SIN (sumerico Suen, scritto ideogrammaticamente en.zu "signore della saggezza"; accadico Sīn)
A. Bisi
Divinità lunare venerata in Mesopotamia particolarmente dai Semiti; la sua figura si confonde con [...] di S., anche se alcuni testi fanno riferimento alla "barca celeste" del dio, suggerita dalla forma della luna nella sua prima che è anche l'animaleattributo di Adad, confermando una volta di più la mancanza di elementi caratterizzanti connessi alla ...
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TINIA (Tin, Tina)
G. Camporeale
Denominazione, attestata soltanto nelle fonti etrusche, della divinità suprema del pantheon etrusco, che per alcuni caratteri cultuali, religiosi, iconografici si avvicina [...] spesso; nell'iscrizione del Piombo di Magliano una sola volta.
Non è possibile precisare quando sia cominciato il culto Zeus dei Greci e col Giove dei Romani sembra provato dal carattere celeste e supremo di T. e, inoltre, dall'attributo del fulmine ...
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DEA SYRIA
B. M. Felletti Maj
La Dea S., divenuta popolare in Italia attraverso i suoi erranti sacerdoti, che ne recavano l'immagine fra gli strati più umili della popolazione, là dove si trovavano mercanti [...] fu rappresentata come Cibele (v.), col timpano nella sinistra; altra volta, seduta sul leone. In Occidente la triade giunge da Heliopolis coi nomi di Iupiter, Venere Celeste e Mercurio. Atargatis vi penetra dunque particolarmente nel suo aspetto ...
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ACHEROPITA
E. Coche de La Ferté
L'aggettivo ἀχειροποίητος pare sia stato usato solo a decorrere dall'èra cristiana (mentre χειροποίητος apparteneva già alla lingua classica). Il più antico impiego di [...] senza che vi appaia il termine acheropita. San Paolo definisce a. la dimora celeste (ii. Cor., v, 1). San Marco, per bocca d'un testimone Cristo a Kamulia in Cappadocia è menzionata per la prima volta nel penultimo quarto del VI sec.; fu scoperta da ...
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SPES
¿ W. Koehler
Personificazione della speranza onorata sin da tempi antichissimi (Liv., II, 51, 2). Lo si rileva già dai suoi rapporti con divinità, anch'esse antiche, quali Fortuna (Τύχη εὔλπις; [...] forma precisa sotto Augusto: il giorno in cui per la prima volta vestì la toga viri'is (18, x) viene annualmente festeggiato stata preceduta cento anni prima da una escatologia "celeste". Sulle numerose monete consacrate alla consorte Faustina, che ...
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BĒL ("signore, padrone")
G. Garbini
L È la principale divinità del pantheon palmireno. Il nome sembra di origine babilonese e, invero, è innegabile la identificazione di B. con la più importante divinità [...] con Zeus, B. aveva le caratteristiche di una divinità celeste che governava il movimento degli astri e quindi degli uomini di un precedente santuario ellenistico, che probabilmente, a sua volta, aveva preso il posto del primitivo santuario di Bōl; l ...
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KEWAN
E. Joly
Nome del pianeta Saturno, il Kaiwanu degli Assiri, conosciuto come pianeta celeste dagli abitanti delle regioni del Nord. K. per i Siri ha le medesime carattenstiche del Kronos dei Greci. [...] A loro volta, i lessici arabi menzionano K. come nome del pianeta Saturno. Raffigurazioni di Ba῾al-Kewan sono a noi pervenute su monete, le prime ad essere identificate furono alcuni tetradracmi di Antioco XII e dall'identità del tipo altre monete da ...
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celeste1
celèste1 (ant. celèsto) agg. [dal lat. caelestis «del cielo»; s. m. pl. caelestes «abitatori del cielo, dèi»]. – 1. a. Del cielo, che appartiene al cielo o si muove nel cielo: volta c.; corpi c.; fenomeni c.; che tratta o si riferisce...
volta2
vòlta2 s. f. [lo stesso etimo della voce prec.]. – 1. a. Nelle costruzioni, v. di copertura e più spesso semplicem. volta, struttura di copertura che può avere forme diverse, ma in ogni caso è caratterizzata dalla curvatura delle sue...