Ostetrico-ginecologo (Padova 1842 - Milano 1902). Professore prima a Pavia, poi a Milano; introdusse (1876) l'amputazione utero-ovarica a complemento del taglio cesareo, al fine di evitare l'insorgenza [...] di complicazioni infettive quando ancora non si era affermata l'attuazione dell'asepsi in ostetricia ...
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Parto
Carlo Romanini
Donatella Rinaldo e Romolo Rossi
Piera Fele
Il parto rappresenta il meccanismo della nascita dell'uomo e dei Mammiferi. Al termine della gravidanza, quando lo sviluppo prenatale [...] la progressione nel canale del parto.
In base ai rapporti che il feto contrae con il canale del parto e con l'utero si distinguono le seguenti caratteristiche: 1) l'atteggiamento, che è dato dai rapporti reciproci delle varie parti del feto; il più ...
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Anatomista e chirurgo scozzese (sec. 19º), da cui prende nome il Bottone d'I., il grasso che si dispone attorno al legamento rotondo dell'utero, nel canale inguinale. ...
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(o isterismo) Forma di nevrosi, variamente intesa dalla psichiatria classica e dalla psicanalisi. Il termine corrisponde per la prima a poco più di un concetto clinico, per la seconda a una particolare [...] . risale a Ippocrate, che coniò il termine isterico nella convinzione che si trattasse di malattia in rapporto a disturbi dell’utero. La natura dell’i. cominciò a essere studiata con indirizzo scientifico solo nel 17° sec., quando C. Lepois per primo ...
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Ostetrico-ginecologo tedesco (Darmstadt 1830 - Friburgo in Brisgovia 1914), prof. a Friburgo in Brisgovia; indicò come sintomo di gravidanza il rammollimento del collo dell'utero all'unione del collo col [...] corpo dell'organo (segno di H.). È ricordato anche per aver proposto un metodo originale di colpoperineorrafia (operazione di H.) e per i contributi allo strumentario ostetrico (dilatatori di H.) ...
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Chirurgo francese (Saint-Paul, Loira, 1790 - Parigi 1847). Chirurgo degli ospedali, fu poi "aggregato" alla facoltà medica di Parigi. Importanti le sue ricerche sulle malattie dell'utero e le sue tecniche [...] operatorie ...
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Medico tedesco (Augusta 1860 - Monaco di Baviera 1941), direttore della clinica ostetrico-ginecologica di Monaco. Fu tra i primi a consigliare la radium-terapia dei cancri dell'utero. ...
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Ostetrico e ginecologo (Graz 1864 - Vienna 1920); prof. di clinica ostetrico-ginecologica a Vienna. Perfezionò (1900) la tecnica del trattamento chirurgico del prolasso e del cancro dell'utero (isterectomia [...] allargata secondo W.), e per primo riuscì, nel 1892, a coltivare il gonococco su terreni di agar-sangue ...
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Ostetrico francese (1848-1935), noto per aver ideato un sacchetto pneumatico (detto sacchetto di Ch.) impiegato nel travaglio di parto per aumentare l'apertura del canale cervicale dell'utero, in caso [...] d'incompleta dilatazione ...
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Feto
Ermelando V. Cosmi
Juan Piazze
Erich Cosmi jr. e Renata Gaddini De Benedetti
Si definisce feto (dal latino fetus, formato dalla stessa radice di fecundus e femina) il prodotto del concepimento [...] se il parto è stato rapido e violento - è determinante in questo senso: essa urge sul feto, fino allora contenuto nell'utero in maniera stabile e coesa, e lo spinge nel suo cammino verso il mentale. Con la nascita la memoria fisiologica (funzionale ...
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utero
ùtero s. m. [dal lat. utĕrus, cfr. sancr. udáram «ventre»]. – 1. In anatomia umana (e comparata per i mammiferi), organo muscolare, presente solo nelle femmine, a forma di cono tronco ad apice in basso, che dà temporaneo ricetto all’uovo...
reato universale loc. s.le m. Reato punibile ovunque e da chiunque (cittadino italiano o straniero) sia stato commesso. ◆ [tit.] «La guerra civile è un reato universale»: così Hugo racconta le ragioni dei vinti. (Corriere della sera, 12 febbraio...