Espulsione o estrazione del feto dei Mammiferi dagli organi genitali. Avviene al termine della gravidanza, quando lo sviluppo prenatale può considerarsi concluso: l’utero contraendosi ritmicamente (travaglio [...] , fra il nono e il dodicesimo mese. La maniera in cui il p. si presenta si crede dipenda dalla posizione del feto nell’utero. I Goldi della foce dell’Amur (Siberia) credono che il feto sia ritto, in piedi, durante la gestazione; i Papua, al contrario ...
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Medicina
In ostetricia, p. della parte inferiore del corpo fetale (podice) verso il collo dell’utero, cioè verso l’esterno. La p. più frequente del feto al momento del parto è quella verticale, con l’asse [...] cranio-caudale del feto parallelo all’asse del canale del parto. Si distingue in cefalica (di bregma, di fronte e di faccia) o podalica (opposta alla precedente), in cui il feto si impegna nel canale del ...
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Tumore benigno, misto, formato da tessuto ghiandolare e muscolare liscio. Può riscontrarsi nell’intestino o nell’utero. La cura consiste nell’asportazione chirurgica. ...
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(o porzione) In medicina, la parte di un organo. In particolare, la parte del collo dell’utero che sporge nella vagina (p. uteri); può essere sede di lesioni di diverso genere (infiammazioni, degenerazioni, [...] neoplasie ecc.) ...
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(o sfondato r.) Lo spazio delimitato dal rivestimento del peritoneo, che ricopre la superficie posteriore dell’utero e, parzialmente, quella della vagina e si riflette quindi in alto, rivestendo la superficie [...] anteriore del retto ...
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Tumore del tessuto muscolare. Si distinguono m. del tessuto muscolare liscio (leiomiomi), che hanno sede ubiquitaria (utero, tubo digerente, cute ecc.) e m. del tessuto muscolare striato (rabdomiomi), [...] che colpiscono muscoli scheletrici. Un gruppo a parte è formato dai rabdomiomi del cuore. Il m. è generalmente benigno ...
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Tumore epiteliale, nella cui compagine sono riprodotte strutture ghiandolari atipiche. Lo stomaco, la ghiandola mammaria e l’utero sono le sue sedi più frequenti. ...
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Ostetrico-ginecologo (Padova 1842 - Milano 1902). Professore prima a Pavia, poi a Milano; introdusse (1876) l'amputazione utero-ovarica a complemento del taglio cesareo, al fine di evitare l'insorgenza [...] di complicazioni infettive quando ancora non si era affermata l'attuazione dell'asepsi in ostetricia ...
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Esagerazione del tono del tessuto muscolare, sia striato (muscoli scheletrici), sia liscio (tuniche muscolari del tubo gastroenterico, dell’utero, delle arterie ecc.); è detta anche ipertonicità o ipertono.
Per [...] la muscolatura striata si hanno due tipi fondamentali d’i.: per lesione delle vie nervose piramidali oppure del sistema extrapiramidale. Il primo caso è caratterizzato da contrattura muscolare con resistenza ...
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utero
ùtero s. m. [dal lat. utĕrus, cfr. sancr. udáram «ventre»]. – 1. In anatomia umana (e comparata per i mammiferi), organo muscolare, presente solo nelle femmine, a forma di cono tronco ad apice in basso, che dà temporaneo ricetto all’uovo...
reato universale loc. s.le m. Reato punibile ovunque e da chiunque (cittadino italiano o straniero) sia stato commesso. ◆ [tit.] «La guerra civile è un reato universale»: così Hugo racconta le ragioni dei vinti. (Corriere della sera, 12 febbraio...