Con il termine b. dev'essere inteso, nel senso più ampio, qualsiasi processo produttivo che preveda l'utilizzo di agenti biologici, cellule o loro prodotti. Si tratta di una disciplina applicativa, caratterizzata [...] coltura, a contatto con l'antigene. Dopo un tempo variabile, in funzione del protocollo d'immunizzazione utilizzato, si devono a essa complementare. In alternativa, per l'analisi di geni complessi di cui non sia nota la struttura, la diagnosi può ...
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(App. IV, i, p. 279; V, i, p. 366; v. chimica biologica, X, p. 110; App. II, i, p. 578)
La b. ha una posizione centrale nelle scienze della vita per i contenuti tematici, per le strategie sperimentali [...] 'altro ponendosi l'obiettivo senza fine di svelare la complessità sempre più manifesta delle 'regole del gioco' che cellula, un livello superiore di controllo di tale variabilità riguarda le risposte cellulari a segnali extracellulari. Identificare ...
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ORMONI (XXV, p. 571; App. II, 11, p. 460)
Giovanni Battista Marini-Bettolo
Paolo Marrama
Michele Sarà
Generalità e aspetti strutturali. - Negli ultimi anni le ricerche hanno consentito in molti casi [...] l'origine da un precursore, "preormone", a struttura proteica più complessa e a debole attività biologica. L'insulina, per es., strutturalmente costituita variabile" e cioè come la risultanza di un continuo adeguamento dinamico alle variabili ...
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Immunologia
Paolo Dellabona
Roberto Sitia
L' i. è la disciplina che studia la risposta immunitaria, cioè il complesso fenomeno biologico attraverso il quale un organismo risponde a un segnale di pericolo, [...] (detta regione Vα, Vβ, Vγ ecc.), e una porzione costante (Cα, Cβ ecc.). La regione variabile è incaricata di legare il complesso MHC-peptide mentre la regione costante, saldamente inserita nella membrana plasmatica, trasduce all'interno del linfocita ...
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NUCLEICI, ACIDI
Massimo Libonati
. Gli a. n. si distinguono in due tipi, l'a. deossiribonucleico (DNA) e l'a. ribonucleico (RNA). Entrambi sono molecole di grandi dimensioni preposte a una funzione [...] utilizzata per la sintesi delle proteine. Di P. M. variabile, ma generalmente molto elevato, l'mRNA ha la caratteristica stato detto, è il formil-metionil-tRNA, vale a dire il complesso fra un tRNA e l'amminoacido metionina, il cui gruppo amminico ...
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Neurone
Ottavio Cremona
Fabio Benfenati
I n. sono i componenti fondamentali dei circuiti nel tessuto nervoso. Essi possiedono un'importante proprietà biofisica, quella della segnalazione elettrica, [...] costituite da 'pori' proteici (connessoni) a permeabilità variabile, che connettono il citoplasma di due cellule. Le sinapsi mentre SNAP-25 fornisce due motivi SNARE per formare il complesso di fusione la cui struttura è oggi conosciuta a livello ...
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La proprietà di rispondere in maniera adattativa al variabile ambiente esterno è una qualità comune a tutte le forme viventi ed è anche una caratteristica indispensabile alla loro sopravvivenza. È quindi [...] 'emoglobina per l'ossigeno in maniera tale da aumentare il rilascio di questo ai tessuti. In definitiva quindi in un organismo complesso come l'uomo l'a. alle basse tensioni di ossigeno è determinato da almeno tre meccanismi diversi: uno che modifica ...
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UOMO
Antonio Ascenzi
Guido Modiano
Origine (XXXIV, p. 748; v. anche paleoantropologia, App. II, ii, p. 486; III, ii, p. 348; IV, ii, p. 720). − In paleontologia umana, si definisce come origine dell'u. [...] parte della varianza totale delle frequenze geniche. Sofisticati programmi di computer hanno permesso di trattare una variabile ''sintetica'' complessa come una componente principale, allo stesso modo in cui ai tempi pioneristici di Mourant veniva ...
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MEMBRANA
Antonio Pavan
Enrico Drioli
(XXII, p. 823)
Biologia. - Introduzione. - La m. è un componente essenziale di tutte le cellule degli organismi viventi. Una m. plasmatica, formata da un doppio [...] Proteine. Tutte le m. biologiche contengono proteine in quantità variabile e dipendente dal tipo di m. e dalla specifica risultato di ciò le specie A e B diffondono sotto forma di complessi AC e BC attraverso la m. con flussi accoppiati, ma diretti ...
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Modellistica matematica
Giorgio Israel
Mimmo Iannelli
Caratteristiche e origini
di Giorgio Israel
Un modello matematico è uno schema espresso in linguaggio matematico e volto a rappresentare un fenomeno [...] . m. nell'affermarsi del paradigma della non linearità e della complessità può essere inteso se si tiene conto del fatto che la modello di Verhulst), dove N è il numero degli individui, variabile dipendente dal tempo t, e N₀ è la popolazione iniziale ...
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variabile
variàbile agg. e s. f. [dal lat. tardo variabĭlis, der. di variare «variare»]. – 1. agg. Che varia, che può variare, che è soggetto a variare: grandezza, valore, norma v.; il prezzo è v. secondo le stagioni e la richiesta; quindi...
funzione
funzióne s. f. [dal lat. functio -onis, der. di fungi «adempiere»]. – 1. Attività svolta abitualmente o temporaneamente in vista di un determinato fine, per lo più considerata nel complesso di un sistema sociale, burocratico, ecc....