Banchiere statunitense (New York 1819 - ivi 1902), uomo d'affari, collezionista d'arte; fu tra i fondatori del Metropolitan Museum (1870), che arricchì di collezioni d'arti minori e del quale integrò il [...] primitivo nucleo di pitture fiamminghe e olandesi col dono di circa 50 opere (Petrus Christus, vanDyck, Vermeer, Rembrandt, Hals, Ruysdael, ecc.). La casa di M., che R. M. Hunt costruì (1884) a New York per lui, notevole anche per gli arredi e le ...
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Collezionista d'arte e uomo politico napoletano (sec. 18º-19º), fondatore di una famosa collezione napoletana accresciuta dal figlio Nicola (Napoli 1785 - ivi 1851), ministro dell'Interno di Ferdinando [...] Vulci, ecc.), da un gabinetto numismatico, da una collezione di stampe e da una cospicua quadreria (Tiziano, Veronese, Parmigianino, Barocci, Rembrandt, VanDyck, Rubens, ecc.; nel 1876 fu pubbl. il Catalogo della pinacoteca dei marchesi Santangelo). ...
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Scultore (Weilheim in Baviera 1601 o 1602 - Augusta 1634). Dopo studî in patria, nel 1620 conobbe in Italia A. vanDyck e nel 1624 ad Anversa P. P. Rubens. Nel 1625 si stabilì ad Augusta, ma visitò spesso [...] i Paesi Bassi. Fu autore raffinato di sculture di grande formato (Salvator Mundi, 1633 circa, Augusta, St. Moritz) ma anche di piccoli pezzi per amatori, in cera, in avorio (Crocifisso, Monaco, Cappella ...
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Pittore inglese (n. tra il 1605 e il 1610 - m. 1659 circa). Fu attivo come ritrattista soprattutto per O. Cromwell e la sua cerchia. Ispirandosi a VanDyck e a Tiziano, giunse nelle opere più personali [...] a originali reinterpretazioni del modello, come nell'Autoritratto (Oxford, Ashmolean Museum), tratto da quello di VanDyck della coll. del Duca di Westminster. ...
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Pittore (Copenaghen 1716 - Hannover 1776), scolaro del padre, Johann Georg (Hannover 1681 - Copenaghen 1748); si recò (1740) in Germania, e lavorò in varie corti; fu pittore di Giorgio II e di Giorgio [...] III di Hannover. È uno dei più notevoli ritrattisti del tempo. Nelle sue opere si notano influssi dei pittori inglesi e di vanDyck. ...
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Pittore (Anversa 1575 - ivi 1632). Allievo di A. van Noort, soggiornò probabilmente a Roma. Ebbe gran fama per le sue piccole figurazioni bibliche e mitologiche, di composizione elegante e di piacevole [...] intonazione, dipinte su rame o legno. J. Bruegel fu spesso suo collaboratore. Tra i suoi allievi sono F. Snyders e A. vanDyck. ...
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Miniatore inglese (n. 1590 circa - m. Londra 1664 o 1665). Con il figlio, John il Giovane (n. 1615 circa - m. dopo il 1690), a Londra fu a capo di un'attiva bottega che produsse ritratti per la corte e [...] la nobiltà nella tradizione miniaturistica elisabettiana, ma risentendo anche dell'influenza di A. vanDyck. ...
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Pittore, miniatore, calligrafo e incisore tedesco (Strasburgo 1580 circa - ivi 1651). A Strasburgo, fu a capo di una bottega i cui lavori si diffusero largamente per i paesi tedeschi. Dipinse libri di [...] stemmi, quadri, miniature; incise ritratti, paesaggi, allegorie, ecc. Nella sua opera si nota l'influsso di A. vanDyck. ...
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Pittore di miniature (Borås, Älvsborg, 1739 - Liegi 1793). Formatosi a Berlino, Amburgo e Stoccolma, fu a lungo a Parigi (1766-91). I suoi ritratti-miniature mostrano una sorprendente libertà di tocco [...] e risentono dell'arte di A. Roslin e di J.-H. Fragonard, oltreché dello studio di Rubens e vanDyck. ...
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Pittore (Venezia 1586 - ivi 1638); allievo di L. Bassano, subì l'influsso di A. vanDyck. Si affermò specialmente come ritrattista: gli si attribuiscono, tra gli altri, i ritratti di L. Molin (Venezia, [...] Gallerie dell'Accademia), di G. Strozzi (Firenze, Uffizi), di Carlo I d'Inghilterra (Belluno, Museo civico), ecc ...
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van1
van1 〈van〉. – Primo elemento di cognomi olandesi (Van Dyck, Van Gogh, ecc.) e fiamminghi (Van Opstal, Van Roomen, ecc.), nei quali rappresenta una componente prepositiva con funzione patronimica, matronimica, etnica (come il ted. von...