...] è stato negli anni Sessanta uno dei protagonisti più originali del neo-dada e della pop art americana. Insieme alle tecniche più tradizionali, usa il collage, il ricalco lineare su tela e l'inserimento ...
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Axelrod, George
Marzia G. Lea Pacella
Sceneggiatore e regista cinematografico statunitense, nato a New York il 9 giugno 1922. Da autore di commedie con dialoghi brillanti e raffinati, plasmate sul modello [...] del vaudeville francese, A. divenne sceneggiatore di satire acute e penetranti, talvolta aggressive, della società statunitense, incentrate su personaggi confusi e disorientati, in balìa dei propri miti e dei propri fantasmi, ma quasi sempre capaci ...
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Nome d'arte dell'attrice Jeanne-Marie Bourgeois (Enghien 1874 - Bougival 1956), celebre soubrette di varietà, regina del musichall. Esordì a 17 anni; dal 1912 in compagnia con M. Chevalier, derivò il suo [...] nome d'arte da Miss Vertinguette, un vaudeville di Saint-Marcel. Ha partecipato anche ad alcuni film: Les misérables (1912); La valse renversante (1914); Rigolboche (1936). ...
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Attore francese (Alençon 1806 - Parigi 1877); studiò canto, poi recitò nei teatri minori; fu nel 1828 all'Ambigu, poi alla Porte-Saint-Martin con Frédérick Lamaître, dal 1834 al 1837 in Russia; nel 1837 [...] alla Gaîté, nel 1840-45 al Vaudeville, poi al Théâtre Historique di A. Dumas, nel 1853 all'Odéon, poi in altri teatri e all'estero. Per la fisionomia espressiva, la voce calda e vibrante, fu il tipico attor giovane e questo ruolo mantenne anche in ...
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Scrittore australiano (n. Melbourne 1931). Autore di romanzi (tra cui A salute to the great McCarthy, 1970, sulle picaresche traversie di un campione di football), è noto soprattutto come drammaturgo dall'incisiva [...] verve satirica. Tra i suoi testi: The feet of Daniel Mannix (1971), che mette in scena in forma di vaudeville la biografia di un influente arcivescovo di Melbourne; l'atto unico Scanlan (1980); Marsupials (1981); Politics (1981). Tra le pubblicazioni ...
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Nome d'arte dell'attrice Marie Ciros (Étampes 1824 - Passy 1861). Figlia di attori, cominciò a recitare giovanissima; a Parigi esordì (1842) al Gymnase, dove poi sempre rimase. Nel 1847 sposò il direttore [...] del teatro A. Lemoine-Montigny.Interpretò personaggi diversissimi, dalla "grisette" alla signora borghese e alla gran dama, applaudita nel vaudeville, e poi nei drammi di A. Dumas figlio. ...
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Attore e commediografo francese (Parigi 1746 - ivi 1806). Recitò a lungo, anche come cantante, alla Comédie-Italienne. Il successo di una sua farsa, À bon chat bon rat (1768), lo indusse a scrivere per [...] il teatro. Si ricordano le commedie in versi Tom Jones à Londres (1783) e La femme jalouse (1785), e il vaudeville Le sourd, ou l'auberge pleine (1790), che piacquero molto al pubblico dell'epoca, specie la prima, tratta dal celebre romanzo di ...
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Commediografo francese (Parigi 1815 - ivi 1888), accademico di Francia nel 1880. Ottenne i suoi maggiori successi con Un chapeau de paille d'Italie (1850, in collab. con M.-A. Michel), Le voyage de M. [...] (1860, in collab. con E. Martin), La cagnotte (1864, in collab. con A. Delacour) in cui seppe innalzare un genere frivolo come il vaudeville all'arte della commedia che fotografa, con perfetto meccanismo scenico, la borghesia francese del sec. 19º. ...
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Pittore inglese (Lancaster, Penn., 1883 - New York 1935). Dopo aver studiato a Filadelfia completò la sua formazione frequentando, a Parigi, l'Académie Julian e l'Académie Colarossi (1912-14); a New York, [...] 291 di A. Stieglitz. Si dedicò in particolare all'acquerello affrontando con espressiva sensibilità temi diversi (fiori, scene di vaudeville, composizioni ispirate da testi di É. Zola, H. James, E. A. Poe). Soprattutto dopo il 1917 una serie di ...
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vaudeville
〈vodvìl〉 s. m., fr. [prob. alteraz. di vaudevire o vau-de-vire, dal nome geografico Vau de Vire, perché nella valle di Vire (Bassa Normandia) al principio del sec. 16° sarebbero state cantate certe canzoni satiriche contro il giogo...
pochade
〈pošàd〉 s. f., fr. [der. di pocher «fare uno schizzo, dipingere con pochi tratti»]. – 1. Propr., pittura eseguita con poche e rapide pennellate. 2. a. Nome (usato soprattutto in Italia) di un tipo di commedia brillante derivata, verso...