verso (ver; ver')
Ugo Vignuzzi
Preposizione di media frequenza nell'opera dantesca: 151 occorrenze in tutto, tra gli 83 casi di ‛ verso ' (di cui 14 nella Vita Nuova, 2 nelle Rime, 3 nel Convivio, 49 [...] settentrione e un altro ver mezzogiorno (come in Pg IV 83-84, e cfr. Cv II III 6); Pg II 34, Fiore CXCIX 10 [l'] uscio, ch'apre verso del giardino; per il riferimento a una direzione ‛ in sé e per sé ', senza un preciso punto di arrivo, anche Pg XXIV ...
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visitare (vicitare)
Alessandro Niccoli
Il rapporto tra le due forme non appare del tutto chiaro, né soddisfacente è l'affermazione del Rohlfs (Grammatica § 210) che " all'antico italiano vicitare dovremo [...] rivolte da Beatrice agli angeli: Per questo [cioè per pregare Virgilio di servire di guida a D. nell'aldilà] visitai l'uscio d'i morti (Pg XXX 139).
Nel latino biblico visitare è spesso usato in senso figurato per indicare l'intervento provvidenziale ...
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DUSINELLI (Dusinello), Pietro
Tiziana Pesenti
Nacque intorno alla metà del sec. XVI, probabilmente a Venezia, dato che nessuna indicazione di provenienza accompagna il suo nome nei frontespizi e nelle [...] con Fioravante Prati (1596), Girolamo Porro (1597) e Francesco Uscio (1599) non solo per la prima edizione italiana del di Francisco Suares del 1599, eseguita in società con l'Uscio per La Minima compagnia.
Al D. la Pastorello ascrive ventidue ...
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orribile
Alessandro Niccoli
Nell'accezione più frequente è riferito a tutto ciò che provoca nell'animo dell'osservatore un'impressione violenta di repulsione e di spavento per il fatto di essere crudele [...] provocati nello scrittore o nel protagonista dell'episodio dalla realtà di cui hanno preso coscienza: If XXXIII 47 io senti' chiavar l'uscio di sotto / a l'orribile torre; Pg III 121 Orribil furon li peccati miei; Cv II VIII 10 se tutti fossero ...
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Per focalizzazione si intende l’insieme di fenomeni che consentono di mettere una porzione di enunciato in maggiore evidenza di altre. Gli enunciati infatti non solo trasmettono informazioni, ma spesso [...] post-verbale sembra in libera variazione con la posizione preverbale.
Qualcosa di somigliante accade per l’oggetto preverbale:
(48) L’uscio mi lascerai aperto stanotte (Novellino XXXVIII)
(49) Allora il re si chiuse in una camera con questo greco e ...
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DEL GIOGANTE, Michele
Paolo Procaccioli
Nacque a Firenze nel 1387 da Nofri di Michele di Maso Del Giogante (Mato riporta F. Flamini; ma Maso è scritto all'inizio dell'Arte della memoria, autografo, [...] da altrettanti luoghi familiari all'autore (particolari della sua casa: "la pancha di fuori", "l'uscio di via", "la cassa grande allato a l'uscio", ecc.), raggruppati in venti "titoli" di cinque "luoghi" ciascuno, ad ognuno dei quali è associato ...
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L’apposizione (lat. appositio «aggiunta») è un sintagma nominale che si affianca a un altro sintagma nominale per meglio descriverlo o definirlo. Più tecnicamente si può dire che l’apposizione è coreferenziale [...] fisica dei personaggi (Serianni 1988: 83). A svolgere tale funzione in (9) è il sintagma un giovanotto alto e massiccio che quasi non passava dall’uscio:
(9) Ma in quella entrava Ninì Rubiera, un giovanotto alto e massiccio che quasi non passava dall ...
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DETTI, Bernardino
Maria Cecilia Mazzi
Figlio di Antonio, nacque a Pistoia nel 1498 nella parrocchia di S. Andrea, dove fu battezzato - ma la data è controversa - il 20 aprile o il 10 maggio (Bacci, [...] nel 1519 quando fu incaricato di decorare nelle sale interne dell'Opera di S. Jacopo un "mezo-tondo con cornicione, sopra l'uscio della Audientia" con la figura della Vergine Maria con il Bambino. A suo favore fu versato un primo acconto di 2 ducati ...
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ALFONSO MARIA de Liguori, santo
Giuseppe Cacciatore
Nacque a Marianella, presso Napoli, in una villa di famiglia, il 27 sett. 1696, da don Giuseppe e donna Anna Cavalieri dei marchesi d'Avenia. Il padre [...] ; ed era tale l'impegno di suo padre, che non potendoci talvolta assistere, come soleva, chiudeva al di fuori l'uscio con chiave, e lasciandolo col maestro, partivane per gli suoi affari".
Di questa varia cultura giovanile rimangono nella vita di A ...
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qua sù
Mario Medici
. Rappresentato dagli editori con grafia non unita, è presente una sola volta nella Vita Nuova, cinque nel Purgatorio e otto nel Paradiso; è assente nell'Inferno. È usato con verbi [...] : " Anche questo esito è accettabile, ma il primo assicura la rispondenza con là giù del verso successivo "); XXX 140 Per questo visitai l'uscio d'i morti, / e a colui che l'ha qua sù condotto, / li preghi miei, piangendo, furon porti; e in Pd II 59 ...
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uscio
ùscio s. m. [lat. ōstium «porta, entrata», lat. tardo ūstium, affine a os oris «bocca, apertura»]. – 1. Sinon. di porta (apertura e serramento), usato ormai quasi esclusivam. in Toscana, dove indica in genere una porta di modesta apparenza...
usciata
s. f. [der. di uscio], tosc. – Colpo violento d’uscio che sbatte o viene sbattuto: si udì un’u.; chiuse la porta con un’u.; spesso come atto di rabbia o d’indignazione: fare, dare un’u. in faccia, sul muso, dietro le spalle a uno.