SESSA, Melchiorre
Franco Pignatti
SESSA, Melchiorre (Marchionne, Marchiò). – Nacque da Giovanni Battista, probabilmente a Venezia, dopo che il padre si era stabilito nella città per esercitare l’arte [...] dei classici latini e greci in lingua originale e in traduzione (Cicerone, Orazio, Plauto, Terenzio, ValerioMassimo, Giovenale, Sallustio, Igino, Plutarco, Luciano), quindi umanisti (Erasmo, Adagia, 1522), opere matematiche (P. Borghi, Libro ...
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Colonna, Iacopo (detto Sciarra)
Enzo Petrucci
, A Sciarra più che a ogni altro è toccato di rappresentare l'estrema violenza dell'odio, a cui giunse l'urto tra Bonifacio VIII e i colonnesi, e la tradizione [...] 1329, lamentandosi, nel suo fiero carattere, di dover finire così ingloriosamente su un letto (cfr. l'annotazione di Giovanni Cavallini a ValerioMassimo, in Cod. Vat. Lat. 1927, f. 15 V; cfr. Fedele, p. 222 n. 1).
Non vi è dubbio che quanto successe ...
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EFESTO ("Εϕαιστος)
P. E. Arias*
Divinità greca, di origine molto probabilmente licia, e ad ogni modo asiatica, strettamente legata, sia in Asia Minore che in Grecia, col fuoco della terra: considerato [...] lieve deformità del dio, dice Cicerone (De nat. deor., 1, 30) non urtava la vista; ciò che è confermato anche da ValerioMassimo (viii, ii, ext. 3). Si è creduto di poter adattare ad un torso di Kassel la testa del Museo Chiaramonti appartenente ad ...
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GIANFIGLIAZZI, Luigi
Vanna Arrighi
Nacque tra il 1310 e il 1320 a Firenze o a Carpentras, in Provenza, ove il padre, Neri di Castello, risiedette pressoché stabilmente fino al 1321 per occuparsi dell'azienda [...] di queste, datata "Stignano, 26 dic. 1365", contiene una richiesta di spiegazioni del Salutati al G. in merito a un passo di ValerioMassimo e si diffonde a dissertare se la morte sia un bene o un male per l'uomo. La seconda, datata "Stignano, 27 ...
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MOREI, Michele Giuseppe
Marco Catucci
MOREI, Michele Giuseppe. – Nacque a Firenze, probabilmente nel 1695, da Antonio, funzionario al servizio del cardinale Francesco Maria de’ Medici (e amico di Giovan [...] stato compagno di collegio di Morei, Il Temistocle è ispirato a un aneddoto tratto dai Detti e fatti memorabili di ValerioMassimo (V, 6, ext. 3), e riprende il tema sacrificale già presente nell’Oratorio musicato da Domenico Sarro. Il condottiero ...
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Ottimo commento, L'
Francesco Mazzoni
commento, Con questo appellativo (assegnatogli primamente, oltre che per l'intrinseca importanza dell'opera, pel suo schietto volgar toscano, anzi fiorentino - [...] di volgarizzatore ancora da studiare compiutamente, sotto il cui nome vanno pei codici i volgarizzamenti di Palladio, di ValerioMassimo, del Rimedio d'Amore ovidiano, delle Epistole di Seneca, ecc., e al quale è dovuto anche il volgarizzamento ...
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GRIFFO (Grifi, Griffi), Francesco (Francesco da Bologna)
Paolo Tinti
Nacque presumibilmente a Bologna verso la metà del XV secolo da Cesare, di professione orefice.
Abbandonata definitivamente nel corso [...] bibliografi, se dobbiamo prestare fede alle parole di Manzoni. Fu poi la volta dei Dictorum et factorum memorabilium di ValerioMassimo, editi il 24 genn. 1517, l'ultimo lavoro uscito dall'officina tipografica del G. con cui la progettata collana ...
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LIBURNIO, Niccolò
Simona Mammana
Nacque in Friuli negli anni Settanta del XV secolo, se si considera come punto di riferimento il 1502, anno della sua prima opera a stampa (Opere gentile et amorose…, [...] suo Anthologion), con cui il patrimonio dei detti antichi in volgare, derivati soprattutto da Diogene Laerzio e ValerioMassimo, risultava notevolmente arricchito.
Alla produzione più schiettamente encomiastica e d'occasione sono da riportare tra l ...
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MATOCIIS, Giovanni
Marino Zabbia
de’ (Giovanni Mansionario). - Nacque nella seconda metà del XIII secolo probabilmente a Verona. Smentendo una lunga tradizione che, per il suo legame con la cattedrale [...] a elencare i letterati fioriti a Roma al tempo di Augusto, conservata nell’ultima carta di una copia di ValerioMassimo esemplata nel tardo Trecento su un codice annotato da un certo Giovanni da Verona, che potrebbe essere proprio il Matociis ...
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DEL ROSSO, Paolo
Simona Foà
Figlio di Pierozzo, nacque a Firenze nel luglio 1505. La famiglia, detta dei "vajai", di origine' fiorentina, apparteneva alla media borghesia artigiana della città ed era [...] Blado, uscirono nel 1539 alcuni suoi versi nella traduzione compiuta da Giorgio Dati dei Detti et fattimemorabili di ValerioMassimo. Di questo periodo, passato fra Napoli e Roma, rimangono anche diverse poesie, ancora inedite, che sarebbero andate ...
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alzare l’asticella loc. v.le 1. Rendere più impegnativo fare qualcosa, spingere qualcuno a raggiungere un obiettivo aumentando il livello di difficoltà del compito, dell’azione, dell’impresa. 2. Per estensione, detto di un’azione o di una persona,...
osso
òsso s. m. [lat. ŏs ŏssis] (pl. -i; in senso proprio e con valore collettivo, le òssa). – 1. a. Ciascuno degli elementi, duri, resistenti, di colore biancastro, formati di un particolare tessuto connettivo differenziato (tessuto osseo),...