paesaggio, pittura di Genere pittorico che, avendo come unico o principale soggetto la rappresentazione dello scenario naturale, cominciò a configurarsi come un genere artistico autonomo nell’arte occidentale [...] e in seguito alle sperimentazioni sulla resa volumetrica del paesaggio in P. Cézanne, ai paesaggi drammatici di V. vanGogh, all’approccio intellettuale di G. Seurat, seguito in Italia dai paesaggi divisionisti. Con queste esperienze il paesaggio ...
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Nell’arte figurativa, dipinti che hanno come soggetto fiori, frutta, pesci, cacciagione, o vari oggetti d’uso.
La n. si configura nell’arte occidentale come genere pittorico autonomo dal 17° sec.; queste [...] formali, la n. ha una parte importante nella pittura del 19° sec. con H. de Fantin-Latour, Courbet, P. Cézanne, V. vanGogh; e, nel 20° sec., nell’ambito cubista, nel purismo. Alcuni pittori, come G. Morandi, ne fanno il tema quasi esclusivo della ...
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Contraffazione di un documento, un’opera d’arte o altro o per lo più a scopo di frode.
Arte
La storia dei falsi ha seguito costantemente lo sviluppo del commercio antiquario, con tecnica proporzionata [...] classiche e del Rinascimento di G. Bastianini e di A. Dossena, e, più recentemente, i Vermeer e i vanGogh di H. van Meegeren, oltre alle numerosissime e note f. nell’ambito dell’arte contemporanea.
Paleografia
In campo diplomatistico, si distingue ...
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Pseudonimo adottato dal 1902 dal pittore e incisore tedesco E. Hansen (Nolde, presso Tondern, 1867 - Seebüll, Schleswig, 1956). Uno dei maggiori esponenti dell'espressionismo tedesco, N. fece parte del [...] ), N. fu essenzialmente un solitario, pur viaggiando molto (Monaco, Parigi, Copenaghen) e approfondendo i suoi interessi per l'arte di V. vanGogh e di P. Gauguin, per le ricerche di E. Munch e di J. Ensor. Nel 1910, essendo stata la sua Pentecoste ...
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Architetto nederlandese (Utrecht 1888 - ivi 1964). Fu esponente di De Stijl , i cui codici sintattici e ideali tradusse nei suoi mobili, speccialmente nella celebre sedia Rood Blauwe (1917-18). Come designer [...] -Müller Museum di Otterlo), padiglione olandese della Biennale di Venezia (1954). L'Istituto per le arti applicate e il disegno industriale (1956-68, poi a lui dedicato) e il VanGogh Museum (1963-72) ad Amsterdam sono stati portati a termine da J ...
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Pittore francese (Parigi 1848 - Dominica, isole Marchesi, 1903). Entrato nel 1868 nella marina militare, visitò la Svezia e, nel 1870, la Danimarca. Di ritorno a Parigi, con alcune felici operazioni di [...] . Ritornò in Francia l'anno seguente, in cattive condizioni di salute, ma con dipinti e ceramiche ispirati alla Martinica. Ritrovò vanGogh già colpito dalla follia, e con lui visse per qualche tempo ad Arles. Nel 1889 era di nuovo a Pont-Aven ...
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(o fauvisme) Corrente artistica formatasi nei primi anni del 20° sec. attorno a H. Matisse. Il gruppo allineava nelle sue file, tra gli altri, M. Vlaminck, A. Derain, K. Van Dongen, J. Puy (1876-1960) [...] Interessi e confronti
Le problematiche affrontate dai fauves erano state aperte dalle ricerche di P. Cézanne, G. Seurat, V. vanGogh e P. Gauguin, riscoperte nelle importanti retrospettive di questi artisti tenute a Parigi nei primi anni del secolo e ...
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Movimento artistico sorto in Francia nell’ultimo ventennio del 19° sec., con l’intento di sviluppare e sistematizzare i principi di visione dell’impressionismo. Il termine, usato per la prima volta dal [...] Luce, H.-E. Cross, C. Angrand, A. Dubois-Pillet. In seguito anche artisti belgi si unirono al gruppo (T. van Rysselberghe, H. van de Velde). Tra il 1886 e il 1888 furono vicini al movimento neoimpressionista anche H. de Toulouse-Lautrec, P. Gauguin e ...
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Espressione («arte degenerata») con cui in Germania venne bollata l’arte moderna, condannata dalla propaganda nazionalsocialista. La condanna teorica, in nome della difesa della classicità, dell’ordine [...] gli architetti W. Gropius, L. Hilberseimer, E. Mendelsohn, L. Mies van der Rohe e molti altri. Per ordine di Goebbels le loro opere furono , P. Gauguin, H. Matisse, G. Braque, P. Picasso, V. vanGogh, J. Ensor, E. Munch, P. Klee, V. Kandinskij, O. ...
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Michon, Pierre. – Scrittore francese (n. Châtelus-le-Marcheix 1945). Tra le figure più interessanti della letteratura francese contemporanea, ha esordito nel 1984 con il testo Vies minuscules (1984, prix [...] stesso filo espositivo si muovono Maîtres et serviteurs (1990; trad. it. 1990), storia della vita e dell’opera di VanGogh, Goya, Watteau e Lorentino, e Rimbaud le fils (1991; trad. it. 2005), in cui lo scrittore ricostruisce quasi intuitivamente ...
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van1
van1 〈van〉. – Primo elemento di cognomi olandesi (Van Dyck, Van Gogh, ecc.) e fiamminghi (Van Opstal, Van Roomen, ecc.), nei quali rappresenta una componente prepositiva con funzione patronimica, matronimica, etnica (come il ted. von...
islamofobico
agg. Derivato da ostilità pregiudiziale nei confronti dell’islam. ◆ Sono state pugnalate inflitte ai valori più profondi dell’Olanda quelle che hanno tolto la vita a Theo van Gogh. […] Ma qualche avvisaglia islamofobica si è fatta...