OBESITÀ
Giovanni Federspil
Carlo Benedetto De Palo
(XXV, p. 105)
L'o. è quella condizione patologica in cui il peso corporeo è aumentato per un aumento della massa del tessuto adiposo. Questa definizione [...] di alimenti. Al di là del valore della componente genetica, non vi è dubbio che il progressivo accumulo di tessuto , nella vita ordinaria l'entità della spesa energetica globale è molto variabile da un individuo all'altro e da un giorno all'altro, ...
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SCIENZE OMICHE
Alfredo Miccheli
Federico Marini
- Genomica.Trascrittomica. Proteomica. Metabolomica. Dal profiling all’interpretazione biologica. Bibliografia
Si definiscono scienze omiche quelle discipline [...] (Tompa, Li, Bailey et al. 2005). Nel campo della genetica umana, la genomica ha permesso di identificare gruppi di geni che hanno sperimentale risulti dal contributo di diverse fonti di variabilità, sarebbe subottimale, in quanto l’effetto dei ...
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Intolleranze alimentari
Salvatore Auricchio
L'Accademia europea di allergologia e immunologia clinica ha ridefinito la nomenclatura delle reazioni abnormi verso gli alimenti (Johansson, Hourihane, Bousquet [...] che crea un danno alla mucosa intestinale in soggetti geneticamente predisposti. La tossicità dell'avena è stata messa in altri organi e apparati, causando quadri clinici molto variabili, come bassa statura; anemia ferripriva resistente alla terapia ...
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PSICOLOGIA EVOLUZIONISTICA.
Francesco Ferretti
– Lo sfondo. Animali tra altri animali. Una nuova idea della mente. La psicologia evoluzionistica che verrà. Bibliografia
Asserire che gli umani sono animali [...] ciò che li distingue dagli altri animali è l’estrema variabilità che li caratterizza per l’appartenenza a gruppi sociali diversi. (la memetica) del tutto irriducibile al piano della genetica. Al pari del determinismo culturale, dunque, anche il ...
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VETERINARIA (XXV, p. 250; App. III, 11, p. 108)
Pasquale Galati
Le importanti conquiste che, nell'arco dell'ultimo quindicennio, sono state realizzate nelle varie discipline biologiche e pertanto anche [...] quella animale, non è difficile evidenziare una forte variabilità di tale rapporto con conseguenti disfunzioni facilmente intuibili, : a) per i progressi rilevanti che principalmente la genetica ha permesso di realizzare con la selezione di razze più ...
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NUCLEOPROTEIDI (XXV, p. 18; App. II, 11, p. 424)
Alessandro BALLIO
Un enorme numero di studî sperimentali è stato svolto nell'ultimo ventennio sui n. e in modo particolare sugli acidi nucleici, che dei [...] ). Le basi, dunque, rappresentano il solo costituente variabile qualitativamente nei DNA e la loro sequenza lungo la catena polinucleotidica potrebbe forse corrispondere al cifrario genetico della cellula. Perciò, la determinazione di queste sequenze ...
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SELEZIONE (dal lat. selectio "scelta")
Alessandro Ghigi
Processo cui l'uomo ha ricorso dai tempi più antichi per migliorare le proprie razze di animali domestici e per fissarne di nuove. Talvolta egli [...] sola, non consente alcun miglioramento ulteriore. Anzi quella variabilità normale che caratterizza sempre una stirpe omogenea e di quella tal specie o razza.
La sperimentazione genetica ha messo in evidenza un altro fatto.
Esistono caratteri ...
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MENDELISMO (dal nome di Gregor Mendel [v.])
È il termine usato in biologia per indicare l'insieme di quei fatti relativi all'ereditarietà dei caratteri negli organismi, messi in luce dal Mendel e che [...] e modificazioni delle leggi anzidette. Il mendelismo Costituisce il capitolo più importante della genetica, della quale altri argomenti sono lo studio della variabilità e delle mutazioni che dalla conoscenza delle leggi di Mendel hanno avuto nuova ...
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MONTI, Rina
Zoologa, nata il 16 agosto 1871 ad Arcisate (Varese); studiò a Pavia alla scuola di Camillo Golgi, Pietro Pavesi e Leopoldo Maggi. È la prima donna che abbia raggiunto cattedra universitaria [...] rigenerazione, della limnologia comparata dei laghi italiani e della colonizzazione graduale dei laghi alpini, dei fenomeni di variabilità della specie in rapporto all'ambiente, di genetica, ecc., e sono stati largamente confermati anche all'estero. ...
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WRIGHT, Sewal
Giuseppe Montalenti
Genetista americano, nato a Melrose, Mass., il 21 dicembre 1889, professore all'università di Chicago.
Autore di numerose ricerche di genetica, specialmente sulle cavie, [...] metodologici generali: azione dell'eredità e dell'ambiente sulla variabilità, effetti della consanguineità, metodi per il calcolo del ecc.
È uno dei fondatori della moderna trattazione genetica dell'evoluzione su basi neo-darwinistiche, con i ...
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variabilita
variabilità s. f. [der. di variabile]. – L’essere variabile; condizione o proprietà di ciò che è variabile; attitudine di uno o più elementi a presentarsi in vario modo o con varia intensità: v. di una grandezza; v. del tempo;...
genètica s. f. [dall’ingl. genetics, termine coniato nel 1906 dal biologo ingl. W. Bateson, dall’agg. genetic «genetico»]. – Ramo delle scienze biologiche che studia tutti i fenomeni e tutti i problemi relativi alla discendenza e cerca di determinare...