MONASTERO
A. Paribeni
Con il termine m. viene indicato, in generale, un complesso di strutture all'interno del quale trova sede una comunità di monaci, di norma definito da cinte murarie o da altro [...] consuetudini locali in grado di influire sulla planimetria degli stessi edifici di culto: un esempio è offerto dalle chiese a navata trasversale e del Belus.La congerie di usi diversi e l'eccessiva autonomia giuridica e religiosa acquisita dai m. nei ...
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ISLAMICA, Arte
O. Grabar
L'espressione arte i. viene utilizzata convenzionalmente per definire la produzione artistica delle regioni e delle popolazioni governate o dominate dalla fede e dall'etica [...] ad alcuna dottrina sull'arte. Non è possibile individuare usi od obblighi riguardanti direttamente la costruzione di a una relazione tra i vari livelli del pensiero e della consuetudine mistica e gli oggetti percepiti tramite la vista. Jalāl al-Dīn ...
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Mercato planetario e diritto
Giovanni Iudica
Rivoluzione tecnologica e globalizzazione
In queste pagine si vuole cercare di chiarire quale sia il diritto della globalizzazione, quale sia il rapporto [...] tra le imprese. In questa prospettiva di macroeconomia, di politica economica, la consuetudine, la prassi, la lex mercatoria, gli usi mercantili, e insomma le nuove, flessibili, duttili, efficienti fonti del diritto della economia globalizzata ...
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ordini e leggi
Raffaele Ruggiero
Il problema della costituzione è un nodo fondamentale nella riflessione politica machiavelliana. Il ‘principe nuovo’ di M. è un principe-legislatore, capace di innovare [...] («leggi e ordini») e i mores, cioè l’insieme di consuetudinie costumi radicati negli iterati e consolidati comportamenti e abbia capacità politica per imporre il cambiamento, «perché gli uomini, usi a vivere in un modo, non lo vogliono variare; e ...
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SANTO SEPOLCRO
M. Untermann
SANTO SEPOLCRO Nome che si dà a un gruppo di edifici monumentali esemplati nella tipologia, con modalità varie, sul complesso architettonico del S. di Gerusalemme (v.), sorto [...] Itinerarium trium monachorum; 870 ca.) e del geografo arabo al-Muqaddasê (985 ca.).
Gli usi liturgici dei numerosi ambienti del i sostegni, le volte e l’alzato dei muri furono realizzati secondo le consuetudini della regione; il coevo ampliamento ...
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MERCATO
M. Bernardini
Nelle definizioni di Isidoro di Siviglia il termine m. connota sia il concorso consuetudinario di compratori e venditori ("Mercatus dicitur coetus multorum hominum, qui res vendere [...] Cahen, 1970; Floor, 1975), derivò probabilmente in principio dall'adozione di consuetudini tardoantiche (Monneret de Villard, 1968, pp. 151-153), ma non è detto che simili usi non fossero presenti anche nella società sasanide, di cui a tutt'oggi non ...
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La periodizzazione della Grecia antica. Il periodo arcaico
Antonio Giuliano
Il periodo arcaico
Il termine “arcaico” fu adottato nell’Ottocento per indicare una fase ancora imperfetta della cultura artistica [...] influenza economica e culturale; quelle minori si trovano svantaggiate e in qualche caso si isolano nelle consuetudini più tradizionali poi essere esposte, è documentata dalle fonti.
Per quanto concerne gli usi funerari è caratteristica la minore ...
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Andrea Caligiuri
Abstract
L’estradizione è uno strumento tipico della cooperazione instaurata tra Stati in materia penale. L’istituto viene qui esaminato mettendo, innanzitutto, in rilievo le fonti [...] è essenzialmente regolata da norme di diritto internazionale pattizio. Infatti, non esistono consuetudini internazionali stabilisce che l’estradizione è regolata dalla legge penale italiana, dalle convenzioni e dagli usi internazionali. La norma ...
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Prima delle regioni
Massimo Montanari
La vocazione storica della cucina italiana non è di tipo regionale. Meglio precisarlo subito, a scanso di equivoci, poichè si è quotidianamente bersagliati da immagini [...] favorisca anche lo scambio di ricette e di usi gastronomici, è del tutto evidente nell’Opera di Scappi è «da napoletani detta pizza»). Non c’è, non esiste una torta italiana: italiana è la torta come ‘genere’; italiana è la rete di consuetudini ...
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Giustiziere
AAndrea Romano
Un noto passo dell'arcivescovo e cronista salernitano Romualdo Guarna (m. 1181) c'informa che "Rogerio in regno suo perfecte pacis tranquillitate potitus, pro conservanda [...] legislativa (leges a se noviere conditas promulgavit) e di controllo degli usi normativi vigenti (malas consuetudines de medio abstulit feudale, la conoscenza del diritto comune e di quello regio nonché delle consuetudini locali, mentre, dal 1240, era ...
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uso2
uṡo2 s. m. [lat. usus -us, der. di uti «usare», part. pass. usus]. – 1. a. Il fatto di usare, di servirsi di una cosa (raram. di una persona) in modi e per scopi particolari: l’u. moderato del vino durante i pasti non è dannoso; per la...
govèrno s. m. [lat. gŭbĕrnum «timone della nave»; in alcuni sign., der. di governare]. – 1. ant. Timone: barca ... Disarmata di vele e di governo (Petrarca). 2. L’atto e l’ufficio di governare, in tutti i sign. del verbo: a. La guida di una...