Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
La genetica nel Novecento
Mauro Capocci
Alessandro Volpone
La riscoperta delle leggi di Mendel e lo sviluppo della genetica agraria
Le leggi di Mendel furono menzionate in Italia per la prima volta [...] nel Novecento e che ha portato a ricostruire la grande variabilità della nostra specie, correlandola inoltre con le vicende culturali Stanford) e a diventare uno dei più noti studiosi di genetica umana a livello mondiale.
A Napoli fu creato un nuovo ...
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Ambiente
Augusto Panà
Anna Spinaci e Valeria Ugazio
Dal punto di vista ecologico il termine si riferisce al complesso delle caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche di una determinata regione [...] e al rischio di rilascio di batteri e virus geneticamente modificati. Un altro motivo di preoccupazione è dato dalla di malattie in ambienti di lavoro in misura assai alta e variabile in base al tipo di lavoro. Un'attenzione particolare è rivolta ...
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La seconda rivoluzione scientifica: scienze biologiche e medicina. Dall'immunita al sistema immunitario
Gilberto Corbellini
Dall'immunità al sistema immunitario
Lo studio sperimentale dell'immunità [...] altre proteine, aveva come propria caratteristica funzionale essenziale una straordinaria variabilità biochimica. Si trattava a quel punto di individuare il meccanismo genetico che consentiva l'instaurarsi di un repertorio incredibilmente grande di ...
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Simbiosi
Paola Bonfante
Silvia Perotto
Nel 1878, durante un convegno di naturalisti e medici europei, il patologo tedesco Anton H. De Bary introdusse per la prima volta il termine simbiosi (dal greco: [...] di interesse agronomico. A causa di questa grande variabilità biologica, gli studi sono focalizzati su alcuni sistemi piante sono limitati da due membrane.
Il processo di integrazione genetica e fisiologica tra i partner ha poi visto il trasferimento, ...
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L'Ottocento: biologia. Botanica e tassonomia vegetale
Brigitte Hoppe
Botanica e tassonomia vegetale
Dalla fine del Seicento iniziò a diffondersi in tutta Europa, non soltanto fra principi e nobili ma [...] seconda metà del XIX sec. i botanici, osservando la variabilità di molte specie, arrivarono alla conclusione che si dovesse piante, che proprio in quanto risultati della storia genetica del ceppo erano espressione di parentele naturali; questo ...
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Storia evolutiva del corpo
Gabriella Spedini
L'aspetto sotto cui il corpo umano appare oggi ai nostri occhi è il prodotto di un lungo cammino evolutivo che la nostra specie ha percorso in milioni di [...] tra circa 900 e 1200 ml, rientrano nel campo di variabilità che caratterizza l'uomo attuale. A tale sviluppo encefalico attività agricola e, nello stesso tempo, sulla possibilità di scambi genetici e culturali tra un centro di dispersione e l'altro; ...
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Ritmo biologico
Gigliola Grassi Zucconi
Tutti gli organismi, dai più semplici ai più complessi, sono capaci di organizzare i loro processi non solo in senso spaziale, ma anche temporale, e sono quindi [...] È stato così scoperto che alcune proteine vengono generate dal codice genetico contenuto nel DNA e tradotto dall'RNA in un tempo pari di fuso orario (come nei voli transoceanici), molto variabile da soggetto a soggetto, che va dal lieve malessere ...
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Tossicità
Sonia Radice
Francesco Clementi
Con il termine tossicità si intende la capacità di uno xenobiotico, cioè di una sostanza estranea alla normale nutrizione e al normale metabolismo di un organismo [...] fattori relativi al soggetto (specie, ceppo, corredo genetico individuale, età, sesso, stato nutrizionale, capacità di per il grande numero di esseri viventi, sia per la variabilità delle condizioni di un ecosistema, sia per la mancanza di modelli ...
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Evoluzione. Adattamento genetico
Richard Ch. Lewontin
L'evoluzione della vita si manifesta in due forme distinte, attraverso la biodiversità e attraverso l'adattamento biologico. A tutta prima, l'esistenza [...] ecologico); (b) lo stato con cui un carattere geneticamente determinato si manifesta e che in un certo contesto conferisce , la fisiologia e il comportamento (principio di variabilità); (b) la variabilità è in parte ereditabile così che il figlio ...
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ENRIQUES, Paolo
Federico Di trocchio
Nacque a Livorno il 17 ag. 1878 da Giacomo e da Matilde Coriat. Compi gli studi di medicina e scienze naturali parte a Firenze con G. Fano, parte a Napoli con F. [...] Il libro nasceva dalla convinzione che "La revisione della genetica fatta finora nei trattati non ha esaurito l'argomento; ritenere erronee le opinioni di P. Della Valle sulla variabilità del numero dei cromosomi, aggiunse alle tre comunemente ...
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variabilita
variabilità s. f. [der. di variabile]. – L’essere variabile; condizione o proprietà di ciò che è variabile; attitudine di uno o più elementi a presentarsi in vario modo o con varia intensità: v. di una grandezza; v. del tempo;...
genètica s. f. [dall’ingl. genetics, termine coniato nel 1906 dal biologo ingl. W. Bateson, dall’agg. genetic «genetico»]. – Ramo delle scienze biologiche che studia tutti i fenomeni e tutti i problemi relativi alla discendenza e cerca di determinare...