ASTUTI, Guido
Mario Caravale
Nacque a Torino da Pietro e da Emilia Porta il 15 sett. 1910. Studiò diritto nella facoltà giuridica torinese, dove le lezioni di Luigi Einaudi e di Francesco Ruffini lo [...] alcuni studi e pareri su questioni di particolare rilievo (L'usocivico di caccia in Val di Fiemme, in Il Foro padano, [1954], pp. 93-104; Aspetti e problemi del riordinamento degli usi civici in Italia, in Riv. di diritto agrario, XXXIII [1954], pp. ...
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Demanio Feudale
Emanuele Conte
È tipica della tarda dottrina giuridica meridionale la distinzione dei beni demaniali nelle tre grandi categorie del demanio regio, del demanio feudale e del demanio comunale [...] facevano parte del feudo.
Col tempo, la dottrina e la pratica giunsero a coordinare l'esistenza di diritti d'usocivico con la qualità demaniale delle terre feudali, ricostruendo la genesi del demanio feudale come fondata su un abuso: l'usurpazione ...
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Natura, protezione della
EEdward M. Nicholson
Massimo Severo Giannini
di Edward M. Nicholson e Massimo Severo Giannini
NATURA, PROTEZIONE DELLA
Conservazione della natura
di Edward M. Nicholson
sommario: [...] l'elemento saliente anche nei domini collettivi, propri sia delle comunità montane regoliere che dei demani comunali cosiddetti di usocivico. Com'è noto, queste sono forme molto antiche di proprietà collettiva di boschi, pascoli, ma anche di terreni ...
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Sistemi giuridici comparati
Giovanni Bognetti
Sistemi giuridici e grandi modelli
Gli ordinamenti giuridici consistono in gruppi organizzati di soggetti umani i quali, per realizzare fini che coltivano [...] di contratto. In conformità a questa impostazione, sia sul continente europeo sia in Inghilterra, vengono aboliti i diritti di usocivico sulle terre. L'istituto della proprietà e diritti analoghi vengono ridefiniti in modo da rendere più agevole la ...
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DOLFIN, Giovanni
Gino Benzoni
Primo dei quattro figli maschi dell'uomo politico (sarà, tra l'altro, capo del Consiglio dei dieci) nonché titolare d'un banco privato Andrea (1508-1573) di Giovanni di [...] di prescrizioni lesive d'abitudini a lungo sedimentate e sin introiettate (come quella, a Gardone, dell'usocivico della campana) e di ordini onerosi come quelli esigenti immediatamente restauri, ridipinture, ristrutturazioni, rimozioni, rinnovo d ...
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Beni pubblici e beni collettivi
Antonello Ciervo
Il presente saggio, muovendo dal risalente dibattito dottrinale in materia di beni pubblici e collettivi, analizza la più recente giurisprudenza delle [...] e valorizzata, la C. cost. osserva come ciò che effettivamente rileva, ai fini della definizione di un bene collettivo quale usocivico, siano i suoi “caratteri morfologici” e le sue “peculiari tipologie d’utilizzo”, in sé meritevoli di tutela per la ...
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Biologia
Controllo biologico
Il complesso dei processi, a livello molecolare, biochimico, cellulare, tissutale, ormonale e del sistema nervoso, che con la loro azione e interazione contribuiscono a regolare [...] pensi ai Co.re.co., ed ora al Difensore civico al Collegio dei revisori).
Controlli tributari
Attività di verifica l’organo di c. è semplicemente un relè elettromagnetico: di qui l’uso di chiamare a relè tali sistemi. I c. automatici a tutto o ...
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(A. T., 24-25-26).
Sommario: Geografia, p. 326; Storia: L'età antica, p. 329; L'alto Medioevo, p. 330; Il comune bolognese, p. 331; Lo Studio di Bologna, p. 331; Le signorie locali e il dominio pontificio, [...] anche a Bologna fabbriche di ceramica che produssero oggetti d'uso domestico, ma furono vinte dalla vicina Faenza che mandò da Bologna che eseguì il "Collettorio" (1400), ora nel museo civico, ove sono pure i corali di fra Giacomo Filippo da Milano ...
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Il termine indica un complesso di fenomeni molto diversi fra di loro. Da parte di uno dei pochi studiosi italiani della c. è stato sottolineato che "intorno alla nozione di corruzione gravitano, con traiettorie [...] arene politiche o nel mercato economico, di risorse d'uso o di scambio (denaro, prestazioni, influenza ecc.) di (là dove esistono) si incontra o si scontra con la cultura civica di un popolo: là dove genericamente impera la cultura del principio ' ...
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(A. T., 22-23, 24-25-26, 24-25-26 bis, 27-28-29, 29 bis).
Il nome. - Secondo Antioco di Siracusa (Dion. Halic., I, 35), il nome d' Italia derivava da quello di un potente principe di stirpe enotrica, Italo, [...] voll. 2, Milano 1920-29); gl'Inventari e regesti dell'Archivio civico di Milano, I, I registri dell'Ufficio provvisione e dell'Ufficio il passaggio di -m in -n in fine di parola e l'uso frequente d'infiniti del tipo zapneti (dal pres. zapnem); 2. il ...
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uso2
uṡo2 s. m. [lat. usus -us, der. di uti «usare», part. pass. usus]. – 1. a. Il fatto di usare, di servirsi di una cosa (raram. di una persona) in modi e per scopi particolari: l’u. moderato del vino durante i pasti non è dannoso; per la...
numero
nùmero s. m. [dal lat. numĕrus; cfr. novero]. – 1. Ciascuno degli enti astratti che rappresentano insiemi di unità, ordinati in una successione infinita (serie naturale dei n.) nella quale ogni elemento conta un’unità in più rispetto...