(XIV, p. 132; App. III, i, p. 564; IV, i, p. 714; v. equazioni differenziali, App. V, ii, p. 131).
Il concetto generale di e. in matematica è trattato nella voce equazioni del vol. XIV dell'Enciclopedia [...] alla ricerca di soluzioni classiche (cioè di funzioni u, differenziabili con continuità in Ω, che verificano l'e. in t)(n⁻¹)+…+an(t)=0 è una nuova funzione nota.
(P5)-Sia A una varietà abeliana su C di dimensione n e p: Cn→A la mappa di ricoprimento ...
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È una ghiandola annessa all'intestino; la più grossa del corpo; riversa il suo secreto in un complesso sistema di canali denominati vie biliari; esse sono costituite dapprima dai sottili dotti biliferi, [...] adenomi, soprattutto nella loro varietà papillomatosa, qualche volta anche nella loro varietà maligna, che generalmente clinici simulanti la calcolosi biliare, ma ne è differenziabile coi mezzi moderni d'indagine (colecistografia, sondaggio duodenale ...
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MILZA (gr. σπλήν; lat. lien; fr. rate; sp. baro, melsa; ingl. spleen; ted. Milz)
Giuseppe LEVI
Carlo FOA'
Giovanni ANTONELLI
Mario DONATI
Ferruccio VANZETTI
Anatomia. - È un organo annesso all'apparato [...] a un trematode del tipo precedente, ma differenziabile da esso (Schistosomum japonicum). Questa forma morbosa manca nelle forme comuni (anemia perniciosa splenomegalica). Forme affini a tale varietà sono quelle descritte da A. Bignami e da N. Pende. ...
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. Biologia. - Alla parola eredità intesa in senso biologico associamo comunemente il concetto dell'ineluttabile: tutti siamo convinti cioè che il divenire d'un individuo, almeno per una gran parte delle [...] di quiescenza, anzi è un periodo di attiva elaborazione e di differenziamento di sostanza vivente da parte di ogni singolo cromosoma, il quale si riescono infatti a ibridare tra loro specie e varietà che differiscono per la forma e anche per il ...
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OPERATIVA, RICERCA
Lucio Bianco-Mario Lucertini
(App. III, II, p. 315; IV, II, p. 669)
Premessa. − La r.o. è una disciplina che, a partire da radici culturali diversificate, ha acquisito soltanto negli [...] ottimi locali e globali coincidono. Gli eventuali punti non differenziabili sono tali da consentire comunque l'uso delle derivate a punto nel corso del tempo una grande varietà di algoritmi, essenzialmente riconducibili ad alcune idee fondamentali ...
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RETICOLO-ENDOTELIALE, SISTEMA
Antornio CESARIS-DEMEI
L. Aschoff nel 1913, avvicinando tra loro elementi cellulari diversi differenziati da varî autori nei tessuti connettivi di alcuni organi e aventi [...] A. Ferrata), di origine mesenchimale, alla nascita si differenzia in una parte che negli organi emolinfatici conserva la funzione reticolare", talora aderente a una membrana amorfa: "varietà lamellare del tessuto reticolare") e che queste hanno ...
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Matematico svizzero, nato a Roche il 10 settembre 1903. Dal 1936 è professore di matematica nelle università di Losanna e Ginevra; dal 1962 socio straniero dell'Accademia dei Lincei.
Fondamentali le sue [...] e la teoria delle forme differenziali esterne (teoremi di De Rh.; v. varietà, in App. III, 11, p. 1071, e integrale armonico, in dimensione n-q e quella di forma differenziale esterna differenziabile di grado q. Ha contribuito al progresso della ...
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Fermat, ultimo teorema di
MMassimo Bertolini
di Massimo Bertolini
SOMMARIO: 1. Introduzione. ▭ 2. Storia: il lavoro di Kummer. ▭ 3. Estensioni abeliane di Q. ▭ 4. Estensioni esplicite di campi e funzioni [...] del piano complesso, salvo al più in z0, si dice olomorfa in D se è differenziabile in senso complesso in tutti i punti di D, e si dice meromorfa in D → Z. Indicato con If il nucleo di ῳf, la varietà quoziente Ef = J0(N)/IfJ0(N) è una curva ellittica ...
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Informatica
Fabrizio Luccio
Franco P. Preparata
Carl-Erik Fröberg
Piero Sguazzero
Piero Dell'Orco e Tomaso Poggio
Teoria della computazione di Fabrizio Luccio
SOMMARIO: 1. Origine e motivazioni. [...] non c'è modo di aggirarla.
Esiste anche una grande varietà di metodi indiretti, e noi discuteremo sia i metodi 'intervallo, falsa posizione, ecc.). Se f(x) è anche differenziabile, è disponibile un'intera famiglia di metodi, comprendente il metodo di ...
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Neuropatologia
FFernando De Ritis e Charles E. Lumsden
di Fernando De Ritis e Charles E. Lumsden
NEUROPATOLOGIA
Malattie virali del sistema nervoso centrale
di Fernando De Ritis
sommario: 1. Eziologia. [...] conseguentemente viene a mancare la possibilità di ogni ulteriore differenziazione istologica.
Risultano, in conclusione, i seguenti fatti: da virus del SNC. In primo luogo l'estrema varietà delle modalità di trasmissione e di penetrazione dell'agente ...
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varieta1
varietà1 s. f. [dal lat. variĕtas -atis, der. di varius «vario»]. – 1. a. La qualità di ciò che è vario, sia di più cose che sono diverse tra loro, sia di una cosa singola, in quanto sia diversa negli elementi che la compongono, negli...
differenziare
v. tr. [der. di differenza] (io differènzio, ecc.). – 1. a. Rendere differente, costituire elemento che permette di distinguere tra persone o cose: l’uso della ragione differenzia l’uomo dagli animali; meno com., stabilire quali...