Pittore francese (Bordeaux 1875 - Parigi 1947). Condiscepolo di H. Matisse, al quale rimase molto legato, nella scuola d'arte decorativa di Parigi e presso G. Moreau, M. visitò spesso il Louvre, interessato [...] in particolare a Cl. Lorrain e C. Corot. Toccato dall'arte di P. Cézanne, V. vanGogh e G. Seurat, dal 1898, si orientò verso forme essenziali e colori puri e fu tra i protagonisti del fauvisme (Matisse che dipinge nell'atelier di Manguin, 1904-05), ...
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Pittore francese (Fontenay-aux-Roses 1867 - Le Cannet 1947). Lontano dalle ricerche geometriche dei cubisti, ricercò valori poetici, indipendentemente dal soggetto, col sussidio di puri mezzi pittorici. [...] di amicizia con M. Denis e fece parte del gruppo dei Nabis; frequentò Degas e Renoir, studiò le opere di VanGogh e di Toulouse-Lautrec, sull'esempio del quale disegnò cartelloni, decorazioni teatrali e illlustrazioni. Amico di J.-E. Vuillard, cercò ...
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(IV, p. 631; App. I, p. 163)
L'arte e le tecniche artistiche dal dopoguerra a oggi. − La storia dell'a. e dei suoi procedimenti ideativi e tecnici nella seconda metà del Novecento, cioè dopo la terribile [...] 'intenzionalità dell'artista (la pennellata rapida e divisa degli impressionisti; gli andamenti espressivi della materia-colore in VanGogh; la scopertura dell'imprimitura, in Cézanne, che assume così valore di segno e concorre alla formazione dell ...
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Il dilemma vero/falso
Con il termine documentario si intende, nell'uso comune, un film, di qualsiasi lunghezza, girato senza esplicite finalità di finzione, senza una sceneggiatura che pianifichi le riprese, [...] , che 'narrativizzò' una serie di opere pittoriche e proseguì la sua attività nel dopoguerra, influenzando autori come A. Resnais (VanGogh, 1948, cm; Guernica, 1951, coregia di R. Hessens, cm).
Chi si pose il problema educativo in maniera strategica ...
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URUGUAY (XXXIV, p. 831; App. I, p. 1104; II, 11, p. 1077; III, 11, p. 1059)
Pier Luigi Beretta
Renato Piccinini
Dario Puccini
Samuel Montealegre
Popolazione. - Secondo l'ultimo censimento effettuato [...] in Spagna, ritratti e qualche quadro storico; invece M. Beretta (1870-1935), pittore, collezionista di Bonnard, Vuillard, VanGogh, M. Rosso, Fattori, Bonington, e animatore culturale, guarda alla Francia dove ha studiato prima musica, poi scultura ...
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Ruolo e significato delle esposizioni
Strumenti di conoscenza e di comunicazione, le e. rappresentano un momento imprescindibile nel rapporto tra opera d'arte, artista e pubblico, e costituiscono un chiaro [...] che hanno dato una comune interpretazione del senso artistico, o sviluppato processi operativi e temi simili come nel caso di V. VanGogh e P. Gauguin (Amsterdam, Chicago), che nel 2002 è stata la mostra più visitata al mondo con oltre un milione e ...
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Regista cinematografico statunitense. Dalla metà degli anni Settanta ha proseguito una personale rilettura dei generi cinematografici classici, tra cui il western con il dissacrante Buffalo Bill and the [...] gruppo) analizza in maniera satirica il mondo della psicoanalisi; ha poi portato sul grande schermo una personale biografia di V. vanGogh, Vincent and Theo (1990; Vincent e Theo). Soltanto negli anni Novanta il cineasta è tornato a realizzare i suoi ...
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SANTOMASO, Giuseppe, detto Bepi
Margherita ABBRUZZESE
Pittore, nato il 26 settembre 1907 a Venezia, dove frequentò l'Accademia di Belle Arti, fu a contatto con l'ambiente di Gino Rossi e di Pio Semeghini [...] nel 1928. Recatosi ad Amsterdam nel 1937, vi allestì la sua prima personale e sentì l'influenza di VanGogh, in senso sia cromatico sia espressionistico; a Parigi cominciò a chiarire meglio la sua sensibilità cromatica attraverso l'ammirazione ...
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Pittore e scrittore d'arte, nato a Verona nel 1907. Vive a Milano. Ha partecipato a tutte le principali mostre nazionali degli ultimi anni, mantenendosi alla testa dell'ambiente artistico milanese. Dopo [...] 'Ambrosiano, esordì nel 1931 con qualche tentativo di intonazione religiosa, entrando però subito dopo sotto l'influenza di VanGogh, acutamente sofferta e adottata come mezzo di reazione al "Novecento" e alla pittura metafisica, sentiti ormai troppo ...
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SVEZIA (sved. Sverige o Sverge, in antico svedese [nel sec. XIII] Svearicke, cioè "Svearnas Rike [stato degli Svedesi]". Il nome appare per la prima volta in Beovulfo nella forma Swiorice; A. T., 61-62; [...] di attività molteplice.
Dal 1909 nuove tendenze si affermano, rappresentate da giovani seguaci di Matisse, Cézanne, Gauguin, vanGogh, Renoir. Alcuni seguirono i principî d'uno stile decorativo internazionale, come Isaac Grünewald e sua moglie Sigrid ...
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van1
van1 〈van〉. – Primo elemento di cognomi olandesi (Van Dyck, Van Gogh, ecc.) e fiamminghi (Van Opstal, Van Roomen, ecc.), nei quali rappresenta una componente prepositiva con funzione patronimica, matronimica, etnica (come il ted. von...
islamofobico
agg. Derivato da ostilità pregiudiziale nei confronti dell’islam. ◆ Sono state pugnalate inflitte ai valori più profondi dell’Olanda quelle che hanno tolto la vita a Theo van Gogh. […] Ma qualche avvisaglia islamofobica si è fatta...