Le lettere
Giorgio Pullini
Tra giornalismo di viaggio e impressionismo poetico sulla realtà di Venezia nel Novecento
Prima di entrare nell’ambito vasto della produzione narrativa e poetica vera e propria, [...] dei personaggi, a cominciare da quelli di Teodora e del Gratarol, la cui vanità, nella stretta alleanza, «accanto al teatro, uscio a uscio col camerino, tra i su e giù dei siparii e delle scene, ne rifletteva gli artificii e la fragilità» («fingevano ...
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Vincenzo Monti nacque ad Alfonsine di Fusignano (Ravenna) nel 1754. Dal 1778 risiedette a Roma, dove cominciò la carriera letteraria; nel 1797 si trasferì a Milano. Durante il regime napoleonico ebbe numerosi [...] o. In linea con la tradizione è la terza persona del passato remoto in -eo, -io, come poteo, perdeo, uscìo, aprìo, coprìo, fuggìo, morìo, sparìo, udìo.
Monti ripropone in modo clamoroso nella lingua poetica la costruzione, tipica del fiorentino ...
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BELLI, Francesco
Gian Luigi Beccaria
Nacque nel 1577 ad Arzignano, nel Vicentino, da nobile famiglia (per errore il Maffei, come più tardi il Quadrio, lo ha annoverato nella Verona illustrata fra gli [...] per quell'astuta, ma ormai letterariamente trita, invenzione di Germinia che non trova di meglio che nascondere l'amante proprio dietro l'uscio di casa fino a quando il marito, ad arte attratto dai profumi di un intingolo, non ne agevola la fuga. Del ...
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DE FRANCESCHI, Giuseppe
Francesco M. Biscione
Nacque a Borgo San Donnino (dal 1927 Fidenza, prov. di Parma) il 19 apr. 1850 da Severino e Luigia Quaglia. Di famiglia agiata, dopo gli esordi militanti [...] di Borgo San Donnino - che presentò un emendamento, in sostanziale accordo con Turati, che chiudeva per sempre l'uscio agli astensionisti in quanto richiedeva dalle società operaie del partito una dichiarazione di adesione al programma elettorale.
Il ...
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FIESCHI, Girolamo
Maristella Cavanna Ciappina
Nacque a Genova probabilmente tra il 1478 e il 1480, primogenito di Gian Luigi il Vecchio del ramo di Torriglia della potente famiglia ligure e dalla sua [...] diluvio, nuscirono a costringere alla fuga il F. ed i suoi, senza che il cugino Rolandino Fieschi, arrivato da Uscio con altre truppe, riuscisse a portargli sostanziale aiuto.
La notizia della sconfitta del F., e quindi dello scacco subito dal ...
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BARTOLOMEO da Reggio
Alberto M. Boldorini
Chiamato nelle fonti anche B. "de Maranonibus" o "de Maronibus" o "de Maranonis", se ne ignorano l'anno di nascita, le relazioni familiari e le circostanze [...] quello di assegnare a persone idonee, di sua scelta, la prepositura di S. Stefano di Rapallo e la pieve di S. Ambrogio di Uscio, riservate alla Santa Sede e, nel 1329, vacanti e molto impoverite per danni di guerra, e quello, del 6 maggio 1333, di ...
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DALMISTRO, Angelo
Rosalba Galvagno
Nacque a Murano (Venezia), nella calle di S. Bernardo, il 9 ott. 1754, da Bartolomeo e Domenica Morasso originari di Maniago nel Friuli, trasferitisi nell'isola di [...] Si dedicò nella sua nuova ed ultima canonica a lavori di restauro e di giardinaggio e fece scrivere sopra l'uscio della sua biblioteca e sul frontone della porta rispettivamente due epigrafi latine emblematiche di tutta la sua esistenza: Otiun sine ...
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La capacità di esprimere la temporalità costituisce uno dei tratti principali della comunicazione umana. Tutte le lingue di cui siamo a conoscenza possiedono mezzi lessicali e/o grammaticali per collocare [...] lo sente più forte […] si rizza a sedere […] sente un rumor cupo […] butta le gambe fuor del letto […] guarda all’uscio, lo vede aprirsi (Alessandro Manzoni, I promessi sposi XXXIII)
Il presente può fare riferimento a un evento posteriore al momento ...
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CERONI, Carlo
Michela Di Macco
Nacque a San Mamette (Valsolda) nel 1749 da Antonio, architetto, e da Giacoma Fontana (dati deducibili dalla lapide nel cimitero di S. Lazzaro, a Torino); giunse a Torino [...] della "muraglia interna sotto le finestre della Cappella per dare maggior luce alla medesima" e l'apertura "di un nuovo uscio in detta cappella per l'addito alla sacrestia". Per motivi fiscali eseguì il rilievo di case nazionalizzate. Esistono le ...
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rompere [ind. imperf. III plur. rompieno; pass. rem. III singol., in rima, rompeo]
Andrea Mariani
Nell'uso dantesco r. ha un ambito semantico molto vasto, come del resto il latino rumpo. Il verbo è [...] in CCXX 11 r. vale " conquistare ", " distruggere " (un castello); in CXXXVI 13 e CXLVII 9 ha come oggetto porta (uscio) e varrà " sfondare ", " scardinare "; in CXIX 8 significa " disturbare ", " ostacolare "; in XCIV 3 " interrompere " (rompendo su ...
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uscio
ùscio s. m. [lat. ōstium «porta, entrata», lat. tardo ūstium, affine a os oris «bocca, apertura»]. – 1. Sinon. di porta (apertura e serramento), usato ormai quasi esclusivam. in Toscana, dove indica in genere una porta di modesta apparenza...
usciata
s. f. [der. di uscio], tosc. – Colpo violento d’uscio che sbatte o viene sbattuto: si udì un’u.; chiuse la porta con un’u.; spesso come atto di rabbia o d’indignazione: fare, dare un’u. in faccia, sul muso, dietro le spalle a uno.