Variazione diastratica è un tecnicismo diffuso da Eugenio Coseriu (1973) per indicare una delle fondamentali dimensioni della ➔ variazione linguistica. Il termine (formato col prefissoide dia- «attraverso» [...] , dagli stessi parlanti che le assegnano il valore di importante indicatore della collocazione dell’individuo nella co-occorrenti che distinguano la lingua alta dalla lingua delle classi medie, sia di individuare i confini fra questi due livelli e ...
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Le frasi relative (dette anche semplicemente relative) sono frasi subordinate (➔ subordinate, frasi) che hanno la peculiarità di modificare un elemento nominale (detto antecedente o, meno spesso, testa [...] (b) Solo la relativa restrittiva ammette il predicato al congiuntivo, con valore eventuale (36), e il predicato all’infinito (37):
(36) (chiamata anche SAE, Standard Average European «europeo medio standard»). Dato che questo tipo di frase relativa ...
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È difficile ricondurre la lingua dei mezzi di comunicazione di massa (o mass media) a un unico tipo, nonostante alcuni fenomeni comuni. Prendendo in prestito l’abitudine dell’Accademia della Crusca di [...] poi generato tutta una serie di composti in cui il valore spregiativo si è spostato dal primo al secondo elemento, come (a cura di) (2003), La lingua italiana e i mass media, Roma, Carocci.
Dardano, Maurizio (1981), Il linguaggio dei giornali ...
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Per la particolare situazione linguistica della Sicilia, in cui i dialetti sono vivi e numerosi, è importante distinguere l’italiano regionale parlato da chi ha per madrelingua il dialetto da quello di [...] mancata opposizione di grado d’apertura delle vocali medie (medio-alte o medio-basse) toniche, per cui nell’italiano di Sicilia ripetizione della forma verbale conferisce a questi pronomi un valore analogo a quello delle forme in -unque dell’italiano ...
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Il raddoppiamento sintattico è un fenomeno di ➔ sandhi esterno (o di ➔ fonetica sintattica), di natura assimilatoria (almeno in origine: cfr. § 3; ➔ assimilazione), che si verifica nell’➔italiano standard [...] più interpretabile come tale, nel senso che per il parlante medio italiano, che non abbia competenze specifiche di storia della fonologia moraica si basa infatti sul riconoscimento del valore distintivo della quantità vocalica per la definizione ...
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L’interiezione (lat. interiectio «atto di gettare in mezzo») è una categoria di parole (tradizionalmente, una parte del discorso) invariabili con il valore di frase, usata per esprimere emozioni o stati [...] esprimere sorpresa oh /ö/, entrambe pronunciate con vocale anteriore medio-alta, fonema che non appartiene al sistema italiano ( che in posizione finale di frase, può infine assumere un valore interrogativo, come richiesta di conferma (14-15):
(14) ...
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La grammatica tradizionale chiama complementi predicativi quei costituenti (aggettivi o sintagmi nominali) del ➔ sintagma verbale che servono a «determinare e completare il significato del verbo» (Serianni [...] / beve il caffè + il caffè è caldo. Il valore concomitante del complemento predicato è piuttosto chiaro: i due stati critica a cura di D. Cappi, Roma, Istituto storico italiano per il Medio Evo.
Fiori e vita di filosafi e d’altri savi e d’imperadori. ...
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L’Emilia-Romagna è formata da due parti di estensione equivalente, l’una piana e l’altra collinare e montuosa, unite da un asse che va da Cattolica, sull’Adriatico, a Stradella, presso il Po. Il territorio [...] usate [g] e [j], nelle rispettive aree, anche in funzione di clitico obliquo con valore neutro (a Bologna [a j ɔ pinˈsɛ me] «ci ho pensato io») e anche le grandi città, perché nei centri abitati medio-piccoli l’impiego alternato dei due codici sale ...
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La punteggiatura (lat. interpunctio) è un sistema di segni convenzionali impiegato nello scritto per segnalare le relazioni logiche e sintattiche tra le diverse parti della frase, le pause della lettura [...] Corticelli attribuisce a punto, punto interrogativo e punto ammirativo un valore sintattico-semantico, mentre gli altri segni sono definiti sulla base della lunghezza della pausa introdotta: media il mezzo punto; inferiore il punto e virgola; minima ...
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Luigi Pirandello (Girgenti [Agrigento] 1867 - Roma 1936) è uno scrittore nutrito di cultura glottologica, dialettologica e filologica (Spampinato 1996; Sgroi 2009a). Si laureò infatti a Bonn nel 1891 con [...] e dialetto non consiste per lui in una presunta diversità di valore (l’una poetica, l’altro no), ma nella diversità Dio; Vedi, vedi; Guarda
Nel parlato rientrano i tratti dell’italiano medio (o neo-standard; Sgroi 2007): frasi dislocate a destra (22) ...
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valore
valóre s. m. [dal lat. tardo (in glosse) valor -oris, der. di valere: v. valere]. – 1. Riferito a persona indica: a. Possesso di alte doti intellettuali e morali, o alto grado di capacità professionale: un uomo, una donna di v., di...
medio
mèdio agg. e s. m. [dal lat. medius, da cui anche mezzo1]. – 1. a. Di mezzo, che occupa il posto di mezzo fra due estremi o in genere fra due elementi terminali, in senso spaziale, temporale, quantitativo, qualitativo, ecc.: la parte...