È termine recente, forse comparso per la pri ma volta, nel 1971, nel titolo di un volume dell'oncologo V.R. Potter: Bioethics: bridge to the future. L'autore l'intende come ripristi no di rapporti tra [...] gestazione si è fatto ricorso all'espediente della cosiddetta madre sostituta, cioè a una donna disposta ad accogliere nel proprio utero un ovulo fecondato (pervenuto ai primissimi livelli di sviluppo: stadio di 4÷8 oppure 8÷16 cellule) e a portare ...
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(o kinina) In biochimica, nome di polipeptidi ematici (detti anche plasmachinine) dotati tra l’altro di effetti cinetici sulla muscolatura liscia di organi cavi. Sono rappresentati dalla callidina e dalla [...] loro permeabilità, broncocostrizione, stimolazione di strutture nervose e, in alcuni animali, contrazione di organi cavi (intestino, utero ecc.). Sono state descritte altre c. negli anfibi e nelle vespe (contribuiscono alla reazione da puntura). ...
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MINTZ, Beatrice
Marco Vari
Biologa statunitense, nata a New York il 24 gennaio 1921. Professore di Genetica all'università della Pennsylvania (1965-75), è attualmente membro dell'Istituto per la ricerca [...] .
Base di questi lavori è stata la produzione di topi allofenici (v. allofene, in questa Appendice) ottenuti espiantando dall'utero materno due embrioni nati da due coppie di genitori omozigoti per geni diversi. Posti a contatto a una temperatura di ...
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(o Tricladidi) Ordine di Platelminti Turbellari, noti comunemente con il nome di planarie; si dividono in Paludicoli, d’acqua dolce, Maricoli, Terricoli e Cavernicoli o in Aploneuri e Diploneuri. Hanno [...] , distribuiti per tutta la lunghezza del corpo, fra i ciechi intestinali; due ovari situati in posizione anteriore; utero sacciforme e mediano. Ovipari, depongono le uova in bozzoli isolati che contengono poche uova e abbondanti cellule vitelline ...
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Con il termine b. dev'essere inteso, nel senso più ampio, qualsiasi processo produttivo che preveda l'utilizzo di agenti biologici, cellule o loro prodotti. Si tratta di una disciplina applicativa, caratterizzata [...] sviluppo delle b. riguarda le tecniche di fecondazione e crescita in vitro degli embrioni e il successivo impianto in utero. Queste tecniche già largamente impiegate in animali sono attualmente in uso anche per l'uomo. Esse consentono una gravidanza ...
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La fecondazione assistita: una sintesi comparativa
Bartha M. Knoppers
(Faculté de Droit, Université de Montréal, Montréal, Canada)
Lori Luther
(Faculté de Droit, Université de Montréal, Montréal, Canada)
Addentrarsi [...] la fusione di gameti umani e animali e gli esperimenti il cui scopo è rendere possibile la gestazione di embrioni umani nell 'utero di altre specie. Tuttavia, si deve notare che in Spagna (legge 35/1988, comma 14.4), in Gran Bretagna (legge sulla ...
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Bioetica e biotecnologie
Remo Bodei
(Dipartimento di Filosofia, Università degli Studi di Pisa, Pisa, Italia)
Le biotecnologie hanno modificato la nozione di famiglia legata ai rapporti di sangue, la [...] della menopausa o figli di genitori sconosciuti (perché nati da una donna a cui è stato donato il seme o da un 'utero in affitto' o da una vedova ad anni di distanza dalla morte del marito). Quel che, inoltre, si mostrava inseparabile moralmente o ...
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. Succedanei, ottenuti per via sintetica, degli ormoni follicolari naturali. Più appropriata sembrerebbe la denominazione di "estrogeni artificiali", anche in considerazione del fatto che per qualche termine [...] ) e all'esadiene. Questi composti hanno un'attività biologica (cheratinizzazione della mucosa vaginale, crescita dell'utero, proliferazione dell'endometrio, sensibilizzazione al progesterone, comparsa dei caratteri sessuali secondarî) che è dello ...
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Biologo (Coblenza 1801 - Berlino 1858); la più grande personalità della biologia tedesca nella prima metà dell'Ottocento. È ritenuto il creatore della fisiologia moderna e il più grande fisiologo di tutti [...] secreto dalle ghiandole nidamentali della parete di esso. Nei Selaci vivipari, una porzione dell'ovidutto si allarga e funziona da utero. Negli altri Vertebrati, il dotto di M. trae origine da una gronda della parete peritoneale adiacente al dotto di ...
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topo knock-out
Animale a cui è stato eliminato uno o più geni specifici. Gli animali knock-out, e in particolare i topi, rappresentano ormai un paradigma sperimentale assai utile per definire la funzione [...] si inattiva un gene con tecniche molecolari. Le cellule così ottenute vengono iniettate in una blastocisti che viene reimpiantata nell’utero di una femmina pseudogravida, la quale darà vita a una progenie chimerica. In questa progenie si verifica l ...
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utero
ùtero s. m. [dal lat. utĕrus, cfr. sancr. udáram «ventre»]. – 1. In anatomia umana (e comparata per i mammiferi), organo muscolare, presente solo nelle femmine, a forma di cono tronco ad apice in basso, che dà temporaneo ricetto all’uovo...
reato universale loc. s.le m. Reato punibile ovunque e da chiunque (cittadino italiano o straniero) sia stato commesso. ◆ [tit.] «La guerra civile è un reato universale»: così Hugo racconta le ragioni dei vinti. (Corriere della sera, 12 febbraio...