Orientalista e glottologo italiano (Mistretta 1898 - ivi 1973). L'attività di P. si è spiegata nell'interpretazione storica di fatti linguistici nel campo indoeuropeo e nel romanzo (il digamma in Omero, [...] della Sicilia) e nell'esegesi di testi in base a criterio linguistico (note omeriche, l'iscrizione di Dueno, il valore dei presenti in -t nel mediopersiano dei libri, note di lessicografia pahlavica, note dantesche, il Cantico delle creature). Nel ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] si presentava formato di 21 lettere:
A B C D E F G H I K L M N O P Q R S T V (= u) X.
In età augustea fu di nuovo adottata la Z e in più il rifiuto di forme diverse per esprimere uno stesso valore. Accanto al criterio dell’analogia sorse e prevalse, ...
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qualità Proprietà che caratterizza una persona, un animale o qualsiasi essere, una cosa ecc., come specifico modo di essere, soprattutto in relazione a particolari aspetti o condizioni, attività, funzioni [...] greco, fu riaffermata in età moderna da G. Galilei, T. Hobbes, P. Gassendi, R. Boyle e J. Locke, al quale se ne deve o una cosa esprimendone una qualità (per es. un anello di gran valore). È introdotto dalla prep. di e più raramente con, a, da. ...
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Antropologia
Rapporto socialmente riconosciuto fra individui legati da consanguineità reale o fittizia.
In quanto oggetto di analisi antropologica la p. ha complessi rapporti di continuità e di rottura [...] tra le diverse unità sociali precedono il costituirsi di tali unità, per la seconda l’elemento che assume valore esplicativo è, invece, la formazione dei gruppi di p. e il loro perpetuarsi nel tempo. Al di là di questo, però, per entrambe le teorie i ...
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Diritto
Diritto costituzionale
In via generale, l’atto di un organo (monocratico o collegiale) investito della cosiddetta funzione legislativa. A differenza della consuetudine, che nasce spontaneamente [...] (Acta Apostolicae Sedis commentario officiali, AAS), che ha valore anche come pubblicazione. Essa entra in vigore solo dopo tre soltanto più o meno adeguate a esprimere certi dati sperimentali (P. Duhem), le discussioni che hanno avuto più vasta eco ...
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Ciò che è riferito al popolo, inteso sia come collettività dei cittadini, senza distinzione di classi sociali, sia come insieme delle classi sociali meno elevate, socialmente e culturalmente svantaggiate.
Antropologia
Secondo [...] popolo, quanto la poesia d’autore di tono popolare. D’impostazione marxista sono il significato reale e il valore dialettico che ha assunto il concetto di p. nel pensiero di A. Gramsci, da cui hanno preso avvio idee e ricerche che hanno allargato il ...
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Biologia
Capacità morfogenetica di un’area o territorio embrionale o campo, di dare origine, in un determinato momento dello sviluppo, a una particolare struttura od organo. Per es. un’area di ectoderma [...] alla c. dei tre organi precedenti (art. 6 c.p.p.).
La c. del pretore (art. 7 c.p.p.), per i reati punibili nel massimo con una pena distinta per materia, per territorio, per grado e per valore economico. La c. per materia ripartisce i compiti fra i ...
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Diciottesima lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
Origini
Le sue origini sono controverse: non si sa con certezza quale delle sibilanti fenicie i Greci avessero presa a modello per la lettera da [...] scrittura gotica a stampa del tedesco.
Fonetica
Il valore fondamentale della lettera S è sempre stato quello della vocale (per es., seta); l’s seguita da consonante sorda (c, f, p, q, t) (per es., scannare); l’s preceduta da una consonante qualsiasi ...
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Semiti Gruppo linguistico del Vicino Oriente che in origine occupava la regione compresa fra i monti Tauro e Antitauro a nord, l’altopiano iranico a est, l’Oceano Indiano a sud, il Mar Rosso e il Mediterraneo [...] ecc.
La s. ha avuto in Italia studiosi di grande valore: dai domenicani A. Giustiniani e S. Pagnini, e dall’agostiniano e M. Nallino, M. Guidi, G. e F. Gabrieli, U. Rizzitano, P. Minganti; come ebraisti, U. Cassuto, e A. Vaccari; come etiopisti, C. ...
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Termine coniato da J.W. Goethe (ted. Morphologie) nel 1785 per indicare l’anatomia comparata; significa, in generale, studio, descrizione delle forme.
Biologia
Studio della forma e della struttura degli [...] e le loro metamorfosi e adattamenti, precisandone il valore morfologico. Particolarmente significative sono, in questo senso, vari gruppi sistematici. Nel 19° sec., a opera di R. Brown, A.-P. De Candolle, A. Braun, W. Hofmeister, A.W. Eichler, L. ...
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persóna s. f. [lat. persōna, voce di origine prob. etrusca, che significava propr. «maschera teatrale» e poi prese il valore di «individuo di sesso non specificato», «corpo», e fu usata come termine grammaticale e teologico]. – 1. a. Individuo...
Dop economy (Dop-economy, Dop-Economy) loc. s.le f. Segmento della produzione e trasformazione dei prodotti agricoli destinati all’alimentazione a Indicazione geografica, che costituisce una parte importante del valore agroalimentare nazionale....