La sociolinguistica è il settore delle scienze del linguaggio che si occupa dei rapporti fra lingua e società. Pare che il termine sociolinguistics sia stato usato per la prima volta all’inizio degli anni [...] già avevano posto l’accento sugli aspetti e sui valori sociali del comportamento linguistico. La situazione italiana presenta molti all’uso scritto del dialetto è stata portata dalla comunicazione mediata dal computer, in rete e per sms, dove è ...
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Per secoli l’italiano, fuori di Toscana, è stato imparato sui libri: per questo si è sottratto ai processi di trasformazione caratteristici delle lingue che si sono sviluppate dall’alto medioevo a oggi [...] il precedente schema si riduce a cinque elementi, perché fuori d’accento è stata neutralizzata l’opposizione tra medie chiuse e aperte:
(2) ī > /i/, ĭ, ē ed ĕ > /e ), priva quindi di valore distintivo, determinata automaticamente dalla ...
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La più antica grammatica italiana che si conosca è trasmessa, anonima, dalle prime carte del codice Reginense Latino 1370 della Biblioteca Apostolica Vaticana (nota perciò come Grammatichetta vaticana; [...] riconosciuto anche da Croce e Gentile, non a torto, un valore documentario: la ricchezza dei dati lo rende ancora oggi uno nel 1941, a seguito della riforma Bottai della scuola media, da due grandi linguisti, Bruno Migliorini e Giacomo Devoto ...
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Con il termine arabismi si intende una particolare classe di esotismi, molti dei quali successivamente integratisi nel vocabolario italiano e allineatisi alla morfologia della nostra lingua (➔ adattamento; [...] termine si è diffuso attraverso la migliore conoscenza della cucina medio-orientale: a parte il cuscus di cui si ha plurale in italiano, dal 1963, voce che ha assunto anche il valore traslato di «militante fanatico») è dall’ar. fidā’īyīn, ...
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La produzione in prosa e in poesia del XVII secolo è concepita all’insegna del barocco, ispirata cioè all’abnorme e tendente all’iperbole e alla ‘maraviglia’. Il senso dispregiativo del termine si estese [...] di esempi d’autore.
L’autorevolezza della Crusca e il valore dell’opera come modello di riferimento ne assicurarono la preminenza, , loro soggetti sono frequenti nel parlato e nello scritto medio, ma sono censurati dai grammatici; il lei allocutivo, ...
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ARISTIPPO, Enrico
Ezio Franceschini
Ignoti sono l'anno, il luogo di nascita e la stessa nazionalità. Il primo è, comunque, da porsi con ogni probabilità nel primo ventennio del sec. XII; circa il secondo, [...] farlo ritenere di origine greca, hanno tolto ogni valore anche a tale opinione. È probabile, come E. Garin, Ricerche sulle traduzioni di Platone nella prima metà nel secolo XV, in Medioevo e Rinascimento. Studi in onore di B. Nardi, I (1955), pp. 341- ...
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Si chiama dislocazione (cioè «spostamento») un tipo di costruzione tipica della lingua parlata (ma riscontrabile, fin dall’italiano antico, anche in alcune varietà di quella scritta: vedi oltre; ➔ lingue [...] Non lo sai che ora è? Alcune considerazioni sull’intonazione e sul valore pragmatico degli enunciati con dislocazione a destra, «Studi di grammatica italiana» Francesco (1985), L’italiano dell’uso medio. Una realtà tra le varietà linguistiche italiane ...
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Tra le varietà regionali italiane, quella di Roma presenta alcune caratteristiche specifiche: da un lato si tratta, ormai da molti decenni, della varietà con cui tutti gli italiani vengono più spesso a [...] ] di maiale); lo scempiamento di /rː/ (te[r]a; nella varietà media il fenomeno appare limitato alla posizione protonica, in a[r]ivare); la resa -aio/a e -aiolo/a: cravattaro anche nel valore di «strozzino», gattara «donna che accudisce i gatti ...
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Con francesismi si intendono i prestiti dal francese (i francesismi veri e propri, per la fase più antica della lingua detti anche, raramente, oitanismi dall’uso di designare il francese antico come lingua [...] da viaggio o da parata», ronzino «cavallo di scarso valore», somiere «bestia da soma», coniglio, daino, quaglia, con -etto, -ot con -otto, -é con -ato (il femminile -ée nel medioevo con -ea), -ine con -ina, il suffisso verbale -iser con -izzare.
Nella ...
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La predicazione è stata lo strumento di comunicazione di massa che più a lungo e capillarmente ha operato in Europa e in Italia, importante sia come veicolo di conoscenza religiosa e orientamento morale, [...] clero e il popolo si era manifestata precocemente nell’alto medioevo (➔ cristianesimo e lingua) ed era diventata acuta quando dalla lingua, dalla cultura dominante, laica e pragmatica; il valore di certe parole è sempre più diverso da quello che esse ...
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valore
valóre s. m. [dal lat. tardo (in glosse) valor -oris, der. di valere: v. valere]. – 1. Riferito a persona indica: a. Possesso di alte doti intellettuali e morali, o alto grado di capacità professionale: un uomo, una donna di v., di...
medio
mèdio agg. e s. m. [dal lat. medius, da cui anche mezzo1]. – 1. a. Di mezzo, che occupa il posto di mezzo fra due estremi o in genere fra due elementi terminali, in senso spaziale, temporale, quantitativo, qualitativo, ecc.: la parte...