CULTURA
GGiovanni Busino
Sergio Belardinelli
Maria Chiara Turci
Teoria della cultura
di Giovanni Busino
sommario: 1. Degli usi della nozione. 2. Il rinnovamento del concetto. 3. Dalla cultura alle [...] sistemi simbolici propri di una società specifica in un'epoca particolare. Certo, i processi di apprendimento sono complessi e dipendono dal variabile ambiente in cui si trovano a vivere gli individui; è vero che esistono molteplici sistemi di valori ...
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Economia
Alessandro Roncaglia
Paolo Sylos Labini
Le basi concettuali dell'economia: l'oggetto e il metodo. L'economia e la storia. L'economia e le altre scienze sociali
Su quali siano l'oggetto e il [...] relazione funzionale tra la domanda e l'offerta, e altre variabili come il prezzo del bene in questione.
La nascita dell' più ampio di agenti economici, talvolta per la società nel suo complesso. Nel caso di una 'esternalità negativa' (ad esempio le ...
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CAPITALISMO
Sergio Ricossa e Alessandro Cavalli
Capitalismo
di Sergio Ricossa
Le origini del capitalismo
Non conviene intendere il capitalismo come un preciso sistema economico, con caratteri fissi [...] in una misura predeterminata: lo annuncia appena, e in quantità variabile, in attesa che lo scorrere dei mesi faccia la sua parte operino, si contendono alla fin fine un unico e complessivo potere d'acquisto dei consumatori. Chi vende televisori non ...
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Marxismo
LLucio Colletti
di Lucio Colletti
Marxismo
sommario: 1. Il materialismo dialettico. 2. La gnoseologia del materialismo dialettico. 3. L'influenza di Engels. 4. Il marxismo come scienza. 5. [...] dopo il capitalismo, di una società ‛superiore', cioè non solo più complessa ma più libera, più umana? Nel discorso di Marx e di solo come una parte del capitale stesso: è il capitale variabile. Da parte che era, essa si trasforma ora nel centro ...
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Capitale
Giorgio Lunghini
Introduzione
'Capitale' è un termine tratto dal linguaggio comune, con cui si indica normalmente qualsiasi forma di ricchezza accumulata e accantonata, che consenta di ottenere [...] origine viene occultata poiché, perdendosi la distinzione fra capitale costante e capitale variabile, il profitto apparirà come generato da 'qualità segrete' del capitale nel suo complesso (e non soltanto da quella sua parte che per Marx ha capacità ...
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Statistica
Richard Stone
di Richard Stone
sommario: 1. Introduzione. 2. Economia, società e ambiente. 3. Economia: il sistema dei conti nazionali. 4. Sistemi alternativi. 5. Benessere e sistema dei [...] il problema di ricavare da tali dati un complesso di stime coerente.
In linea di principio si questo vicolo cieco.
In primo luogo, potremmo disporre di qualche informazione sulla variabilità relativa di u1 e u2. Nel caso estremo in cui è u1={ ...
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Economia internazionale
Giancarlo Gandolfo
Introduzione
Mentre molte discipline economiche 'specialistiche' sono nate e si sono sviluppate in tempi relativamente recenti dal corpo di base della teoria [...] siccome i livelli dei prezzi (e tutte le altre variabili rilevanti, tra cui il reddito) sono per ipotesi fissi o il 74% (delle sue passività o dell'offerta di moneta complessiva), purché esse aumentino, sia pur modestamente, e non diminuiscano". La ...
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CONSUMI
Stefano Zamagni e Gerardo Ragone
Economia
di Stefano Zamagni
Introduzione
Definendo il consumo come l'atto economico mediante il quale i beni vengono distrutti per soddisfare bisogni oppure [...] Non certo di quello corrente, perché questo può avere una notevole variabilità nel tempo. La tesi di Friedman è che l'individuo decida dei valori d'uso a quello più ampio, anche se più complesso e incerto, degli stili di vita. In un saggio dal titolo ...
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Debito pubblico
Luigi Spaventa
Introduzione
Il settore pubblico dell'economia è un aggregato complesso, la cui precisa definizione varia nelle diverse realtà istituzionali. Il conto del settore pubblico [...] parentesi a sinistra è il saldo primario, pari al fabbisogno complessivo meno la spesa per interessi. La consistenza del debito sul di titoli da emettere (a tasso fisso o a tasso variabile, denominati in moneta nazionale o in valute estere); le ...
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Produttivita
Simon Kuznets
di Simon Kuznets
Produttività
sommario: 1. Definizioni introduttive. 2. I due rapporti della produttività aggregata. 3. Tendenze di lungo periodo della produttività. 4. Differenze [...] totale non più elevato di quello dei paesi meno sviluppati presi nel loro complesso (si vedano le righe 4 e 5 e le colonne 1 e 7 sebbene il capitale pro capite non sia che una variabile di scarsa incidenza sul reddito e sui differenziali di ...
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variabile
variàbile agg. e s. f. [dal lat. tardo variabĭlis, der. di variare «variare»]. – 1. agg. Che varia, che può variare, che è soggetto a variare: grandezza, valore, norma v.; il prezzo è v. secondo le stagioni e la richiesta; quindi...
funzione
funzióne s. f. [dal lat. functio -onis, der. di fungi «adempiere»]. – 1. Attività svolta abitualmente o temporaneamente in vista di un determinato fine, per lo più considerata nel complesso di un sistema sociale, burocratico, ecc....