Si assumono come riferimenti cronologici simbolici di questa voce il 1211, anno del primo documento fiorentino conservato, e il 1375, anno della morte di Boccaccio.
Il Duecento è il secolo nel quale il [...] testa, è però il più delle volte più artificiosa che complessa, e non riesce a nascondere i segni di una faticosa doppie e semplici (che si oppongono fonologicamente in toscano, non nelle varietà del nord), che si può verificare in rima, per es. topo ...
Leggi Tutto
La norma linguistica può essere definita «come un insieme di regole, che riguardano tutti i livelli della lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testualità), accettato da una comunità di parlanti [...] in certi settori della grammatica presenta una fisionomia più complessa di altre lingue, il che spiega le incertezze perdurare e anzi l’accentuarsi della frammentazione politica, la varietà dei dialetti parlati, la forza degli ideali classicistici) ...
Leggi Tutto
Per contrastare l’interpretazione riduttiva della questione della lingua, considerata come un dibattito sulle varie denominazioni fiorentino, toscano, lingua comune o italiano, cioè equiparata a un’oziosa [...] letterati. I rapporti con il popolo, nella sua complessa stratificazione sociale, si sono resi necessari solo quando già . Inoltre ammetteva che la prosa potesse tollerare la varietà linguistica meglio della poesia.
Indubitabile è la propensione ...
Leggi Tutto
Semiotica
Thomas A. Sebeok
Introduzione
Tutti gli esseri viventi, sia gli organismi interi sia le parti che li compongono, sono interrelati in un modo altamente organizzato. Quest'ordine, o organizzazione, [...] DNA, e il suo punto d'arrivo è una proteina. La complessa interazione di acido nucleico e proteina, che è alla base della per creare un numero immenso di nuovi messaggi appropriati a una varietà indefinita di contesti, ma in che modo egli sia in grado ...
Leggi Tutto
Il Novecento è il secolo dell’immagine e del suono, e la radio ne è una delle espressioni più caratterizzanti. La voce esce per la prima volta dal privato, dallo spazio comunque limitato nel quale da sempre [...] ;
(c) un italiano dell’uso medio o neostandard. La lingua della radio italiana oggi, considerata nel suo complesso, si può ascrivere a quella varietà che Sabatini ha definito «italiano dell’uso medio» e Berruto «italiano neostandard» (D’Achille 2003 ...
Leggi Tutto
Si intendono per volgari medievali d’Italia le varietà linguistiche diverse dal latino scritte in Italia nel medioevo e nel primo Rinascimento prima dell’imporsi del fiorentino, chiamato ben presto toscano [...] tanto che si arriva già nell’alto medioevo a una miriade di varietà dette romanze (➔ latino e italiano). In Italia, in particolare, maggiori centri urbani dalla struttura sociale e amministrativa complessa.
I volgari italiani, quando emergono nella ...
Leggi Tutto
di Christoph Schwarze
I clitici (dal gr. klíno «flettersi») costituiscono una categorie di parole variegata, caratterizzate essenzialmente dal fatto di essere brevi o brevissime (monosillabe o bisillabe); [...] Così la forma gli non indica genere o numero nelle varietà meno accurate del parlato, sicché gli do può significare » (Cino da Pistoia, in Segre & Ossola 1997: 417).
Complessa dal punto di vista semantico l’origine di tali forme, derivanti da ...
Leggi Tutto
La vicenda biografica di Giovanni Boccaccio, nato a Certaldo (o a Firenze) nel 1313 da famiglia benestante del contado fiorentino, e morto nello stesso borgo della Valdelsa nel 1375, è di primaria importanza [...] dei tratti fonomorfologici che ne caratterizzano la varietà quattrocentesca sono in realtà da retrodatare fino ai decenni centrali del Trecento, sia pure con penetrazione diversificata in modo assai complesso, a partire dalle varie tipologie testuali ...
Leggi Tutto
Per comprendere il nesso tra storia della lingua e storia della Chiesa è sufficiente ricordare i caratteri cruciali delle cosiddette religioni abramitiche, le religioni, cioè, che vedono nelle vicende [...] prestò grande cura alle strategie comunicative e alle varietà linguistiche da adoperare. L’obiettivo costante fu quello cui è come sempre annesso il Lezionario, ovvero il complesso dei brani biblici da leggersi durante le celebrazioni liturgiche. ...
Leggi Tutto
L’acquisizione dell’italiano come lingua seconda (L2) è un processo graduale che si innesta sul processo di acquisizione, avviato in tenera età, di un’altra lingua (detta lingua prima o L1). L’italiano [...] la capacità di esprimersi in maniera via via più complessa, comunicando sia con parlanti nativi di italiano, che italiana [Fuoco]) «la mamma naturale non è in Italia». Nella varietà basica si posizionano davanti al verbo (adesso in Kasselà non c’è ...
Leggi Tutto
complèsso2 s. m. [dal lat. complexus -us, der. di complecti (cfr. la voce prec.); il sign. psicanalitico è un calco del ted. Komplex]. – 1. Il tutto, l’insieme, in quanto costituito di più parti o elementi: un c. di persone, di cose; la cittadinanza...
numero
nùmero s. m. [dal lat. numĕrus; cfr. novero]. – 1. Ciascuno degli enti astratti che rappresentano insiemi di unità, ordinati in una successione infinita (serie naturale dei n.) nella quale ogni elemento conta un’unità in più rispetto...