Variazione diastratica è un tecnicismo diffuso da Eugenio Coseriu (1973) per indicare una delle fondamentali dimensioni della ➔ variazione linguistica. Il termine (formato col prefissoide dia- «attraverso» [...] una differenziazione di classe (o di gruppo) in una variabile linguistica, verrebbe attribuito maggiore prestigio alla variante usata dalle e l’insieme delle varietà associate in una complessa architettura variazionale. Nel modello di Coseriu sono ...
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Esistono in linguistica concezioni differenti di registro. Un aspetto centrale condiviso è la correlazione tra situazione comunicativa e registro come appare formulata nella seguente definizione lessicografica: [...] ➔ Pier Paolo Pasolini e ➔ Carlo Emilio Gadda. Più complessa è l’accezione che rimanda a modalità distributive nella strutturazione come bua. Risulta, nel contempo, una forte variabilità sia nel comportamento comunicativo, sia negli esiti linguistici: ...
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Non è facile dare una definizione di analisi grammaticale. L’espressione potrebbe infatti riferirsi ed essere utilizzata a buon diritto per qualunque tipo di analisi, cioè di esame o osservazione minuziosa, [...] del riconoscimento e connessa denominazione delle parti variabili e invariabili del discorso. Tale esercizio, assegnato ad altri livelli di analisi, della frase semplice e complessa, probabilmente considerati più impegnativi. Questo significa che le ...
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Le consonanti occlusive sono suoni momentanei non prolungabili nel tempo (➔ fonetica). Durante la loro produzione è possibile identificare tre fasi: una di impostazione in cui gli organi articolatori si [...] → [ˈkjumːu], quando → [ˈkwanːu].
In questo quadro di variabilità allofonica non mancano neppure i fenomeni di rafforzamento. Nel Centro-Sud, /b e da /p/; le occlusive sorde sono nel complesso più comuni delle rispettive sonore, le non aspirate infine ...
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L’adattamento è un fenomeno per cui le parole di origine straniera che entrano a far parte del lessico di un’altra lingua possono subire cambiamenti della loro forma fonologica o di proprietà morfologiche, [...]
L’adattamento dei nomi presenta una fenomenologia più complessa, poiché questi devono essere valutati da due punti capo») anche nel senso figurato di «capo dispotico». Il genere è variabile se il nome può riferirsi a persone di entrambi i sessi, ad ...
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La derivazione è un processo morfologico che consiste nella formazione di una parola nuova tramite l’aggiunta di un affisso (➔ affissi), cioè di un elemento non libero (tecnicamente, un morfo legato), [...] differenza di significato della base, che funge da variabile.
Le parole derivate stabiliscono con la base un lineare: utile → ut-il-ità → utilit-ario. Più complessa è l’interpretazione della sequenza derivazionale in parole che presentano sia ...
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L’italiano ha vissuto fin oltre la metà del Novecento in una condizione singolare, di lingua scritta e letta piuttosto che parlata, mentre le lingue vive e vere delle collettività erano i dialetti (➔ sociolinguistica; [...] secoli XV-XVI, ma generò piuttosto convergenze di estensione variabile, regionali o sovraregionali, sul toscano.
L’apprendimento e generale del modello fiorentino, bensì in una complessa articolazione di varianti che risentono in ogni regione ...
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La spirantizzazione (detta anche fricativizzazione) è un processo fonetico per cui un suono (tecnicamente, un fono; ➔ fonetica) è realizzato come fricativo o, in altri termini, spirante (➔ fricative). [...] fricativa delle occlusive scempie sorde e, in modo più variabile, anche di quelle sonore poste tra vocali, dopo legamento suono fricativo: la trafila di riduzione è più complessa e include anche occlusive leni, segmenti variamente sonorizzati ...
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Astronomia
Stella v. o, semplicemente v., è ogni stella il cui splendore non rimane costante nel tempo. Vengono considerate v. soltanto le stelle soggette a variazioni di luminosità intrinseche: non rientrano [...] la lettera x. Si scriverà x∈I e I si chiamerà il campo di variabilità di x; gli elementi di I si diranno i valori della x. Per reale, v. complessa, sono v. che possono assumere, rispettivamente, soltanto valori reali o anche valori complessi. Una v. ...
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variabile
variàbile agg. e s. f. [dal lat. tardo variabĭlis, der. di variare «variare»]. – 1. agg. Che varia, che può variare, che è soggetto a variare: grandezza, valore, norma v.; il prezzo è v. secondo le stagioni e la richiesta; quindi...
funzione
funzióne s. f. [dal lat. functio -onis, der. di fungi «adempiere»]. – 1. Attività svolta abitualmente o temporaneamente in vista di un determinato fine, per lo più considerata nel complesso di un sistema sociale, burocratico, ecc....