L’architettura nell’epoca della sostenibilità
Vittorio Magnago Lampugnani
Un segno distintivo (e un problema centrale) della società contemporanea è la sua frammentazione. L’individualismo dietro cui [...] con entrambe: la pratica critica ha in comune con l’una la concretezza e il realismo, con l’altra la dimensione utopica. Quest’ultima risulta oggi démodé. A causa dei sistemi politici che ne hanno preso possesso (e nella maggioranza dei casi ne ...
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coworking
(co-working), s. m. inv. Il lavorare condividendo spazi e servizi con altri.
• Il vantaggio non è solo economico: grazie al coworking, infatti, liberi professionisti impegnati in settori diversi [...] , scambiarsi idee e perché no, trarre reciproca ispirazione. (Stella Vino, Giornale, 3 agosto 2009, p. 21) • [tit.] L’utopia concreta del lavoro indipendente / A Milano si sta affermando un progetto che risponde ai bisogni di milioni di lavoratori ...
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Nome d'arte con il quale è conosciuta la musicista, cantante e attrice islandese Björk Guthmundsdóttir (n. Reykjavik 1965). Ha iniziato la carriera da solista con l'album Debut (1993), felice sintesi tra [...] e musica elettronica. Con i successivi Homogenic (1997), Medúlla (2004),Volta (2007), Voltaic (2009), Biophilia (2011), Vulnicura (2015) e Utopia (2017). B. si è confermata anello di congiunzione tra la musica pop e quella d'avanguardia. Nel 2000 è ...
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Storico statunitense (Memphis 1910 - Saint Louis, Missouri, 1996), prof. alla Washington University di St. Louis (1957-64 e poi 1978-90, emerito dal 1990) e alla Yale University (1964-78); pubblicò numerosi [...] dedicati, in particolare, alla storia del sec. 17º. Tra le sue opere: The reign of King Pym (1941); More's Utopia (1952; trad. it. 1975); Reappraisals in history (1961); Doing history (1971); On historians (1979); Parliament and liberty from the ...
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Scrittore politico (n. Faenza 1568 - m. 1630), detto il Picentino perché vissuto per nove anni nelle Marche (Picenum), alla corte di Urbino. Dalle sue opere (Considerazioni politiche e morali sopra cento [...] ragion di stato, 1621; Dialoghi, 1625, ecc.) emergono spunti notevoli di pensiero politico, che vanno dalla critica dell'Utopia di T. Moro a nuove teorie sulla ripartizione della ricchezza e l'aumento della popolazione; le posizioni più interessanti ...
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Letteratura
Achille Tartaro
Jacqueline Risset
Carla Rossi
Ines Ravasini
Luciana Stegagno Picchio
Antonella Gargano
Maria Stella
Valerio Massimo De Angelis
Giuseppe Castorina
Bruno Berni
Michele [...] l'afasia", afferma A. Nadaud (n. 1948) in Malaise dans la littérature (1993, p. 12). Per di più la perdita della dimensione utopica (di cui il maggio 1968 era ancora un'espressione), che si è chiusa nel crollo simbolico del muro di Berlino, ha come ...
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Braun, Volker
Braun, Volker. – Scrittore tedesco (n. Dresda 1939). Dopo aver lavorato come minatore, studia filosofia a Lipsia e inizia presto la sua attività di scrittore, debuttando nel 1965. All’inizio [...] gli sviluppi del socialismo nell’allora Repubblica democratica tedesca (DDR, Deutsche Demokratische Republik), interessandosi del contrasto fra utopia e realtà nella Germania socialista, ma con la primavera di Praga muta il suo atteggiamento verso ...
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Abensour, Miguel. – Filosofo francese (1939-2017). Filosofo della politica, direttore del Collège de Philosophie di Parigi, è stato acuto studioso del totalitarismo; vicino alle interpretazioni della Scuola [...] come fermento antiautoritario. Tra le sue opere: De la compacité: architecture et régimes totalitaires (1997; trad. it. 2012); L'Utopie de Thomas More à Walter Benjamin (2000); La démocratie contre l'État: Marx et le moment machiavélien (2004; trad ...
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Città globali
Vittorio Gregotti
Benché molti affermino che nel nuovo secolo il fatto urbano stia radicalmente cambiando la propria natura, non si può scrivere della città del 21° sec. senza fare riferimento [...] presente, ma che può evocare l’idea che si ha di libertà e di giustizia e di verità, senza rifugiarsi nell’utopia dell’evasione, né rispecchiare solo il presente. Ben consci che alla condizione futura dell’architettura della città, ovviamente, non c ...
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Orientalista, cosmografo cabalista (Barenton, Manche, 1510 - Parigi 1581). Al seguito dell'ambasciata di Francesco I a Costantinopoli iniziò lo studio dell'arabo, avendo già appreso da autodidatta l'ebraico [...] stravaganti, orientate verso il tentativo di conciliare un cristianesimo razionalistico con speculazioni visionarie, dominate dall'utopia universalistica e dall'ideale della conversione al cristianesimo di pagani, ebrei e musulmani. Professore di ...
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utopia
utopìa s. f. [dal nome fittizio di un paese ideale, coniato da Tommaso Moro nel suo famoso libro Libellus ... de optimo reipublicae statu deque nova Insula Utopia (1516), con le voci greche οὐ «non» e τόπος «luogo»; quindi «luogo che...
utopiano
agg. [dal lat. mod. Utopianus (in Tommaso Moro); l’uso estens. è dall’ingl. utopian, fr. utopien]. – Abitante dell’isola di Utopia, l’ideale repubblica immaginata da Tommaso Moro. Con sign. estens., forma letter. e rara per utopistico,...