Meninge
Red.
Giancarlo Urbinati
In anatomia umana è chiamata meninge (dal greco μῆνιγξ, "membrana") ciascuna delle tre membrane di natura connettivale, disposte concentricamente (dall'esterno all'interno: [...] e, più frequentemente, cronico (cioè con 'intervallo libero', tra trauma e comparsa della sintomatologia, di durata variabile da poche settimane ad alcuni anni) rappresentano una complicanza abbastanza comune dei traumatismi cranici e consistono in ...
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Segmentazione
Maurizia Alippi Cappelletti
La segmentazione è il processo per mezzo del quale la cellula uovo fecondata - oppure partenogenetica, nelle specie in cui si attua questo tipo di riproduzione [...] dimensioni che sono tipiche della specie di appartenenza. Si passa in tal modo alla morula, costituita da una massa di cellule in numero variabile nelle varie specie - nell'uomo, per es., sono da 14 a 16, negli Anfibi da 16 a 64 - che in genere, pur ...
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Placenta
Rosadele Cicchetti
Red.
La placenta (dal greco πλακοῦς, "che ha forma schiacciata") è un annesso fetale di duplice origine costituito da una parte embrionale, il corion, e da una parte materna, [...] del villo coriale nello spessore dei tessuti uterini.
Il rapporto anatomico tra componenti embrionali e materne è molto variabile: in gran parte degli Ungulati, la componente embrionale aderisce con pochi villi all'utero e così alla nascita ...
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Circolatorio, apparato
L'apparato circolatorio è costituito da una pompa, il cuore, e da un sistema chiuso di canali, i vasi, in cui scorrono un fluido complesso, il sangue, e la linfa. Il sangue è un [...] dai capillari linfatici sotto forma di linfa. La linfa è un fluido trasparente, giallo-biancastro, di composizione variabile a seconda della regione da cui è drenata. Contiene in sospensione una parte corpuscolata, costituita quasi esclusivamente da ...
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Genericamente, la parte centrale di qualche cosa, in quanto appaia più compatta di ciò che la circonda, o perché si consideri come primo elemento di formazione intorno a cui altri elementi si siano raccolti [...] 9 mg; i gameti hanno un contenuto di DNA corrispondente alla metà di questo valore. L’RNA presente nel n. è in quantità variabile e rappresenta in media dal 5% al 10% dell’RNA totale della cellula. La cromatina nel n. è costituita da proteine basiche ...
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Complesso di organi collegati in modo che determinate forze applicate, dette forze motrici, compiano lavoro in vista di un determinato scopo, vincendo certe forze resistenti; il termine è quasi sempre [...] in perdite per isteresi magnetica e perdite per correnti parassite (per limitare queste ultime, i tronchi a flusso variabile vengono costruiti con pacchi di lamiere di ferro isolate tra loro e disposte parallelamente alle linee di induzione); perdite ...
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Anatomia e medicina
Formazione molle di vario tipo racchiusa, circoscritta o protetta dal tessuto osseo.
M. allungato
La regione di transizione fra encefalo e m. spinale.
Anatomia comparata
Deriva embriologicamente [...] ne prende origine, inviano il loro neurite alle placche motrici delle fibre muscolari striate, innervandone ciascuno un numero variabile, di solito un centinaio; i motoneuroni gamma provvedono invece all’innervazione delle fibre muscolari dei fusi ...
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Biologia
Condizione, innata o acquisita, in base alla quale un organismo è in grado di neutralizzare tutto ciò che gli è estraneo. Il sistema immunitario è un complesso organizzato di cellule e molecole [...] L o H di una molecola di anticorpo è codificata per mezzo di alcuni segmenti di gene; c) la regione variabile dell’anticorpo è quella dove avviene lo specifico legame con l’antigene e che determina quindi l’espressione funzionale della diversità ...
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Nome generico con cui si indicano vari tipi di sorgenti luminose artificiali, a combustione di materie liquide (olio, grassi, petrolio) o gassose (gas di città, acetilene, metano o gas petroliferi ecc.) [...] ad alta tensione, più lunghi e sottili, si accendono istantaneamente e possono funzionare con intensità di corrente variabile, con possibilità di variare la propria luminanza: sono usati per illuminazioni particolari. Questi tubi si alimentano con ...
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OBESITÀ
Giovanni Federspil
Carlo Benedetto De Palo
(XXV, p. 105)
L'o. è quella condizione patologica in cui il peso corporeo è aumentato per un aumento della massa del tessuto adiposo. Questa definizione [...] avviene per due ragioni principali. Da un lato, infatti, nella vita ordinaria l'entità della spesa energetica globale è molto variabile da un individuo all'altro e da un giorno all'altro, cosicché non è possibile conoscere con esattezza l'entità del ...
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variabile
variàbile agg. e s. f. [dal lat. tardo variabĭlis, der. di variare «variare»]. – 1. agg. Che varia, che può variare, che è soggetto a variare: grandezza, valore, norma v.; il prezzo è v. secondo le stagioni e la richiesta; quindi...
variabilita
variabilità s. f. [der. di variabile]. – L’essere variabile; condizione o proprietà di ciò che è variabile; attitudine di uno o più elementi a presentarsi in vario modo o con varia intensità: v. di una grandezza; v. del tempo;...